cartellone la russia non è mio nemico

“LA RUSSIA NON È IL MIO NEMICO” – DIETRO I  MANIFESTI PRO PUTIN, CI SAREBBE LO ZAMPONE DI DOMENICO AGLIOTI, ANTI 5G, NO-VAX, SOSTENITORE DI VIRGINIA RAGGI, GIA' RAPPRESENTANTE MUNICIPALE M5S NEL QUARTIERE MONTE MARIO A ROMA – UNA CAMPAGNA CHE, SOLO PER LA CAPITALE, SAREBBE COSTATA TRA I 30 E I 50MILA EURO. IL TEMA È GIÀ STATO PORTATO ALL’ATTENZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E ITALIANO – LA REPLICA DI AGLIOTI…

Estratti da open.online

 

cartellone la russia non è il mio nemico

Nelle ultime settimane numerose città italiane sono state tappezzate di cartelloni pubblicitari su cui campeggia la scritta «La Russia NON è nostra nemica». Sotto una mano tricolore ne stringe un’altra con i colori della bandiera del Cremlino. La testata Linkiesta ha svelato che dietro alle numerose affissioni, costate tra i 30 e i 50mila euro nella città di Roma, ci sarebbe Domenico Aglioti, che nella scorsa consiliatura è stato rappresentante municipale M5s nel quartiere Monte Mario. Aglioti è anche ex presidente della Commissione Cultura e fondatore del Movimento Cinque Stelle romano, nonché sostenitore della prima ora della ex sindaca capitolina Virginia Raggi.

domenico aglioti

 

Anti 5G, no-vax, sostenitore del presidente russo Vladimir Putin. Fu tra i primi a spingere per la candidatura di Virginia Raggi a prima cittadina di Roma. La stessa Raggi, sul blog di Beppe Grillo, scrive: «Insieme a Domenico Aglioti abbiamo costruito pezzetto per pezzetto il Gruppo del XIX Municipio, andando a fare banchetti dovunque vi fosse un marciapiede sufficientemente largo».

 

E proprio Aglioti sarebbe il committente dei venti manifesti (3 metri per 2) e delle cinque vele motorizzate che hanno girato per la città. Sempre secondo Linkiesta, la “Nuovi Spazi Advertising” – azienda concessionaria di quegli spazi – non ha rivelato il costo di una tale operazione ma esperti avrebbero fissato la cifra tra i 30mila e i 50mila euro.

 

Aglioti ha replicato in un post di non essere il committente della campagna, ma solo di aver firmato il «contratto stipulato con l’agenzia», per una cifra minore rispetto a quella “contestata”: «Il costo della campagna non è stato di 50.000 euro come da voi sostenuto ma di poche migliaia di euro, circa 3.000, così come è falso il numero dei cartelloni affissi». Una cifra che, spiega Aglioti, è stata raggiunta con il contributo volontario di circa 200 cittadini per veicolare un «messaggio di pace».

cartellone la russia non è il mio nemico

 

 

Le reazioni di Bruxelles

Il tema ci ha messo solamente poche ore per raggiungere Bruxelles grazie a Raphaël Glucksmann, eurodeputato francese fondatore del partito Place publique ed ex presidente della Commissione speciale per le ingerenze. Il 44enne ha inviato un’interrogazione alla Commissione europea, chiedendo a Ursula von der Leyen e al suo esecutivo se sia a conoscenza delle «pericolose campagne pro-Russia che rendono l’Italia non conforme nell’attuazione e nell’applicazione delle sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia». Le affissioni, ha continuato Glucksmann, sarebbero apparse «in altre 20 città italiane tra cui Modena, Parma, Verona e in Calabria». Alcuni sono stati tolti dalle autorità locali, altri – come a Roma – «rimangono al loro posto». La domanda alla Commissione è una: «Intendete adottare misure per porre fine a queste azioni?».

il posti di domenico aglioti

 

Interrogazioni al Consiglio comunale di Roma e alla Camera

Anche in Italia ha iniziato a sollevarsi la polemica. Prima la deputata del Pd Lia Quartapelle alla Camera durante un’interrogazione. Poi la capogruppo di Azione al Consiglio comunale di Roma Flavia de Gregorio, che già nella giornata di lunedì ha depositato un’interrogazione al sindaco Roberto Gualtieri.

 

L’assessora alle Attività produttive di Roma, Monica Lucarelli, ha affermato che «il 10 settembre  è stata emessa una prima diffida alla società responsabile, con l’ordine di procedere alla rimozione immediata dei manifesti». Secondo Lucarelli i manifesti sarebbero stati tolti immediatamente, per poi essere montati nuovamente da un’altra società. Anche questa diffidata dal Comune.

cartellone la russia non è il mio nemico

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...