salvini migranti

“BASTA ONG, VICE-SCAFISTI DEI MARI. È FINITA LA PACCHIA” - SALVINI ALZA LA VOCE MA IERI A POZZALLO, SULLE COSTE SICILIANE, SONO SBARCATI OLTRE 140 MIGRANTI - PRIMA DI INIZIARE IL PIANO DEI RIMPATRI, DEVE FARE I CONTI CON I RICHIEDENTI ASILO

Antonella Aldrighetti per www.ilgiornale.it

 

matteo salvini giura da ministro

A quanto pare gli immigrati non leggono i giornali, diversamente saprebbero che l'intento del neo ministro dell'Interno è quello di rispedirli a casa per direttissima ostacolando qualsivoglia sbarco.

 

E invece proprio nel primo pomeriggio di ieri, al largo delle coste siciliane, tra Lampedusa e Pantelleria, sono stati soccorsi in mare, da tre unità della Guardia costiera e una di Frontex, 140 persone che molto probabilmente approderanno nella giornata odierna in Sicilia. Quasi a dare il benvenuto a Matteo Salvini che ieri ha subito affrontato il tema migranti: «Diremo no alla Ue che vuole che ne accogliamo altri 100mila». Parole dure anche verso le Ong: «Non vogliamo vice scafisti nei nostri porti».

 

migranti

Il dossier immigrazione tanto caro al nuovo inquilino del Viminale punterebbe a impedire gli arrivi ma soprattutto di avviare un piano di rimpatri progressivo per limitare le presenze sulla nostra penisola solo a rifugiati e titolari di protezione internazionale. Salvini, prima di sciogliere questi nodi si ritroverà a fare i conti con i richiedenti asilo, ovvero coloro che sono in attesa di essere esaminati dalle commissioni territoriali che dovranno stabilirne identità, provenienza e legittimità della richiesta di protezione. Peccato però che malgrado gli impegni di accorciare i tempi di indagine, tra richiesta e risultato, passino almeno tra i 18 e i 20 mesi.

 

Per accorciare i tempi, al Viminale, da qualche mese se ne stanno provando di ogni. Provvedimenti costosi e notevolmente macchinosi che altro non fanno se non pesare oltremisura su quei 5 miliardi di euro destinati a tutti i capitoli concernenti l'accoglienza e che Salvini vuole ampiamente sforbiciare.

 

migranti

Peccato però che proprio in quelle ore in cui il segretario della Lega stava per giurare da ministro davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Viminale, il dipartimento Asilo e migrazioni, dava il via a due nuovi impegni di spesa. Il primo per incrementare fino a 2 milioni di euro per tre mesi di contratto e un totale di 6 milioni annui, la somma destinata al programma di registrazione e audizione dei migranti richiedenti asilo. Il secondo per ingaggiare ventidue nuovi funzionari, nei ranghi del Viminale, allo scopo di «potenziare gli uffici coinvolti nella gestione dei flussi migratori e del sistema di accoglienza presso l'Unità Dublino del dipartimento Libertà civili e immigrazione».

 

Di fatto queste disposizioni sono il frutto delle politiche messe a segno dal predecessore di Salvini, e saranno difficili da scalzare soprattutto perché riguardano appalti oramai assegnati. Stessa sorte per i contratti aggiudicati in seno all'accoglienza curata da cooperative, associazioni benefiche, onlus e ong che, qualora fossero stralciati, porterebbero a dover soccombere a penali e sanzioni assai dispendiose.

migranti lampedusa

 

Matteo Salvini sarà quindi costretto a redigere un nuovo dossier con finalità diverse. Già, presto infatti si renderà conto anche della mole di contratti stipulati dalle prefetture con scadenze fissate al 2019 se non addirittura al 2020. Analogamente la stessa sorte ce l'hanno i contratti stesi dai comuni che fanno accoglienza all'interno del sistema di protezione dei richiedenti asilo, ossia lo Sprar. Anche in questo caso specifico i programmi di integrazione sul territorio sono riferiti tanto al biennio in corso quanto al triennio. Una sorta di ipoteca sul futuro insomma che qualora venisse sciolta costringerebbe l'erario pubblico a sborsare le dovute ammende.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…