ROMA SCOPA BENE – ALESSANDRO GASSMANN LANCIA L’HASHTAG “#ROMASONOIO” E INVITA I ROMANI A PULIRE LA CITTÀ “PER DARE UN ESEMPIO DI CIVILTÀ A CHI CI GOVERNA” – MIGLIAIA DI ADESIONI IN RETE E GENTE CHE SCENDE SUBITO IN STRADA ARMATA DI RAMAZZA
Fabio Tonacci per “la Repubblica”
alessandro gassmann e la moglie sabina
Che Roma sia sporca ormai lo hanno capito anche i sassi. La vera domanda da porsi, adesso, è: a chi tocca pulirla? Alessandro Gassmann ha lanciato su Twitter la sua proposta, corredata di hashtag #Romasonoio. «Noi romani — scrive l’attore — dovremmo metterci una maglietta con su scritto “Roma sono io”, armarci di scopa, raccoglitore e busta, e ripulire ognuno il proprio angoletto della città. Daremmo un esempio di civiltà a chi ci governa e a chi ci insulta, ne saremmo fieri e obbligheremmo l’amministrazione a reagire. Roma è nostra, io da settembre, appena in città, proporrò al mio condominio di dividerci i compiti, e scendo in strada, voglio vederla pulita».
In poche ore l’hastag è entrato nella lista dei trending topic e l’idea di Gassman (che non è nuovo a usare il social network per messaggi “impegnati” nel sociale) è stata retwittata 957 volte, aggiunta ai preferiti 829 volte. Decine e decine di romani, nonostante l’afa domenicale, si sono fatti un selfie mentre raccolgono sporcizia dalle strade con scopa e pattumiera. I più organizzati con una pettorina bianca con su stampato l’hashtag di Gassman. Centinaia sono le foto di degrado mandate al sito di Repubblica.it. E già si parla della nascita, online, del partito della “ramazza”. «Le chiacchiere e i lamenti sono finiti...io faccio!», esortava l’attore, mentre cresceva il numero dei retweet.
Di commenti ne girano tanti, e dei più vari. Generalmente positivi, ma non mancano le voci contrarie. C’è l’entusiasta senza se e senza ma: «Ho già iniziato a farlo nel mio quartiere Esquilino daje rimboccamose le maniche» (Massimo Marciani). La rassegnata: «Certo, si fa per le catastrofi naturali, fango, alluvioni e non abbiamo amministratori catastroficamente corrotti» (Cinzia Goretti). Il perplesso: «Hai ragione con #romasonoio ma a me rode lo stesso: che paghiamo a fare le tasse se poi dobbiamo occuparcene noi?» (Omar Kamal).
La critica, a prescindere: «Eh già perché l’autore dell’hashtag e della rivoluzione armata con ramazza e secchio per la monnezza è in ferie e non le interromperà certo per dare un sano esempio di umana civiltà. Ma siamo abituati alle parole, a vanvera, degli artisti radical chic» (Simona Santoro sul suo blog). La serafica: «Io pago le tasse, io pago i vigili che possono multare gli incivili, quindi #romasonoio per me diventa #iohogiàpagato » (Ilariac). La prontissima, prima a farsi fotografare in strada con una scopa in mano: “Ribelliamoci!”, scrive Valentina Conti.
A Gassmann, che su twitter ha 128.000 followers, ha risposto anche il sindaco di Roma Ignazio Marino, nella bufera da settimane per lo stato in cui sono ridotti i servizi pubblici, dai trasporti alla gestione dei rifiuti della municipalizzata Ama: «Apprezzo l’iniziativa #Romasonoio», dice. Poi in un post su Facebook spiega: «Abbiamo rotto un monopolio che durava dal 1963, con la chiusura di Malagrotta, interrotto 58 bandi sospetti destinati al decoro e al verde pubblico, riportato in Ama efficienza e spirito di servizio. Non è ancora abbastanza, lo sappiamo, la città non è ancora pulita come dovrebbe ». E l’assessore alla Scuola, Paolo Masini, “ingaggia” l’attore: «Lo invitiamo come testimonial nelle nostre scuole al ritorno dalla pausa estiva».
Insomma, vedere Roma sbattuta come il più classico dei mostri sulla prima pagina del New York Times, qualche giorno fa, ha prodotto i suoi effetti. Più che altro ha avuto il merito di “svelare” ai romani quello che i romani hanno sotto gli occhi. Cassonetti strabordanti monnezza, cartacce a fare da involontaria “decorazione” in ogni via, resti di bivacchi a due passi dai monumenti.
Appoggia l’iniziativa l’ex ministro Corrado Passera: «La politica deve imparare a mobilitare energie positive nelle città, in ogni città». La presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri: «Bella idea. Ci sono». Plauso da artisti, soubrette, romani veri e romani d’adozione, o semplici fan della capitale. «Sono nato a Milano, vivo a Milano, ma sono italiano e Roma è un patrimonio del mio Paese », scrive il comico Enrico Bertolino.
Dall’Uruguay, dove è impegnato nelle riprese del nuovo film di Rocco Papaleo, Gassmann in serata ribadisce: «A settembre farò la mia parte. Bisogna darci tutti da fare, io non mi tiro indietro e sono convinto che è ora di rimboccarci tutti le maniche per ripulire Roma».