DI LEGA E DI GOVERNO – SALVINI È RIMASTO SCOTTATO DALL’ATTACCO DI DRAGHI SUI VACCINI E PROVA A NON FARSI CUOCERE A FUOCO LENTO: PER QUESTO HA DATO IL VIA LIBERA AI LEGHISTI CHE VOGLIONO SCENDERE IN PIAZZA INSIEME AI NO-PASS. IL PROBLEMA PER IL “CAPITONE” È CHE L’ARIA È CAMBIATA NEL SUO PARTITO, SPACCATO TRA I GOVERNATORI MODERATI (E GIORGETTI) PIÙ DRAGHIANI DI DRAGHI E I PASDARAN CHE URLANO ALLA “DITTATURA SANITARIA” – E POI C’È IL SUO CHIODO FISSO: LA “CARISSIMA NEMICA” GIORGIA MELONI, CHE FA UNA COMODA OPPOSIZIONE E CONTINUA LA SUA SCALATA…
matteo salvini con caffe e green pass sul tavolo
1 - MATTEO SALVINI NON HA PIÙ UNA STRATEGIA, VIAGGIA SOLO IN RINCORSA AL SUO CHIODO FISSO: CHE FA GIORGIA MELONI?
2 - CARISSIMI NEMICI
Amedeo La Mattina per “La Stampa”
Il rapporto tra i carissimi nemici non ha mai toccato un punto così basso. Giorgia Meloni dalla sua postazione politica stabilmente all'opposizione e costantemente in crescita nei sondaggi guarda, con una certa goduria, Matteo Salvini dibattersi tra le scudisciate di Mario Draghi («l'appello a non vaccinarsi è un appello a morire») e il dissenso di una parte dell'opinione pubblica e delle attività commerciali che scende in piazza contro la «dittatura sanitaria» del green pass.
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
I due dioscuri del centrodestra, che da soli totalizzano oltre il 40% dell'elettorato, marciano e colpiscono divisi, non hanno più molti contatti diretti da quando FdI è stata esclusa dal Cda Rai, portando Meloni a sostenere che in Italia c'è un problema di democrazia e si vuole silenziare l'unica vera opposizione rimasta in Parlamento.
A fare da sponda alla Lega c'è Forza Italia che al vertice di viale Mazzini ha messo una sua donna, Simona Agnes, e non intende mollare la presidenza della commissione di Vigilanza Rai guidata da Alberto Barachini.
E ciò nonostante lo stesso Silvio Berlusconi abbia detto pubblicamente e in maniera riservata alla leader di FdI che bisogna superare tutte le incomprensioni per tenere unito il centrodestra.
«Ma cosa pretende Giorgia - attaccano gli azzurri - con il 5% in Parlamento vuole impedire a un partito come il nostro, che ha più parlamentari del Pd, di essere rappresentati nel Cda della Rai? Lei capitalizza consensi stando all'opposizione, noi capitalizziamo in maggioranza».
Intanto, raccontano fonti interne alla Rai, Salvini sta facendo chiamare tutti quei giornalisti e funzionari che a Saxa Rubra erano passati nell'area di FdI quando Giampaolo Rossi, in quota FdI nel Cda, era «il vero amministratore delegato» dell'azienda. È una guerra di trincea quella tra i due carissimi nemici.
MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI
«Con la differenza - spiegano fonti autorevoli della Lega - che Giorgia sta nella comoda posizione dell'opposizione mentre noi abbiamo le mani legate dalla responsabilità di tenerci in equilibrio in questo governo e in questa maggioranza».
Ma Salvini non intende farsi cuocere a fuoco lento, anche perchè avverte che attorno a sè qualcosa è cambiato. Anche nel partito.
MATTEO SALVINI CON LE MANI IN FACCIA
Così ha dato il via libera a tutti gli esponenti e parlamentari a scendere in piazza contro la «dittatura sanitaria» del Green Pass. Il leader della Lega si è messo in una linea d'ombra, al confine tra maggioranza e opposizione dopo lo «schiaffo» di Mario Draghi sui vaccini.
Quell'accusa di mettere a rischio la vita di chi non si vaccina «ha fatto traboccare il vaso», assicurano nel Carroccio dove cresce l'insofferenza per la delegazione ministeriale.
«I nostri ministri - spiegano esponenti di primo piano - sono troppo appiattiti su Draghi. Sul Green Pass non possiamo essere schiacciati alle posizioni di Speranza».
Ma il problema per il Carroccio è che il premier non si lascia dettare la linea del ministro della Salute: è convinto delle cose che decide, che tanto dispiacere arrecano a Salvini. Il quale vede crescere il malessere tra i suoi dirigenti, ma soprattutto nella sua base elettorale. Deve ascoltare il «popolo free vax».
E qui si tocca il nervo più scoperto del rapporto con Meloni che martella con le dichiarazioni contro le decisioni del governo che rovinano la stagione turistica, costringono a vivere nella paura. «Troppo comodo sparare dall'opposizione», è il mantra dei leghisti.
Salvini tenta di non frasi stritolare da Draghi, Pd e M5S. Ricorda a chi protesta che hanno nella Lega «il loro unico sostegno all'interno del governo».
Insomma, i free vax non possono essere demonizzati. Anche perché intanto a Lampedusa sbarcano migliaia di migranti senza regole e controlli. «A loro chi è che gli chiede il Green Pass? Ti saluto, il black pass».
E arriva ad ammette di far parte di «un governo strano». «È una battaglia quotidiana. Le persone mi dicono: "dovete fermarli tutti, cambiare...", ma mettetevi al posto nostro. Noi siamo lì a parare i colpi, ogni tanto ce la facciamo, ogni tanto no».
Stare nella linea d'ombra fa male ma Salvini questa estate non la vive come quella del Papeete in cui disarcionò il primo Conte. Non ci sono più le condizioni di allora, e nel centrodestra non c'è più una Lega oltre il 30%. «Se però continua a prendere schiaffi da Draghi può succedere di tutto», avvertono i leghisti.
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