IL CINEPANETTONE DELLA RAGGI: “ROMA SOTTO L’IMMONDIZIA” - LA CAPITALE E’ PIENA DI SPAZZATURA E LA SITUAZIONE E’ DESTINATA A PEGGIORARE: CI SONO PICCHI ANCHE DI 500 TONNELLATE, AD ESEMPIO A NATALE E IL 30 DICEMBRE, EQUIVALGONO A 50 CAMION - CRESCE L'IPOTESI DEL COMMISSARIO PER CHIUDERE IL CICLO DI SMALTIMENTO
1 - RIFIUTI, SVOLTA DEL GOVERNO «UNA SOLUZIONE IN 48 ORE O SARÀ STATO DI EMERGENZA»
Simone Canettieri e Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Rifiuti, stato d' emergenza. La corsa disperata per trovare, nel Lazio, impianti che possano sostituire il tmb di via Salaria bruciato martedì all' alba, non è conclusa. E ora al Ministero dell' Ambiente stanno prendendo molto sul serio uno scenario alternativo. Se tra domani e dopo domani non vi saranno certezze, se ci saranno ancora quantitativi significativi di rifiuti senza una destinazione certa, il ministro Sergio Costa chiamerà il prefetto Paola Basilone e si ricorrerà alla dichiarazione dello stato d' emergenza. Dovrà essere nominato un commissario, che avrà dunque poteri d' intervento rapido, che di fatto si occuperà di tutto il ciclo dei rifiuti di Roma.
Una richiesta su cui sta spingendo da tempo il M5S: dai parlamentari al Campidoglio, a partire da Virginia Raggi. Con il governo in frenata. Con il passare delle ore lo scenario sta cambiando. In altri termini: non sarà un commissariamento di Comune, Regione o Ama, ma un' autorità superiore che tenterà di eliminare tutti gli ostacoli visto che l' Italia non può permettersi di ritrovarsi con la Capitale ricoperta a Natale.
LE MOSSE
All' appello manca ancora il contratto con un impianto privato di Aprilia, in provincia di Latina, che fa capo alla società Rida e che dovrebbe ricevere circa 300 tonnellate al giorno, ma che chiede garanzie sulla possibilità di portare gli scarti nella discarica di Colleferro. Per questo domani mattina si svolgerà un nuovo incontro tra i vertici di Rida e quelli di Lazio Ambiente.
Sul tavolo ci sono anche le garanzie dei pagamenti da parte di Ama. E' un quadro ancora confuso, che preoccupa sia la sindaca Virginia Raggi, che ieri ha fatto pressioni perché si trovasse una soluzione prima di domani, sia il ministro Costa, che sul caso Roma ha messo al lavoro una cabina di regia di cui, oltre a Campidoglio e Ama, fa parte anche la Regione.
Proprio l' assessore regionale all' Ambiente, Massimiliano Valeriani, ieri ha annunciato che Lazio Ambiente ha assicurato l' apertura domenicale della discarica di Colle Fagiolara (Colleferro). Oggi non servirà perché non c' è tempo per portare gli scarti, ma il 23 l' impianto sarà comunque a disposizione, in via eccezionale. «È in corso una cabina di regia e una task force dopo l' incendio al Tmb che ci vede impegnati a tempo pieno. Siamo fiduciosi che questa sia la strada giusta per superare la criticità», ripete il ministro Sergio Costa.
La sindaca Virginia Raggi ricorda: «È andato a fuoco un impianto che gestiva un quarto dei rifiuti indifferenziati di Roma Capitale, e sulle cause dell' incendio c' è la magistratura che sta indagando. Bisogna risolvere il problema, sono preoccupata, la mia preoccupazione è che Roma sia pulita nel più breve tempo possibile».
Tutto giusto, ma resta un dato: da martedì sono trascorsi già molti giorni, i quadranti nord ed est sono ricoperti dalla spazzatura e ancora non c' è un piano dettagliato su come sostituire il tmb di via Salaria bloccato, per sempre, dall' incendio. Anche i governatori delle altre regioni, seppur in maniera garbata, si sfilano. Dal Veneto di Zaia («Non possiamo: non è una questione partitica, ma tecnica») all' Emilia-Romagna di Bonaccini («Ho già dato l' anno scorso e sono stato anche insultato dal M5S»).
L' unico aperturista è Enrico Rossi: «La Toscana, se serve, non si tirerà indietro». La vicenda preoccupa il governo e il M5S. E proprio Davide Casaleggio, dal Rousseau city lab di Napoli, attacca gli inceneritori: «Hanno effetti negativi».
