“ROMA CORROMPE. LA RIVOLUZIONE SI FA FUORI DAI PALAZZI” – DAVIDE CASALEGGIO, FIGLIO DEL COFONDATORE DEL M5S GIANROBERTO, SI SCHIERA CON GRILLO E AZZANNA CONTE: “IL SUO MOVIMENTO È TUTT'ALTRA COSA RISPETTO A QUELLO PENSATO DA MIO PADRE, È COME BERE UNA COCA-COLA BLU. L’APPRODO A SINISTRA È INNATURALE. GRILLO NON È UN PROVOCATORE, STA SOLO FACENDO VALERE LE SUE PREROGATIVE...”
Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “La Stampa”
beppe grillo davide casaleggio
«Roma corrompe», mormora Davide Casaleggio mentre addenta un sushi. Il Movimento Cinquestelle sognato da suo padre si è avvelenato tra le mura del potere, a sentire il figlio. «La rivoluzione si fa fuori dai palazzi», dice. Perché una volta dentro pensi «a contare e distribuire poltrone», altroché. «Qual è l'utilità di stare nelle aule a spingere il bottone che il tuo capogruppo ti dice di spingere?».
[…] Aperitivo in sede di Vis Factor, in via della Scrofa, a pochi metri dalla tana storica della destra italiana, oggi regno di Arianna Meloni. Casaleggio ha appena finito di presentare il suo libro "Gli algoritmi del potere" insieme a Italo Bocchino, che ha dato alle stampe "Perché l'Italia è di destra".
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 1
Nella piccola sala delle conferenze Bocchino siede a destra, Casaleggio a sinistra. Dove Giuseppe Conte sta conducendo i Cinquestelle, giusto? «No», risponde Casaleggio. È un approdo «innaturale». Cita la strategia dell'oceano blu e del mare rosso: «L'idea del Movimento non era quella di immergersi in un mare rosso, già occupato, ben delineato, dove si rischia di finire mangiati dagli altri».
Gianroberto sognava di veleggiare «nell'oceano blu, dove non ci sono confini. Oggi quell'oceano è l'astensione». Altro che "progressisti indipendenti", i Cinquestelle erano nati né di destra né di sinistra, e così sarebbero dovuti restare. «Penso ci sia un grandissimo spazio nell'astensionismo – osserva – si potrà intercettare non con un Movimento digitale degli anni 2000, ma tramite lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e la partecipazione fuori dal palazzo».
beppe grillo con gianroberto e davide casaleggio
Durante la presentazione Casaleggio jr spara ad alzo zero contro Conte e il "suo" Movimento Cinquestelle. Talmente distante dall'idea di Grillo e Casaleggio senior, che è come bere «una Coca-Cola blu», tutta un'altra cosa «senza senso». Il fondatore «non è un provocatore», sta solo «facendo valere le sue prerogative».
Definisce «spiacevole» l'applauso che ha archiviato il garante e in ogni caso all'Eur «hanno perso tutti». Il simbolo del Movimento meglio nella teca di un museo che in mano a Conte: «È giusto che, se un'esperienza giunge alla fine, venga onorata e non distorta e utilizzata per raccattare qualche voto. Auguro a questa nuova formazione politica di avere tutti gli spazi che merita, ma rischia più mandati che voti...».
[…] Gli brillano gli occhi quando parla di Elon Musk: «Sono affascinato dalle sue invenzioni, è un Leonardo da Vinci moderno».
[...] Oggi Davide si dedica soprattutto a Camelot, la società che si occupa di partecipazione democratica e voti online. Il virus che ha colpito il Movimento, secondo lui, è stato il limite del secondo mandato, ovvero «il conflitto di interessi tra chi poteva decidere sulle regole e chi doveva beneficiarne». È un appassionato di "Black mirror", la serie distopica britannica. "Sliding doors", invece: se il Movimento avesse dato il via libera al governo Bersani, sarebbe stato diverso? «Mah... credo che al massimo non sarebbe stato rieletto Napolitano».
DAVIDE CASALEGGIO E ALESSANDRO DI BATTISTAbeppe grillo davide casaleggio 9