DAGOREPORT - SALUTAME ER PAPA! PERCHÉ MELONI HA ORDINATO A GIORGETTI E VALDITARA DI DISERTARE GLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ"? COME MAI LEI, ''DONNA-MADRE-CRISTIANA'', HA RIFIUTATO L’INVITO (GIA' PRIMA DELLA CONTESTAZIONE A ROCCELLA), A UN EVENTO PRESENTE BERGOGLIO? - LA DUCETTA, ACCUSATA DI “DERIVA ORBANIANA SUI DIRITTI DELLE DONNE (PRO-VITA NEI CONSULTORI) HA PREFERITO SMARCARSI DA TEMI DIVISIVI IN VISTA DELLE EUROPEE. MAGARI TEMEVA DI FINIRE CONTESTATA DAI CATTOLICI ANCHE PER L’AFFOSSAMENTO DEL “FAMILY ACT” - L'IRA ECCLESIALE ESPRESSA DALL’ORGANIZZATORE DEGLI "STATI GENERALI DELLA NATALITÀ", GIGI DE PALO. OGGI A ROMA, ACCANTO AL PONTEFICE, NON L'HA TOCCATA PIANO: “CI SIAMO SENTITI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI. COME SE TOGLIERE LA PAROLA A UN MINISTRO FOSSE PIÙ GRAVE DI TOGLIERLA A UNA MAMMA ALL'OTTAVO MESE DI GRAVIDANZA…” - VIDEO
1. DAGOREPORT
GIORGIA MELONI E PAPA FRANCESCO - MEME BY OSHO
Salutame 'a Bergoglio! Come mai la Melona ha ordinato ai ministri Giorgetti e Valditara di disertare gli “Stati generali della natalità”? “Il Foglio” motiva l’altolà con la contestazione di ieri alla ministra della famiglia, Eugenia Roccella.
Giorgia Meloni avrebbe inviato un messaggino a Gigi De Palo, animatore dell’evento e presidente della “Fondazione natalità”, definendo “ignobile” quello che è successo (una trentina di pischelli che ha mostrato cartelli con la scritta “Sul mio corpo decido io”): “Non hai saputo difenderla. E’ stato ignobile”. La sola Giorgia avrebbe quindi imposto agli altri ministri di “esprimere solidarietà e disertare”.
papa francesco agli stati generali della natalita 4
Di sicuro, la “defezione” ha fatto imbestialire il mondo cattolico e De Palo, che oggi, accanto al Papa, ha tuonato: “Ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni. Come se togliere la parola a un ministro fosse più grave di toglierla a una mamma all’ottavo mese di gravidanza”.
Uno scazzo che ha del clamoroso, se si pensa a quanto successo l’anno scorso, allo stesso evento, con la Meloni che, tra sorrisi e faccette, veniva accolta come una rockstar e si sedeva accanto al Papa di bianco vestita, ignorando ogni protocollo (il “privilegio del bianco” è concesso solo alle regine cattoliche, alle mogli o alle principesse di case reali cattoliche).
Quest’anno, invece, la Ducetta non si è manco presentata agli Stati generali della Natalità, nonostante il tema sia, da sempre, un suo grande cavallo di battaglia ("Io sono Giorgia, donn, madre e cristiana").
La contestazione alla Roccella, in questo caso, non c’entra, visto che la “Thatcher della Garbatella” aveva già annunciato che non sarebbe andata.
In ballo, tra il governo Ducioni e il mondo cattolicone, ci sono varie questioni rognose e divisive. Innanzitutto, notizia di oggi, l’affossamento del Family act, la riforma varata da Mario Draghi nel 2022 per dare un sostegno organico a famiglie, donne e giovani in funzione della creazione di una famiglia.
Già allora, Fdi, unico partito di opposizione, si astenne. E ora ha deciso di non rifinanziare la gran parte delle deleghe rimaste da attuare (solo l’assegno unico è stato salvato). Non c’entra l’ideologia, ma il vil denaro: il Governo, in attesa della procedura d’infrazione per deficit in arrivo dall’Ue e alla disperata ricerca di risorse per rifinanziare il taglio del cuneo fiscale, non ha più soldi da spendere.
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
In più, c’è una ragione di opportunità, legata all’introduzione dei pro-vita nei consultori, inserito con un emendamento nel decreto Pnrr tra gli strali della sinistra. Esporsi ancora, andando all’auditorium della Conciliazione a una manifestazione comunque divisiva, vicino a Papa Francesco che monita su anticoncezionali e aborto, avrebbe solo rinfocolato le polemiche (e perdita di consensi).
