1- ECCO S’AVANZA UNO STRANO ESERCITO: è ARRIVATA LA società INCIVILE! 2- SE LUCHINO SONO 4 ANNI CHE è “PRONTO A SPANDERSI” PER LA POLITICA, L’ULTIMO è IL MILIARDARIO MASSIMO MORATTI, CHE GIà SI CANDIDA A MILANO PER IL DOPO-PISAPIA 3- PASSERA, INGROIA, MARCHINI, AMBROSOLI, SAMORì, BONANNI: VOLTI PER NIENTE NUOVI CHE S’OFFRONO PER UNA POLTRONA, UN MINISTERO TECNICO, UNO STRAPUNTINO A “BALLARò” 4- GRILLO DICEVA: “MAI LA POLITICA NAZIONALE”, ORA “CI VEDIAMO IN PARLAMENTO”. MONTI ERA “UNA PARENTESI”, ORA PREPARA IL BIS E SI OFFENDE SE NAPOLITANO LO PLACA 5- STICAZZI DI ANTIPOLITICA, CASTA E MAGNA-MAGNA: A IMPRENDITORI, PALAZZINARI, ECONOMISTI, MAGISTRATI, SINDACALISTI E BANCHIERI LA TERZA REPUBBLICA FA GOLA

Salvatore Tramontano per "il Giornale"

Monti, Montezemolo, Passera, Ingroia, Marchini, Ambrosoli, Grillo, De Magistris, Pisapia, Samorì, Bonanni, perfino Massimo Moratti: tutti in cerca di un posto al sole. Altro che società civile e fuga dalla politica di professione, la verità è che la voglia di potere e di contare non passa mai di moda. La crisi della seconda Repubblica sta solo rimescolando le carte e così si rivede la grande corsa per un posto in prima fila nel teatrino della casta.

C'è una ressa di «candidature », «mi piacerebbe», «se qualcuno me lo chiede sono pronto a spendermi per la cosa pubblica», premier e ministri tecnici che confessano «ci sto pensando» o «quasi quasi mi faccio un altro giro». La realtà è che tutti smaniano per un titolo da onorevole, senatore, presidente, sindaco, governatore, sua eccellenza e roba affine. Perfino l'antipolitica insomma predica che non cerca cariche, ma guai a chi gli tocca il suo potere assoluto o mette in discussione le stigmate da guru o da santone illuminato.

Il signor Grillo si è presentato come outsider, ma passa il tempo a dare patenti di grillismo e a dividere neppure fosse il Dio del Vecchio testamento i vivi e i morti, i beati dai dannati. E alla fine sogna di sostituire alla casta una nuova casta di anti casta. Sembra uno scioglilingua e invece è una gran furbata.

Montezemolo dopo una quaresima di «mi candido o non mi candido?» si è tuffato in quel laghetto che si ostinano a chiamare grande centro con la sua banda di tecnocrati e intel-lettuali, alzando il vessillo montiano e riverniciando l'usato insicuro di Casini e Fini, con la carrozzeria arrugginita. La scommessa è di far credere agli elettori che il futuro scenda in campo con le maglie stinte di Italia '90.

Lo stesso Monti parlava di se stesso come una parentesi austera e invece adesso si scopre che non ha nessuna voglia di appendere il loden al chiodo e che la poltrona da senatore a vita gli ricorda troppo la panchina ai giardinetti da pensionati. Si vede che il vizio di tassare gli italiani dà assuefazione. Lo sa bene anche Corrado Passera che non ha certo rinunciato allo stipendio da super manager per accontentarsi di ballare una sola stagione.

Chissà se tra imprenditori, palazzinari, economisti, sindacalisti e banchieri ci sarà qualcuno in grado di trovare una strada per uscire da questa crisi infinita. Alfio Marchini punta al Campidoglio e nel curriculum può esibire senza dubbio l'arte degli appalti, uno come lui conoscerà Roma mattone su mattone. Bonanni segue la strada già segnata dai suoi predecessori. Il salto dalla Cisl alla politica è una tradizione, peccato che finora non è che abbia mostrato chissà quali brillanti carriere.

C'è curiosità per le ricette di Samorì, anche se finora fa più comitive che consenso. L'impressione è che dietro il nuovo che avanza non ci siano grandi svolte e neppure l'emer-gere di una nuova classe dirigente. È solo un balletto all'interno dei soliti noti, cambiano i nomi e i ruoli ma la zuppa è sempre la stessa. La casta è un mostro multifaccia, quando sente puzza di crisi cambia la maschera e si ripresenta per fregarti di nuovo.

Il procuratore Ingroia aveva annunciato di voler svernare in Guatemala, ma anche per lui il richiamo della casta è troppo forte. Nel suo caso il passaggio dalla toga alla politica è in fondo un atto di trasparenza. La maschera del giudice, come hanno fatto notare i suoi stessi colleghi, non reggeva più. E non c'è dubbio che sia più onesto fare politica in Parlamento che in tribunale. Certo, poi bisogna valutare se uno come De Magistris, per esempio, stia facendo più danni da sindaco di Napoli che da procuratore aggiunto. Il verdetto è incerto.

Dicono che sia però Milano la città che tradizionalmente svela i segnali di cambiamento. A Milano tutto nasce e tutto muore. È la città che ora mette in pista Ambrosoli, con il suo Dna da brava persona, per concorrere alla poltrona di governatore. Ma è anche la città dei sogni perduti. Pensate al povero Massimo Moratti che svela la sua ambizione più grande. No, ormai non più la Coppa dei campioni come suo padre, ma un impegno in politica per mostrare al mondo il buon cuore da petroliere.

Solo che come si fa? A Milano neppure i tifosi nerazzurri se la sentono di votare il presidente dell'Inter. Meglio Mourinho. In fondo con tutta questa gente che non vede l'ora di indossare le maglie della casta l'unica cosa che manca è uno Special one.

 

 

Luca Cordero di Montezemolo ALFIO MARCHINI Beppe Grillo Antonio Ingroia Massimo Moratti Marco Tronchetti Provera Afef GIAMPIERO SAMORìRaffaele Bonanni

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME