ostia

ROMANZO LITORALE - OSTIA AL VOTO: PRIMO TEST PER LA RAGGI, GRILLO E DI MAIO DISERTANO LA CAMPAGNA – IL RUOLO DI CASA POUND CHE PUÒ ESSERE DECISIVA IN UN BALLOTTAGGIO M5S-CENTRODESTRA – VA-GINA MORIC HA INVITATO A VOTARE PER I FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO E ANCHE IL CLAN SPADA…

Fabio Martini per la Stampa

marsella ostia

 

Parlano tutti dei siciliani, ma fra cinque giorni andranno a votare anche i romani. Tanti: quasi duecentomila elettori, quelli periferici e litoranei che vivono nel quartiere di Ostia e che dopo due anni di commissariamento per mafia, eleggeranno il presidente della decima circoscrizione.

 

Certo, Ostia è come se fosse un' isola sulla terraferma, distante una trentina di chilometri dal centro di Roma, con problemi tutti suoi, di criminalità pervasiva, problemi lasciati marcire e in qualche modo rappresentati dagli originalissimi sfidanti per la guida della circoscrizione.

 

Una campagna elettorale appartata, seguita con notevole distrazione dai media, anche se nelle ultime ore un endorsement è destinato ad accendere i riflettori: con un post su Facebook, Roberto Spada - della famiglia sinti sospettata dagli inquirenti di muovere diversi "traffici" - ha invitato a votare per Luca Marsella, il candidato dei «fascisti del terzo millennio», come si definiscono i ragazzi di Casa Pound. E lo ha fatto con queste parole: «Sento dai cittadini tutti la stessa cantilena: Qua sto' periodo se vedono tutti sti politici a raccontarci barzellette, mai visti prima, e dopo le votazioni torneranno tutti a farsi i fatti propri... gli unici sempre presenti sono quelli di Casa Pound».

 

RAGGI OSTIA

Un intervento che non è una novità, ma che accresce l' interesse per il risultato di queste elezioni localissime anche se la notte del 5 novembre gli occhi degli italiani misureranno anzitutto un dato: un anno e mezzo dopo l' elezione di Virginia Raggi, quale sarà il giudizio sulla loro sindaca da parte dei romani del mare che nel 2006 votarono al 43,6% per i Cinque stelle, percentuale record?

 

La sfida di Ostia è stata affrontata dai partiti con tratti di forte originalità. Per primo si è lanciato nella mischia don Franco De Donno, un battagliero viceparroco di 71 anni che si è sospeso a divinis e sta cercando di conquistare consensi con slogan solo apparentemente naif. Don Franco maneggia con semplicità il linguaggio politico («sussidiarietà», «giustizia sociale») e indica con coraggio come «nostri acerrimi nemici» quelli che «hanno imposto l' illegalità in una parte del territorio». Con lui le forze di sinistra e anche il pathos popolare dei suoi seguaci. Quello che manca al Pd: correndo da solo, sta calamitando le invettive convergenti degli altri.

CASAPOUND OSTIA

 

A guidare le truppe è stato chiamato da Roma un personaggio "preistorico" come Athos De Luca: 71 anni (magnificamente portati), entrato nel consiglio comunale di Roma 28 anni fa. Nella prima intervista tv, le sue prime parole sono state: «Io amo molto Ostia perché amo molto il mare». De Luca, pur non avendo mai abitato da queste parti, si è generosamente offerto dopo che il Pd si era dilaniato e aveva vinto la linea del no anche ad una coalizione con i Centristi della ministra Beatrice Lorenzin (che è di queste parti) e che ha candidato il giornalista Andrea Bozzi, alla guida di una lista sostenuta da imprenditori, una delle possibili sorprese del voto.

 

athos de luca

Da soli corrono anche i Cinque stelle con Giuliana Di Pillo, insegnante di sostegno all' Istituto Fanelli, che ha pensato di fronteggiare il malcontento, con un annuncio via Facebook all' inizio della campagna elettorale: «Questa settimana sono iniziati i lavori per la manutenzione delle strade nel decimo Municipio». Da allora compiacimento ed ironie sul tempismo sospetto si sono intrecciati.

 

GIULIANA DI PILLO TAVERNA

Ad Ostia, come in Sicilia, i favoriti sono quelli del centrodestra, che confidano in Monica Picca, vicepreside: «Sono la signora del fare», «pugno duro col Campidoglio», «sulla facciata del Municipio vorrei le immagini di Falcone e Borsellino». Se si andrà al ballottaggio Cinque Stelle-destra, decisivi saranno quelli di Casa Pound, accreditati di un buon risultato: da anni osteggiano gli stranieri e difendono gli sfrattati delle case popolari, i cui veri "proprietari" occulti - dicono a Ostia - sono i padrini della mafia locale. E l' altro giorno per sostenerli è arrivata anche la showgirl Nina Moric con questo concetto: «Loro parlano poco e fanno molto di più».

POST SPADA

 

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....