2 - «LE STRADE INVASE DALL' IMMONDIZIA» NELLA LETTERA A RAGGI L' ALLARME NATALE
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
La lettera riservata è firmata dal presidente dell' Ama, Lorenzo Bagnacani, ed è stata inviata alla sindaca Virginia Raggi e per conoscenza a ministro dell' Ambiente, prefetto, assessori all' Ambiente di Regione e Comune di Roma. Illustra, giorno per giorno, quanti rifiuti resteranno per strada se non si trovano soluzioni immediate. Ci sono picchi anche di 500 tonnellate, ad esempio a Natale e il 30 dicembre. Equivalgono a 50 camion. Stiamo parlando di numeri altissimi, quasi quanto l’indifferenziato che produce in un giorno una città grande come Milano.
Non solo: Bagnacani profetizza che nel 2019 sarà necessario trovare impianti fuori Roma per un totale di 200 mila tonnellate. E questo prevedendo che la differenziata arrivi al 55 per cento, risultato tutt' altro che scontato.
Ma limitiamoci a quanto scrive Bagnacani nella lettera protocollata il 14 dicembre sull' immediato. Descrive il fabbisogno di Roma, illustrato anche alla Regione che deve indicare altri impianti nelle province dopo che lo stabilimento per il trattamento meccanico biologico di via Salaria è stato danneggiato da un incendio. Resterà chiuso per sempre. Il numero uno di Ama ragiona senza il contributo dell' impianto privato di Aprilia (Latina), con il quale il contratto non è stato ancora siglato, e senza l' aiuto di Saf, in provincia di Frosinone, nell' ultima settimana del 2018 perché bisogna capire se ci sarà spazio nell' inceneritore di San Vittore e nella discarica di Colleferro.
Altro problema: i due tmb di Malagrotta (proprietà Colari, gruppo Cerroni, ma gestiti dal commissario) accettano sì 100 tonnellate di rifiuti in più al giorno dopo il rogo del Salario, ma solo dal lunedì al venerdì. Con queste premesse, già domani ci saranno 120 tonnellate di indifferenziato che Ama non saprà dove portare, cifra che si conferma ogni giorno, per avere un' impennata sabato 22 dicembre quando il divario arriva a 220, mentre domenica 23 rischia di essere il giorno più drammatico perché ad oggi non sappiamo dove portare 500 tonnellate di rifiuti.
Detto che fino al 30 dicembre c' è sempre un gap di almeno 145 tonnellate giornalieri senza destinazione, gli altri giorni neri sono Natale (500 tonnellate), il 29 dicembre (245) e il 30 (500). Nella tabella inviata da Bagnacani alla sindaca il 31 dicembre e il primo gennaio non sono indicati, ma è scontato che se non ci saranno contromisure anche in quei giorni ci saranno 500 tonnellate di rifiuti senza destinazione.
Scrive ancora Bagnacani nella missiva alla Raggi: «S' informa che Ama ha provveduto a trasmettere alla Regione Lazio la comunicazione relativa alla prossima attivazione del tritovagliatore mobile posizionato in via Romagnoli (è un' area del Municipio X di Ostia). Per l' attivazione saranno necessari alcuni giorni per l' allestimenti e per reperire tutti gli sbocchi per i quantitativi trattati». Il tritovagliatore è un macchinario che fu acquisito da Ama su insistenza dell' allora sindaco Ignazio Marino con l' obiettivo di usarlo solo nelle fasi di emergenza.
Può trattare circa 100 tonnellate di rifiuti al giorno, ma servirà una settimana prima di farlo partire. E c' è un altro problema: non è sovrapponibile al tmb di via Salaria, perché non separa i rifiuti con la stessa efficacia, il prodotto che esce può essere trasportato più facilmente anche oltre confine, ma poi necessita di passaggi in altri impianti.
Sembra uno scenario complicato, ma in estrema sintesi il dossier inviato dal presidente dell' Ama alla sindaca Raggi dice: se non vengono siglati nuovi contratti, non ce la faremo a lavorare tutti i rifiuti indifferenziati prodotti da Roma (tra le 3.000 e le 3.200 tonnellate al giorno) perché non c' è più disponibile il tmb di via Salaria danneggiato dal fuoco. E il 23 dicembre, a Natale, il 30 dicembre, a fine anno e nel primo giorno di gennaio si toccheranno i picchi di spazzatura che dovrà restare per strada.
ROMA MONNEZZA E PICCIONI ALL ARCO DI TRIONFO
Anche per questo motivo l' Ama ieri pomeriggio ha rilanciato un appello ai cittadini romani: collaborate, fate al meglio possibile la differenziata separando con cura i vari tipi di materiale. Va sempre ricordato che la situazione di difficoltà che sta vivendo Roma dopo il rogo dell' impianto di via Salaria di martedì scorso riguarda la parte indifferenziata.