DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…
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massimiliano romeo matteo salvini
Negli ultimi mesi, il protagonista indiscusso all’interno della Lega non è stato Matteo Salvini, né il generale Vannacci, ma il più insospettabile Massimiliano Romeo. L’ex fedelissimo del “Capitone” è stato l’unico, a differenza dei vari “colonnelli” Zaia, Giorgetti, Fontana e Fedriga, a esporsi pubblicamente contro la linea politica imposta al Carroccio dal segretario.
Il guanto di sfida è divenuto ceffone quando Romeo si è candidato alla segreteria della Lega Lombarda, in aperta polemica con il vertice del partito, che prima ha provato ad opporgli Luca Toccalini, e poi ha rinculato ritirandone la candidatura.
matteo salvini e massimiliano fedriga
Con l’intervista rilasciata a “La Stampa”, anche il governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, si è allineato al fronte dei dissidenti anti-Salvini: ha cannoneggiato contro il progetto di Lega nazionale, sovranista e anti-euro (“Il nostro buon governo nelle regioni del Nord è un modello da proporre al resto del paese”) e si è opposto al ritorno del “Capitone” al Viminale, elogiando il lavoro del sempre grigio Piantedosi (“Sta facendo un ottimo lavoro, il ministero è in buone mani”).
MASSIMILIANO ROMEO A UN GIORNO DA PECORA
Sebbene la dissidenza interna cresca, il congresso della Lega, che si dovrebbe celebrare tra febbraio e marzo, non sarà una resa dei conti.
Salvini infatti può contare su delegati a lui fedeli (li ha nominati e li ha fatti eleggere), e l’assemblea avrà solo un carattere “programmatico”.
Come scriveva Cesare Zapperi, il 15 dicembre, sul “Corriere della Sera”, “non si voterà sul segretario (in carica da 11 anni con un solo voto assembleare nel 2017 contro Gianni Fava).
La partita si giocherà su un altro terreno, ma non sarà meno combattuta. Lo lascia intuire la sfida lanciata dallo stesso Romeo quando ha chiesto un cambiamento di rotta e un congresso vero: «Matteo ti stiamo portando non un problema ma un’opportunità, in vista del congresso federale.
Preparalo bene e sarà l’occasione di slancio per tutta la comunità». Una sorta di avvertimento, anche se va tenuto conto dell’esito del voto del consiglio direttivo dove il neosegretario non ha la maggioranza”.
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sergio mattarella massimiliano fedriga
matteo salvini bacia roberto vannacci creato con ia