antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

“SALVINI FA IL ‘PARACULETTO’, SI DIA UNA CALMATA” – LO SCAZZO TRA FORZA ITALIA E LEGA CONTINUA! IL PORTAVOCE AZZURRO, RAFFAELE NEVI, TORNA ALL’ATTACCO DEL CARROCCIO: “NON SERVE UNA VERIFICA DI GOVERNO MA LA LEGA SI DIA UNA CALMATA E ABBASSI I TONI” – IL MESSAGGIO IN CODICE DI MAURIZIO LUPI, CHE LA MELONI STA USANDO COME LEVA DI CENTRO PER INFASTIDIRE FORZA ITALIA (NOI MODERATI SI STA PAPPANDO TUTTI I MICRO-PARTITI DELL’AREA): “I GOVERNI NON CADONO MAI PER UNA SPALLATA DELL’OPPOSIZIONE, MA PER LE DIVISIONI DELLA MAGGIORANZA…”

FI, NESSUNA VERIFICA DI GOVERNO MA LEGA SI DIA UNA CALMATA

RAFFAELE NEVI

(ANSA) - "Non serve una verifica di governo ma si deve tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise". Con queste parole Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera, intervistato da Affaritaliani.it, parla delle ultime tensioni nel governo e nella maggioranza soprattutto con la Lega.

 

Un messaggio alla Lega? "Si dia una calmata, abbassi i toni e torniamo a parlarci di più", conclude Nevi. Secondo Nevi "Salvini fa un po' il 'paraculetto' e dice che nel programma c'è anche la riduzione della pressione fiscale per difendere l'emendamento bocciato sul canone Rai. Ma quella mancetta di 0,50 euro a cittadino che avremmo regalato anche ai super-ricchi sarebbe costata 450 milioni di euro agli altri contribuenti".

 

MAURIZIO LUPI - FOTO LAPRESSE

LUPI “ATTENTI ALLE DIVISIONI INTERNE GLI ESECUTIVI CADONO SEMPRE COSÌ”

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/28/news/maurizio_lupi_maggioranza_governo_meloni-423753138/

 

«Io ricordo sempre a tutti che i governi non cadono mai per una spallata dell’opposizione, ma per le divisioni della maggioranza», riflette l’ex ministro Maurizio Lupi, leader di Noi moderati […]. «Non è il nostro caso — aggiunge — ma dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, con responsabilità e serietà».

 

MAURIZIO LUPI - MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - DONATELLA TESEI - ANTONIO TAJANI - STEFANO BANDECCHI

Sulla Rai è solo un inciampo, come dice Meloni, o l’inizio di una crisi di governo?

«Non vedo l’inizio di una crisi di governo, anche perché la questione in sé non può scatenarla. […] È stato un inciampo, ha ragione Meloni. Anche su altre questioni ci sono state distinzioni in passato, come sul terzo mandato».

 

Gli argomenti però cominciano ad essere tanti, dall’autonomia al golden power su Unicredit.

«Non facciamo di tutta l’erba un fascio.Siamo una coalizione con 4 forze politiche. […] Su alcuni temi, sì, ci sono distanze […] Ma se ne può discutere e poi decide Meloni. La cosa più importante è capire che abbiamo davanti una sfida di governo. Serve un metodo. Non vince uno o perde l’altro, perdiamo tutti se falliamo questa sfida. O vinciamo se siamo uniti, come alle Europee».

 

I PALETTI DI GIORGIA MELONI A SALVINI E TAJANI- VIGNETTA DI ITALIA OGGI

Parlava di un metodo. Come si evitano altri incidenti?

«I protagonismi personali sono legittimi, ma deve prevalere in tutti noi la coscienza della responsabilità che abbiamo. E io l’ho vista, domenica sera, anche da Matteo e da Antonio. Questa da 30 anni è la forza del centrodestra. Quindi abbassiamo i toni, lavoriamo seriamente, tanto poi ogni nostro elettore ci premierà, per quello che abbiamo fatto.  […]».

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

Non teme che il posizionamento di destra-destra della Lega, condito dalle sortite di Vannacci, allontani un pezzo di voto moderato e che lo spinga verso il centrosinistra?

«No, il contrario. La presenza di Noi Moderati e di FI ci permette di essere interlocutori affidabili anche per chi aveva creduto nel Terzo polo o nel centrosinistra. Penso ai nostri ultimi ingressi, da Mariastella Gelmini a Mara Carfagna, a Giusy Versace. Non a caso sabato e domenica titoleremo il nostro congresso programmatico così: un nuovo inizio. Oltre al contributo di Giorgia, ci sarà anche quello di Tajani». […]

COMMENTO DI EMANUELA DALMIGLIO ALLA CANDIDATURA DEL MARITO, MAURIZIO LUPI, A SINDACO DI MILANOmeloni lupi berlusconi e salvini al quirinale ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI - MEME BY VUKIC MAURIZIO LUPI CON LA MOGLIE EMANUELA DALMIGLIOgiorgia meloni antonio tajani matteo salviniMAURIZIO LUPI - FOTO LAPRESSE

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”