albero caduto in prati - roma

GIARDINIERI CHE NON ''GIARDINANO'' - A ROMA DOPO ANNI DI INCURIA CI SONO CENTINAIA DI ALBERI A RISCHIO CROLLO, MA IL 50% DEI DIPENDENTI COMUNALI CHE DOVREBBERO CURARE IL VERDE PUBBLICO È ESENTATO DALLA POTATURA: TRA CHI È IN UFFICIO O CON INCARICHI DIRETTIVI, CHI È DISABILE AL 10% E COMUNQUE SI È FATTO BOLLARE ''INIDONEO'' AL LAVORO, CHI USA PSICOFARMACI E CHI HA UN PASSATO DA TOSSICODIPENDENTE

Lorenzo De Cicco per ''Il Messaggero''

 

 

Roma, alberi a rischio crollo E metà dei giardinieri è esentato dalla potatura

Rami a terra ieri per il maltempo ma i tronchi cadono anche con il sole Tra inidoneità e mansioni d'ufficio il 50% dei comunali non si occupa delle piante

 

IL CASO

degrado al giardino degli aranci di roma 6

Dietro piazza del Popolo un tronco ha centrato in pieno due macchine parcheggiate; in via Capodistria, accanto a Villa Torlonia, il fusto di un platano si è «appoggiato», così annotano i vigili del fuoco, sul tetto di una palazzina. La Nomentana, arteria di grande scorrimento, ieri è stata chiusa in un tratto dalla Polizia municipale per colpa degli «alberi pericolanti». Bollettino degli ultimi capitomboli vegetali di Roma, dopo 48 ore di acquazzoni.

 

Ma nella Capitale del verde incolto non serve una scudisciata di pioggia per far sì che fusti e ramaglie vengano giù come birilli sulle strade o sui marciapiedi: a volte non è necessario nemmeno uno sbuffo di vento. Il pino di 18 metri che il 27 luglio è rovinato su una Mercedes che svoltava da piazza Venezia, accanto all' Altare della Patria, per dire, si è spezzato in un pomeriggio di sole, senza neanche un refolo di ponentino.

roma, ramo si stacca e travolge una famiglia sul tevere 5

 

LE ANOMALIE

I crolli in sequenza degli ultimi quattro anni svelano di fatto le falle di una manutenzione che viaggia al rallentatore. Nonostante l' urgenza, gli appalti rimangono impaludati nella motriglia della burocrazia per mesi, a volte per anni, tra errori di calcolo nei fogli excel (è successo anche questo...) e dirigenti in fuga dalle commissioni di gara. Ma alla base dello sfascio c' è anche un altro aspetto: le truppe che dovrebbero andare alla guerra contro i fusti pencolanti sono gonfiate. I giardinieri effettivi, per farla breve, sono molti di meno di quelli annotati negli organici del Campidoglio.

 

Se n' è accorto Pietro Maria Scaldaferri, ex dirigente della Procura di Roma e fino a Ferragosto, per un mandato-lampo durato cinque mesi, capo del Servizio Giardini di Roma Capitale. In prestito dal Ministero della Giustizia per volontà di Virginia Raggi, che poi l' ha riaccompagnato alla porta a ridosso della pausa agostana, Scaldaferri ha iniziato a toccare i nervi scoperti del Servizio Giardini, un settore segnato negli anni da inchieste, scandali, arresti. Ed ha accertato, per esempio, che solo metà dei giardinieri, di fatto, possono considerarsi davvero «operativi». L' altra metà passa il turno senza toccare un albero.

Alberi decaduti a Roma

 

È tutto annotato in un rapporto interno, commissionato dall' ex direttore alla fine di luglio. Formalmente, si legge nel dossier, gli addetti del Servizio Giardini di Roma sarebbero 395. Ma ecco la prima sforbiciata (al Personale): 97 sono dipendenti di «categoria C», insomma svolgono funzioni di coordinamento o mansioni d' ufficio, al massimo si occupano dei sopralluoghi. Di prendere in mano una cesoia, non se ne parla. Altri 2 dipendenti fanno parte delle «categorie protette», hanno disabilità molto gravi. In 60 invece nel certificato medico hanno prescritti «minori aggravi».

 

ROMA - ALBERO CADUTO A CORSO TRIESTE

Tradotto: sono «inidonei» ad alcune mansioni. In alcuni casi si tratta di invalidità anche del 50 o 60%, in altri invece la percentuale è molto più bassa: 10%. Tra i dipendenti considerati «non operativi», quindi esentati dagli incarichi più faticosi - ma anche, come dire, propri del mestiere? - c' è chi ha informato i superiori di prendere psicofarmaci e tranquillanti. O di avere un passato da tossicodipendente. Risultato: oltre il 40% dei giardinieri comunali non sale su una gru, non accende una motosega, non sfronda i rami pericolanti. Senza contare altri 23 giardinieri assunti col contratto part-time. Lavorano a metà servizio.

 

PIANO FLOP

roma caduta alberi 8

E dire che l' urgenza della manutenzione non solo ordinaria, ma straordinaria, a tutto campo, è nota in Campidoglio: la sindaca Raggi, un anno e mezzo fa, ipotizzò un piano straordinario da oltre 100 milioni per abbattere quasi 50mila alberi secolari, a fine vita, potenzialmente pericolosi. L' operazione avrebbe dovuto essere finanziata dal governo, ma i soldi extra non sono mai arrivati. Nel frattempo si va avanti con gli interventi al risparmio. «Il pino crollato a piazza Venezia? Due anni fa chiedemmo analisi approfondite - ha ricordato l' agronoma che lo esaminò, Sara Sacerdote - ma alla fine l' unico controllo che abbiamo realizzato è stato quello visivo». A occhio.

alberi crollati a roma 20alberi crollati a roma 19alberi crollati a roma 18alberi crollati a roma 1alberi crollati a roma 17roma caduta alberi 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…