2. ROCCELLA E LA CENSURA DA SCOPPIATI AGLI STATI GENERALI DELLA NATALITÀ. LA FURIA DI MELONI: "VIA TUTTI"
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “Il Foglio”
papa francesco agli stati generali della natalita 6
Questo è un normale giovedì italiano, da scoppiati. Auditorium della Conciliazione, Roma. “Stati generali della natalità”, ore 9,53. Trenta studenti strafatti di caldo e gioventù contestano la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, le impediscono di parlare. Gigi De Palo, presidente della Fondazione natalità, che organizza l’evento, invita gli strafatti a leggere un comunicato.
Roccella lascia il palco, va via. Giorgia Meloni afferra il telefono e scrive a De Palo: “Non hai saputo difenderla. E’ stato ignobile”. Chiede agli altri ministri invitati di esprimere solidarietà e disertare. Oggi, all’Auditorium, interviene il Papa sul concetto di libertà, compresa quella di manifestare. L’unico G20 che meritiamo di presiedere è quello dei paesi sotto sbornia.
eugenia roccella contestata agli stati generali della natalita 1
Può un paese equilibrato alzarsi la mattina e scoprire che a un ministro, sempre il solito, Roccella, non è stato permesso di aprire bocca, che un presidente della Repubblica, Mattarella, deve intervenire con una nota ufficiale per spiegare che chi vuole “mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”? Ogni anno Gigi De Palo, ex assessore della giunta Alemanno, organizza gli Stati generali della natalità. Quest’anno siamo sotto “caso Scurati”, la Rai ha spedito una lettera d’ammonimento a Serena Bortone.
C’è pure il Salone del libro a Torino. Speriamo di arrivare a domenica. Pochi giorni fa, il Fatto Quotidiano avvisa con un articolo. Un gruppo, un collettivo, Aracne, riportava il Fatto, è pronto alla protesta. De Palo legge. Dice al Foglio: “Chiamo la giornalista, cerco i ragazzi che hanno le idee poco chiare”. Il collettivo scambia l’evento per una conferenza organizzata dal ministro dell’Istruzione Valditara che non c’entra nulla. De Palo non li trova. [...]
PAPA FRANCESCO E GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
De Palo ha fatto salire sul palco una di loro. Gli altri studenti hanno cominciato a urlarle contro: ‘Zitta, fai parlare la ministra’. Hanno impedito pure l’intervento di una donna incinta di otto mesi, Jessica Barcella”. A quel punto, rivela lo staff dell’evento, “le forze dell’ordine ci chiedono: ‘Che famo? Se volete li portiamo via con la forza. Li hanno identificati come il loggionista della Scala”. [...]
GIORGIA MELONI PAPO - BY ROLLI
Gli strafatti vengono dispersi ma De Palo, perde dieci anni di salute. La premier, appresa la notizia, fa un post su Instagram per denunciare “un gruppo di contestatori che si riempiono la bocca delle parole libertà e rispetto, autodeterminazione delle donne ma poi amano la censura. E’ ora di dire basta”. Giancarlo Giorgetti, previsto per oggi, comunica all’organizzazione che “per solidarietà alla ministra” non ci sarà. [...]
Gli unici legittimati a protestare sarebbero loro. Ascoltare Giletti, il nuovo direttore dell’Avvenire, gli strafatti … per di più al buio, in un Auditorium, mentre fuori, a Roma, ci sono 27 gradi, sole, quando ogni sano adolescente dovrebbe rotolarsi con gli amici su un prato. A Roccella è stato impedito di parlare, una gioventù è stata sequestrata da un’altra minoranza: l’ultimo luogo dove veniva voglia di fare figli, ieri, era questo Auditorium dove si celebrava la natalità.
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3. DE PALO A STATI NATALITÀ, 'NOI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI'
(ANSA) - "Fanno più rumore una ventina di contestatori che gli studenti che sono qui e che si sono preparati per mesi". Lo ha detto con evidente riferimento alla contestazione di ieri alla ministra Eugenia Roccella, Gigi De Palo, aprendo stamattina i lavori degli Stati generali della Natalità, alla presenza di papa Francesco, poi intervenuto.
