RUBY BIS, LE PREGIUDICATE SPREGIUDICATE! - “PROVE UNIVOCHE SULLA PROSTITUZIONE AD ARCORE, ALIMENTATA DA NICOLE MINETTI” - ECCO LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA D’APPELLO CONTRO FEDE E L’IGIENISTA ORALE: “LE RAGAZZE ERANO SBOCCATE E SPREGIUDICATE” (E ALLORA?)
MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA
1.RUBY: GIUDICI,PROVE UNIVOCHE SU PROSTITUZIONE A ARCORE
(ANSA) - Nel processo d'appello per il caso Ruby 'bis' si sono incontrati "una confluenza di elementi di prova (..) assolutamente compatti e di univoco significato" sul "carattere remunerativo delle prestazioni, che in vario modo le ospiti" ad Arcore "offrivano a Berlusconi, e della natura di tali prestazioni". Si legge nelle motivazioni depositate.
2.RUBY: GIUDICI, RAGAZZE AVEVANO STILE VITA SPREGIUDICATO
(ANSA) - "Il linguaggio, talora sboccato e disinibito, sintomatico di uno stile di vita spregiudicato e disinvolto" da parte delle ospiti ad Arcore "non lascia spazio a dubbi di sorta: la partecipazione alle serate, con tutto ciò che comportava al fine di divertire e sollecitare l'eccitazione sessuale del padrone di casa" e cioè Berlusconi, "erano il 'servizio' reso per conseguire denaro e altre utilità, e che solo a queste condizioni e a questo scopo veniva reso". Si legge nelle motivazioni del processo d'appello Ruby 'bis'.
3.RUBY: GIUDICI,DA EX CAV RICOMPENSE COMMISURATE A PRESTAZIONI
(ANSA) - - "Le prestazioni, anche quelle minori di tipo 'pubblico', che avvenivano nel 'bunga bunga' (...) ricevevano una ricompensa commisurata, sempre rimessa alla discrezionalità del padrone di casa", cioè Silvio Berlusconi. E' un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui lo scorso novembre la terza Corte d'Appello di Milano, presieduta da Arturo Soprano, pur riducendo le pene inflitte in primo grado, ha condannato Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per il caso Ruby.
4.RUBY: GIUDICI,MINETTI ALIMENTAVA GIRO PROSTITUZIONE AD ARCORE
(ANSA) - Nicole Minetti, l'ex consigliera regionale imputata per il caso Ruby, "non è sul piano di tutte le altre" ospiti ad Arcore: "partecipa alle serate ma non necessariamente pretende o si aspetta una ricompensa (...). Il suo ruolo si qualifica diversamente, dovendo con gli altri imputati, contribuire ad alimentare e mantenere il circuito prostitutivo, con mansioni di tipo essenzialmente organizzativo". Lo si legge nelle motivazioni della sentenza della terza Corte d'Appello di Milano nel cosiddetto processo Ruby 'bis'.
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