fabrizio roncone politici no vax

NO-VAX, NO-PASS, NEGAZIONISTI O FRUTTARIANI: IN PARLAMENTO ABBONDANO GLI SVALVOLATI – RONCONE: “CON IL GREEN PASS OBBLIGATORIO OVUNQUE NON SI CAPISCE BENE COSA ACCADRÀ IN PARLAMENTO AI DEPUTATI E AI SENATORI NO VAX, MERAVIGLIOSA COMPAGNIA DI GIRO NEI TALK TELEVISIVI, DOVE HANNO DETTO TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO” – PARAGONE: “SE UN COMMESSO DI PALAZZO MADAMA DOVESSE CHIEDERMI IL GREEN PASS LA CONSIDEREREI UNA VIOLENZA. MI DIFENDEREI ANCHE CON LA FORZA..."

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

fabrizio roncone foto di bacco (3)

 

Gianluigi Paragone (personaggio mitologico: ex Lega, ex M5S, giornalista travestito da cantante rock, fondatore di Italexit) non risponde al telefono. Claudio Borghi (Lega) ha annunciato, sui social, che non parlerà più. 

 

Capito: andiamo a cercarli. Mattina di martellanti novità, green pass obbligatorio ovunque e per tutti, ventitré milioni di persone, colf ucraine e tassisti romani compresi: ma non si capisce bene cosa accadrà qui, in Parlamento, ai deputati e ai senatori No vax, meravigliosa compagnia di giro nei talk televisivi, dove hanno detto tutto e il contrario di tutto (il professor Roberto Burioni non dimentica e infilza Borghi su Twitter: «Subisce una brutale umiliazione dopo aver giocato al piccolo virologo sparando bestialità senza fine»). 

claudio borghi

 

Però è venerdì, e il venerdì, a Palazzo Madama, è più facile incontrare un pinguino, che un senatore. Di solito si dileguano già il giovedì pomeriggio (essendo arrivati il martedì all'ora di pranzo). Corridoi deserti, la luce bianca degli enormi lampadari sempre accesi. Una troupe di Mediaset decide allora di andare a Latina, a casa della senatrice Marinella Pacifico. Quella che dice: «Non abbiamo bisogno di vaccini e green pass, ma d'uno stile di vita più sano». 

 

Marinella Pacifico

Efferato intuito scientifico e strepitoso talento politico: eletta con i 5 Stelle al grido di «Onestà! Onestà!», passata con Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro (giustamente, quelle brave non se le fanno mai scappare), la settimana scorsa finisce sui giornali per aver candidato tutte e tre le figlie - Maria Carla, Maria Pia e Maria Sole - al consiglio comunale pontino. Golosa di potere. E di frutta. 

 

Marinella Pacifico 2

Ecco, appunto: «fruttariana» convinta, appartiene alla frangia più radicale dei vegani (niente «cadaveri» e però nemmeno insalate, «Mai uccidere una lattuga»; pranzo e cena solo con mele e banane, le fragole quand'è stagione). La senatrice Pacifico - «Contro il Covid sottovalutiamo la forza della vitamina C» - collabora con il pattuglino leghista, ribelle e anti-green pass, al quale Matteo Salvini si ostinava a occhieggiare (finché i governatori del Nord, a cominciare da Luca Zaia, con un'intervista sul Corriere, non si sono scocciati, ponendo fine a qualsiasi incertezza). 

 

roberta ferrero con matteo salvini

L'episodio più clamoroso, appena tre giorni fa, in un salone giù al piano terra: un convegno organizzato per stabilire che il Coronavirus si cura a casa, con un po' di liquirizia e qualche fetta di zenzero. 