"Sono ormai quattro anni che proviamo a parlare di natalità cercando di fare squadra - ha detto De Palo -, evitando le inutili polemiche che fanno solo perdere tempo, e che sono un grande alibi per non dare risposte concrete alle famiglie e ai giovani e che ci allontanano sempre più dagli altri. E sono quattro anni che lei, Santo Padre, non ci fa mai mancare il suo affetto, la sua presenza, la sua vicinanza. Grazie!".
eugenia roccella contestata agli stati generali della natalita 6
"E glielo dico col cuore - ha proseguito - dopo una giornata come quella di ieri molto difficile dove oltre le contestazioni ci siamo sentiti abbandonati dalle istituzioni che non si sono degnate di una parola di solidarietà nei confronti di questo evento. Come se ci fossero persone di serie A e di serie B, come se togliere la parola ad un ministro fosse più grave di toglierla ad una mamma all'ottavo mese di gravidanza che portava la sua testimonianza o ai tanti ragazzi delle scuole di Roma che partecipavano alla prima giornata di lavori e che si erano preparati a fare domande agli ospiti."
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4. IL GOVERNO AFFOSSA IL FAMILY ACT: “SUPERATO”. ADDIO ALLE MISURE PER SOSTENERE I GENITORI
Estratto dell’articolo di Serenella Mattera per www.repubblica.it
Addio Family act. E buona festa della mamma. Per volontà del governo di Giorgia Meloni finisce nel dimenticatoio, legge mai attuata, la riforma draghiana che il Parlamento approvò all’unanimità nel 2022, con la sola astensione di Fratelli d’Italia, unica opposizione.
papa francesco con gigi de palo stati generali della natalita
La delega doveva dare sostegno organico alle famiglie, alle donne lavoratrici, ai giovani. Riscrivere un sistema che non regge, una volta per tutte. Magari davvero incentivare la natalità. E invece solo un pezzetto, non da poco, di quel progetto ha visto la luce, l’assegno unico per i figli che l’esecutivo di larghe intese battezzò e che il governo della destra ha rifinanziato. Tutto il resto — quattro deleghe da attuare — dopo due anni finisce nel cestino. Ironia della sorte, il 12 maggio, che proprio quest’anno cade nella domenica in cui si festeggiano le mamme.
[...] il Family act di Draghi il governo Meloni ha deciso di non farlo suo. Lo scorso anno Roccella ha prorogato di dodici mesi le deleghe firmate da Elena Bonetti, Andrea Orlando e Mario Draghi. Domenica le lascerà scadere. Anche perché, spiegano da destra, i soldi per dare corpo e sostanza a tutti gli impegni del Family act non ci sono.
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
Per le famiglie, spiegano i meloniani, quel che è possibile si sta facendo. A guardar bene, molte misure una tantum. Quanto concedono le ristrettezze di bilancio. Secondo i conti del ministero di Roccella: 2,5 miliardi di investimenti diretti, con benefici netti per le famiglie che nel 2024 l’Ufficio parlamentare di bilancio ha stimato in oltre 16 miliardi, ma includendo il taglio del cuneo fiscale ai lavoratori.
[...] Ma in concreto, cos’era il Family act? Una legge di nove articoli e quattro deleghe al governo, da attuare con contributi diretti o interventi fiscali. Uno. Sostegno alle spese educative dei figli, dai nidi ai libri scolastici, fino a gite e cure dei disturbi dell’apprendimento. Due.
GIUSEPPE VALDITARA GIORGIA MELONI
Aumento significativo dei congedi di paternità — mesi, non i dieci giorni attuali —, incremento delle indennità di maternità, sostegno ai liberi professionisti. Tre. Incentivo al lavoro e all’imprenditoria femminile. Quattro. Sostegno alla spesa delle famiglie per la formazione dei figli e l’autonomia finanziaria dei giovani, con aiuti allo studio, per l’inizio di attività lavorative, per gli affitti dei fuori sede, per corsi di formazione.
[...] Meloni sceglie un’altra strada. Conferma — e rafforza — l’assegno unico per i figli (costo annuo: 19 miliardi). Per il resto s’intesta sue ‘misure per la famiglia’. Quali? La risposta al cronista include 21 voci, non tutte strutturali, non tutte onerose.
papa francesco e giorgia meloni agli agli stati generali della natalita 3
L’assegno di inclusione [...], l’aumento dei congedi parentali (dal 30% all’80% per un mese: per il secondo solo nel 2024), il buono per gli asili nido «sostanzialmente gratis» dal secondo figlio (ma in Italia c’è posto al nido solo per 1 bimbo su 4 e i fondi del Pnrr per gli asili sono stati tagliati), decontribuzione e sgravi per chi assume le madri, l’aumento dei fringe benefit, 60 milioni ai centri estivi, un codice per conciliare vita-lavoro nelle imprese. Sono le misure fanno dire al ministero di Roccella che il Family act è «superato». Poi, a mezza bocca, un’ammissione dal governo che sa di resa: anche volendo, i soldi per fare di più non ci sono.
valditara locatelli salvini giorgetti calderoli GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI