IL ROSARIO E I TACCHI A SPILLO - LA CRONACA DELLA NOTTE DEL RAPIMENTO-SPINELLI E’ MEJO DI UN FILM - MARITO E MOGLIE PREGANO, I RAPITORI PASSANO DALLA VIOLENZA DELL’AGGRESSIONE A UN BRICIOLO DI UMANITA’ - MA COSA C’E’ IN QUELLA CHIAVETTA? E IN QUEL CD? DOCUMENTI E VIDEO SU FINI E DE BENEDETTI OPPURE SCENE DI BUNGA-BUNGA DA “VENDERE” AL PATONZA? - LA STORIA DI QUEL “VUOTO” DI 31 ORE DOVRA’ RICOSTRUIRLA ILDA BOCCASSINI…

Pino Corrias per il "Fatto quotidiano"

A occhio il film è da rifare. La trama magari fa paura, ma tutte le facce messe in fila fanno ridere e i dettagli sono da piangere. La scena più bella, a parte il lieto fine, è quella del divano. Ci entriamo con la cinepresa da fuori, accompagnati da un paio di sax incorporati al cielo nero di Bresso. Scaliamo il palazzo fino all'ottavo piano, dove ci accoglie una quieta iridescenza che illumina l'appartamento di Giuseppe Spinelli.

È il numero 279 del comprensorio, il millimetro di mondo del ragioniere, quattro stanze di velluto grigio. Parabole sui tetti captano sogni. Ma non in quell'appartamento, dove nessuno dorme. Si prega. Seduti in fila sul divano, sequestrati e sequestratori, da quando la signora Anna ha estratto da sotto il fazzoletto, il rosario, e ha cominciato a recitare la sua Avemaria convinta che la penombra incorporata a quel mantra la proteggerà.

Suo marito le siede accanto più o meno come ogni sera negli ultimi 35 anni. Stavolta ha gli occhiali sbilenchi, qualche goccia di sangue sulla camicia bianca. Una manciata di ore prima due ombre sono sbucate sul pianerottolo, lo hanno spinto contro la porta dell'appartamento. Il cuore gli si è incastrato in gola. Si è spalancata la luce di un altro mondo, abitato da uomini che indossano passamontagna e addirittura scarpe rossonere. Uomini e neanche una donna, strano, no? Gli uomini parlano a voce alta.

Chiedono soldi. Anna è scoppiata a piangere, ma loro non si sono offesi, sono stati gentili: "Preghi pure, anche noi siamo credenti". Offrono una via d'uscita: "Lei domattina chiamerà il Presidente". Offrono documenti che luccicano come l'oro dei giostrai. Ma non sulle cattive compagnie del Presidente, ragazze a tassametro, papponi, trafficanti di gas russo. Bensì sul traditore Gianfranco Fini mentre trama con certi magistrati.

E documenti che invece scagionerebbero il Presidente dalla condanna per il Lodo Mondadori: 560 milioni di euro versati all'odiato De Benedetti, più una illimitata sequenza di notti insonni. Spinelli si ricorda dei primi, li ha messi in fila lui gli zeri che servono per arrivare a 560 milioni. E si ricorda pure delle notti insonni per avere pagato tutti gli arredi che servivano a riempirle.

Arredi bionde e brune. Tormentose. Con cellulari molesti che zampillavano di voci in falsetto e storpiature del suo nome, tutte con il punto esclamativo incorporato: "Spino!", "Spinellino !", "Spinaus!". Bionde e brune fabbricate in serie, con il nasino e i tacchi fatti della stessa sostanza, ma senza sogni, specializzate a mimare dolcezza, ma solo dopo aver contato i fogli da 500 che loro chiamano Big Buble oppure Ciclamini. Spinelli non si permetteva di giudicare, ma niente di buono poteva venirne al Presidente da quella luccicante marmaglia di rossetti che esibivano denti bianchi e teste vuote a ogni saldo settimanale, quando scadevano affitti e parrucchieri.

Ed ecco che tutte le premonizioni diventano vere e stanno sedute lì in fila in quel divano. A recitare preghiere e trattativa. A dire: "Va bene chiamerò il Presidente, ma domattina". A calcolare l'incasso in ragione dell'offerta: 35 milioni, "il 6 per cento di 560". A ottenere "qualche ora di sonno". Con i sequestratori incappucciati che accompagnano lui e la moglie nella stanza di là, gli rimboccano le coperte, gli dicono di "dormire tranquilli". Pensa un po'.

Tanto è lenta la notte quanto è un lampo il giorno che segue. Il Presidente risponde al telefono, Spinelli spiega. Gli ingranaggi girano. Se fossimo in un giallo entrerebbero in scena le cimici e l'agguato. Invece siamo nel pieno della più strampalata commedia. I documenti del ricatto stanno in una chiavetta da computer che non si apre e in un dvd che non si vede. Possibile?

Mentre i sequestratori dileguano, la macchina da presa inquadra le scorte del Presidente che arrivano. Vengono infilati gli ostaggi da portare in salvo. Si corre al castello di Arcore dove il principe elargisce abbracci, forse un caffè. Ma non rifugio. Eppure sarebbe stato semplicissimo, nelle 145 stanze, trovarne almeno un paio per il fedele ragioniere. Invece niente, passano 31 ore e nonostante il sole si sveglia l'avvocato Ghedini che detta la prima denuncia. Nel frattempo Spinelli sparisce. Spariscono i sequestratori. Sparisce il ricatto.

Starebbe mai in piedi un film così? Non sarebbe più semplice se invece di darci a bere gli improbabili documenti su De Benedetti e Fini, gli sceneggiatori avessero almeno ideato uno scottante ricatto sulle notti di Arcore? Pupe, non politica. L'eterno peccato dei potenti, lo stesso che inchioda Petraeus alla bimba di West Point e Silvio B a una schiera di Noemi, Milly, Bamby, Buby e Ruby. Per il ricatto - bisognerà dirlo ai prossimi sceneggiatori - basta già un telefonino con telecamera, un ragioniere tanto mite da dire: "Va bene chiamerò il Presidente". In quanto al nuovo film lo ricominceremo dalla scena più bella, quando stanno in fila sul divano e pregano, di notte, per tutte le bugie che abitano il mondo.

 

 

CASO SPINELLI IL CAPOBANDA RIPRESO DA UNA TELECAMERA DI SORVEGLIANZA IN UN BAR IL PARTICOLARE DELLE SCARPE ROSSONERE LO HA TRADITO spinelli FRANCESCO LEONE CAPO DELLA BAND CHE HA RAPITO SPINELLI Gli inquirenti che indagano sul caso Spinelli LA BANDA DEL RAPIMENTO SPINELLI CARLO DE BENEDETTI Ilda Boccassini fini e berlusconi

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...