 

L'ideona del sabba tra un gruppo di guru e mezzi maghi è venuta alla senatrice Roberta Ferrero, dopo aver incassato la benedizione della celebre coppia Borghi&Bagnai. I due sono stati a lungo No euro. Diventano famosi odiando l'Unione europea e la Bce. Alberto Bagnai, modesto suonatore di clavicembalo, occhialini da professore oxfordiano, lo sguardo mite, un giorno - riferendosi a un docente della Bocconi che aveva osato criticarlo - dice: «A questo gli facciamo un bel cappottino di abete» (cioè, lo mettiamo in una bara). 

goofy 7 alberto bagnai claudio borghi

 

Poi però una mattina Borghi&Bagnai si svegliano e scoprono che il loro partito, con Giancarlo Giorgetti capo delegazione, sta per sedersi al governo. Così sono costretti a esibirsi in una drammatica capriola di stampo fantozziano - «Draghi? È come Cristiano Ronaldo!» - e poi si chiedono: adesso che ci fanno, due come noi, nella Lega? Decidono di diventare No vax. Botta di puro situazionismo, militanti, iniziano a lanciare appelli. Fanno i furbetti: «Chi lo sa se ci siamo vaccinati pure noi?». 

Alberto Bagnai Claudio Borghi

 

A luglio partecipano a un sit-in in piazza del Popolo: poche decine di persone, un paio di cartelli - «Il Covid non esiste», «Viva la libertà» - arriva per curiosità Vittorio Sgarbi, passa un coatto su un'Honda Sh e urla: «A Borghi! Trovate un lavoro serio!». C'erano anche Armando Siri e Simone Pillon. Sarà una coincidenza: ma questi parlamentari leghisti nemici del green pass hanno tutti curriculum notevoli. 

SIMONE PILLON

 

Pillon, per dire: va in giro spiegando che in Italia esiste una lobby gay che punta a reclutare omosessuali; ad un certo punto si convince che nelle scuole di Brescia viene insegnata la stregoneria; organizza tre Family Day; in Transatlantico, la mano che tira fuori dalla tasca il rosario (Salvini, a volte, distribuisce invece proprio santini). 

 

Pillon: e adesso, come farà ad entrare a Palazzo Madama? Ma Pillon tace (finora il green pass era obbligatorio solo per accedere alla lussuosa sala mensa; il Pd - con un documento congiunto Camera/Senato - ha però già auspicato che deputati e senatori vengano sottoposti al regime in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani). Ecco all'improvviso Paragone. Risponde al telefono. «Non sono vaccinato e non ho intenzione di vaccinarmi». 

 

paragone

E se dovessero rendere obbligatorio il green pass per entrare in aula? 

«Non possono. Sarebbe una grave violazione. Io devo poter entrare in aula e battermi politicamente proprio contro il green pass». 

 

Ma come riesce a salire sul treno che da Milano la porta a Roma?

 «Faccio tamponi su tamponi». 

 

Quindi un green pass, sia pure temporale, ce l'ha. 

«Sì, ma non intendo mostrarlo».

gianluigi paragone

 

 E se un commesso di Palazzo Madama dovesse chiederglielo? 

«La considererei una violenza. E mi difenderei. Anche con la forza». 

 

La parole sono queste. Sensazione netta: nella galassia grillina i No vax sono parecchi (per esempio gli ex Emanuele Dessì e Mattia Crucioli, a Montecitorio c'è invece Francesco Forciniti). Uno critico è poi il senatore Mauro Coltorti, presidente della commissione Lavori pubblici. 

 

MAURO COLTORTI

Lei non è vaccinato. 

«Io mi adeguo al Movimento». 

 

Quindi?

«Seguo la linea». 

 

E qual è? 

«Qual è in che senso?». 

 

Lasci stare, ho capito. 

«Cosa ha capito? E poi lei dice che io non sono vaccinato!». 

mauro coltorti

 

Perché invece è vaccinato? 

«Mhmm».

 

È vaccinato sì o no? 

«Non glielo dico!». 

 

Ma perché? 

«Perché la lascio nel dubbio» (ha 66 anni, docente di Geomorfologia, specializzato nella crosta terrestre vietnamita).

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…