IL LIBERTINO RENZI MOLLA IL BANANA PER FLIRTARE CON GRILLO E SALLUSTI BOLLA L’ACCORDO COME “PATTO DELL’EBETINO”, COME BEPPEMAO CHIAMA IL BULLETTO TOSCANO - DI MAIO CI PROVA: “SE IL PD VUOLE, CI SIAMO ANCHE PER IL QUIRINALE” (CHE E’ LA VERA PARTITA IN GIOCO)

1 - IL PATTO DELL'EBETINO

http://www.inpiu.net/e_la_stampa_bellezza/20141107/4048/altro_parere/-

 

renzi e beppe grillo con il gelatorenzi e beppe grillo con il gelato

Sul Giornale Alessandro Sallusti commenta in maniera acida l’accordo tra Renzi e Grillo sul Csm. “Per Grillo – scrive il direttore del Giornale - Matteo Renzi è ‘un ebetino’, da ebete, cioè persona insulsa che agisce senza senso. Non sappiamo se e quanto il premier se la sia presa, certo l’offesa non è stata tale da impedire quello che potremmo chiamare il ‘patto dell’ebetino’ (senza senso), primo accordo politico tra il Pd e i Cinquestelle. Ieri infatti Renzi e Grillo si sono accordati per far eleggere insieme i loro rappresentanti per Csm e Consulta, tagliando fuori Forza Italia.

Premio Guido Carli Alssandro Sallusti al telefono Premio Guido Carli Alssandro Sallusti al telefono

 

È la prova generale per una nuova legge elettorale firmata dai due che sostituisca quella concordata tra il premier e Berlusconi? Può essere. Dal patto del Nazareno a quello dell’ebetino. Parafrasando una famosa canzone di Angelo Branduardi sulla triste fine del topolino alla fiera dell’Est, e per riassumere, la situazione italiana è questa: ‘Alla fiera dell’Italia sperando in due soldi un partito mio padre votò: e venne Grillo, che incantò Renzi, che si mangiò Letta, che si comprò Alfano, che tradì Berlusconi, che fu tradito da Napolitano, che un Parlamento abusivo votò’. E poi ci chiediamo perché il Paese non riparte”.

 

2. DI MAIO: «SE NEL PD C’È BUON SENSO NOI CI SAREMO. ANCHE PER IL QUIRINALE»

Emanuele Buzzi per Corriere.it

 

LUIGI DI MAIOLUIGI DI MAIOrenzi berlusconirenzi berlusconiMaria Alessandra Sandulli e Silvana Sciarra Maria Alessandra Sandulli e Silvana Sciarra

«Quello di oggi è un risultato storico perché ci permette di conquistare tre obiettivi: abbiamo tolto di mezzo gli impresentabili, segna la vittoria del metodo della trasparenza contro gli inciuci e sblocca una impasse che costa 100 mila euro a seduta». 
Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera in quota Movimento 5 Stelle, è soddisfatto della doppia fumata bianca per Consulta e Csm dopo l’intesa con i democratici. 

È un asse che si può ripetere? 
«Loro sono venuti da noi perché Silvio Berlusconi non gli ha permesso di eleggere Luciano Violante. Noi Silvana Sciarra e Alessio Zaccaria non li conosciamo, ma questa è la dimostrazione che chi vuol seguire questo metodo può fare qualsiasi cosa. Se il Pd usa il buon senso per argomenti che interessano la collettività, noi ci saremo». 

Per il blog di Beppe Grillo il patto del Nazareno affonda... 
«Affonda perché il partito di Berlusconi non è affidabile, non ha tenuta. Esulterei davvero se crollasse, per due motivi: aprirebbe la strada verso il voto e segnerebbe la fine degli accordi segreti. Comunque noi non sappiamo se crolli o meno, perché non sappiamo cosa contenga di preciso. In ogni caso, siamo per indebolire i patti che ledono i diritti dei cittadini». 

Già si comincia a guardare al futuro. Lei ha parlato di Italicum e sulla riforma della legge elettorale una deputata del Movimento, Giulia Di Vita, ha già rilanciato, stuzzicando il Partito democratico...
«A luglio i democratici non volevano ascoltarci, ora non so. Noi una legge elettorale ce l’abbiamo, il Consultellum, che è il risultato di una votazione condivisa sulla Rete tra migliaia di persone. Il Pd oggi ne ha fatta una buona, magari può farne un’altra...». 

Ma lei è disponibile a sedersi di nuovo al tavolo con loro? 
«Attualmente il problema del tavolo non si pone, non è in discussione». 
In prospettiva, però, oltre alla riforma della legge elettorale, c’è anche la possibile elezione del successore di Giorgio Napolitano, nel caso il capo dello Stato decidesse di lasciare l’incarico anzitempo. 
«Il mio invito è: il nuovo capo dello Stato eleggiamolo con lo stesso metodo, facciamolo scegliere ai cittadini. Il vero messaggio di oggi è la vittoria della democrazia diretta. Se il Pd avesse condiviso Gino Strada o Stefano Rodotà che Italia ci sarebbe ora?». 

E come vorreste fare? Ricalcando quanto successo in questa settimana? 
«L’auspicio è di spostare l’asse verso i cittadini, coinvolgerli il più possibile. Che scelgano direttamente loro i nominativi: si possono utilizzare piattaforme più sofisticate e non legate al Movimento. Ognuno voti dando gli estremi della propria carta d’identità». 

Nel Movimento avete in mente qualche idea? Magari un ex presidente della Corte costituzionale come Gustavo Zagrebelsky? 
«Questo non lo deve chiedere a me, ma ai 500 mila utenti certificati del blog».

Ieri bagarre al Senato con i democratici e oggi intesa sul voto: non c’è il rischio di rimanere disorientati? 
«Magari sarà disorientato il Pd: lo dovete chiedere a loro. Noi no, siamo sempre fedeli alla nostra linea. Al Senato è stata una guerra (in giornata Di Maio ha definito lo sblocca Italia un «commissariamento della democrazia», ndr ), ma allo stesso tempo sui singoli temi siamo sempre disposti a collaborare nell’interesse della collettività». 

Ci sono state reazioni piccate in Ncd e in Forza Italia in queste ore per le convergenze in commissione Giustizia e sulla Consulta. 
«Hanno reagito così perché sono abituati alla spartizione in ogni campo. Nel centrodestra in questo momento c’è una competizione al ribasso per catturare l’elettorato, ma il popolo del centrodestra non esiste più. Siamo in un’altra fase storica, c’è solo il popolo italiano». 

Maria Alessandra Sandulli e Silvana Sciarra Maria Alessandra Sandulli e Silvana Sciarra GRILLO RITWITTA IMMAGINI SU BERLUSCONI E RENZI GRILLO RITWITTA IMMAGINI SU BERLUSCONI E RENZI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?