sondaggio di ecfr sulle europee giorgia meloni matteo salvini

SALVINI FA BENE A PUNGOLARE LA MELONI DA DESTRA: È L’UNICO MODO CHE HA PER PROVARE A SALVARE LE CHIAPPE ALLE EUROPEE – IL RIBALTONE È QUASI CERTO: LA LEGA POTREBBE VEDERE I SUOI SEGGI A STRASBURGO PASSARE DA 29 A 8, MENTRE FDI NE RAGGIUNGEREBBE 27 PARTENDO DAI 6 DEL 2019 – IL GRUPPO DEL CARROCCIO (IDENTITÀ E DEMOCRAZIA) FARÀ IL BOTTO GRAZIE A LE PEN, MA NON BASTERÀ A CONVINCERE I POPOLARI A CAMBIARE MAGGIORANZA: L’ALLEANZA ATTUALE CON SOCIALISTI E LIBERALI AVRÀ COMUNQUE PIÙ SEGGI…

SONDAGGIO DI ECFR SULLE EUROPEE

SONDAGGIO ECFR:

PPE 173 - SOCIALISTI 131 – LIBERALI 86 – TOTALE 390 SEGGI

PPE 173 – CONSERVATORI 85 – ID 98 - TOTALE 356 SEGGI

 

LE PROIEZIONI SULLE EUROPEE: UN’UE A DESTRA. IL SOGNO DI MELONI, CON SALVINI IN CADUTA

Estratto dell’articolo di Francesca De Benedetti per “Domani”

 

Quando Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono riuniti in gran segreto per apparecchiare le europee di giugno […] non avevano ancora i dati che oggi lo European Council on Foreign Relations rende pubblici. Ma c’è da scommettere che ne avessero almeno il sentore. Questo spiega perché Salvini alzi i toni della campagna elettorale, e perché la premier debba regolarli.

 

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

Certo, il leader leghista non sapeva che le previsioni […] consegnano al suo partito soltanto otto seggi all’Europarlamento, invece dei 29 delle europee precedenti, quando la Lega era stata il primo partito. Ed è ovvio che la premier non aveva questo numero: 27 seggi, invece dei sei del 2019. Ma che gli equilibri si fossero rovesciati c’era da intenderlo […]. Coi dati alla mano risulta ancora più grottesco il flop fiorentino del capitano, che aveva portato a raduno i sovranisti di Identità e democrazia, ritrovandosi con più defezioni celebri che presenze vip.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO

In realtà […] quel gruppo di estrema destra europeo farà il botto, elettoralmente parlando; potrebbe persino diventare il terzo più copioso gruppo in aula, sempre che Fidesz di Viktor Orbán non concluda l’accordo coi conservatori meloniani; ma il fatto è che anche se Id farà il botto non lo farà il suo componente italiano.

 

[…] il Pd arriva a incassare quattordici seggi; […] cinque in meno del mandato precedente, ma sono molti se si considera la tendenza generale delle formazioni che afferiscono al gruppo socialista. Più in generale, il fronte progressista esce malconcio […]: non solo retrocedono i socialisti, ma una coalizione orientata a destra diventa possibile […];

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

l’ambiguità di Manfred Weber e dei popolari, che ammiccano a Meloni pur tenendo in sospeso i socialisti, potrebbe concretamente sciogliersi a favore di un’opzione destrorsa, anche se prima del voto il Ppe non ha alcun interesse a renderlo esplicito alla fetta moderata della sua base elettorale.

 

[…] I dati Ecfr sono come il tracciato di un sismografo che mostra un terremoto: dicono infatti che per la prima volta sarà possibile una maggioranza a destra, capace di sostenersi in autonomia se tiene insieme popolari, conservatori e sovranisti.

 

salvini le pen

La maggioranza che tradizionalmente ha governato l’Europarlamento – popolari, socialisti, liberali – riduce sempre più il proprio consenso: il Ppe passa da 178 a 173 seggi, il gruppo socialdemocratico cala da 141 a 131, i liberali di Renew addirittura da 101 a 86. Anche i Verdi perdono eurodeputati – da 71 a 61 – mentre la sinistra europea tira un sospiro di sollievo perché cresce, da 38 a 44, grazie in particolare ai voti da Germania, Francia e Irlanda.

 

Tra gli elementi interessanti, c’è il fatto che la performance prevista per il Pd di Schlein sia tra le migliori del gruppo socialista; di più fanno i socialisti spagnoli, con 19 seggi, ma sempre due meno del 2019 anche per loro. Il Movimento 5 stelle dovrebbe passare da 14 a 13.

 

schlein gentiloni

In questo contesto, la tipica Große Koalition che finora in Ue aveva retto si ritroverà con meno della metà dell’arco europarlamentare in mano. La previsione è che «i populisti euroscettici» – come li inquadra lo studio – siano in testa non solo in Italia, ma anche in Francia – dove Marine Le Pen passa da 23 a 25 seggi e soprattutto i macroniani calano da 23 a 18 – oltre che in Olanda, in Ungheria.

 

Su scala europea, potrebbe essere Orbán […] a determinare chi prevale tra meloniani (Ecr) e salviniani (Id): in termini di numeri Fidesz (con 14 seggi, uno in più del 2019) sarà cruciale.

giorgia meloni matteo salvini atreju Giorgia Meloni Viktor Orban Mateusz Morawiecki meloni orbanmatteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...