salvini toninelli

“NON ESISTONO DECRESCITE FELICI, MA SOLO CRESCITE FELICI” – SALVINI A VENEZIA PRENDE LE DISTANZE DAI 5 STELLE SULLE GRANDI OPERE: AVANTI CON LA PEDEMONTANA, SÌ AL TERZO VALICO E AL TAP. PRUDENZA SOLO CON LA TAV: “IL PROGETTO VA ATTUALIZZATO” – MA ALLORA COME FA A DIRE “CON TONINELLI LAVORO BENISSIMO?”

Alberto Mattioli per “la Stampa”

 

salvini zaia 1

Le grandi opere s' hanno da fare: sicuramente la Pedemontana veneta, il Tap, il terzo valico di Genova e naturalmente il nuovo ponte al posto del Morandi; la Tav, chissà. Il messaggio di Matteo Salvini arriva da Venezia, per la firma del Protocollo legalità contro corruzione e infiltrazioni mafiose appunto sulla Pedemontana.

 

Occasione solenne, fra i Tintoretto della Scuola Grande di San Rocco, i carabinieri in alta uniforme, amministratori e imprenditori da tutto il Veneto e i centri sociali che protestano fuori dalla Regione. Luca Zaia ha fatto venire il «suo» ministro per ribadire che la Pedemontana, 94 chilometri, 14 caselli e 2.258 milioni di costo (di cui 614 da Roma, 300 dalla Regione e il resto dei privati), dopo quindici anni di discussioni e di polemiche, è già a metà dell' opera e aprirà il primo tratto nelle prossime settimane. Insomma, troppo tardi per bloccarla, e pazienza se i Cinque stelle veneti sono critici.

 

DANILO TONINELLI

Sollecitato sul capitolo infrastrutture, il ministro dell' Interno che parla di tutto non si fa pregare. Certo, il governo è in perfetta sintonia, il contratto è sempre operativo e «con Toninelli lavoro benissimo», ma nel suo discorso Salvini qualche accenno al fatto che la Lega le grandi opere le vuole e il M5S no, o forse sì, o boh, lo fa, e nemmeno troppo velato.

 

E così specifica che «non esistono decrescite felici, esistono solo crescite felici», che si va avanti «non bloccando né fermando» e che il modello di partnership pubblico-privato della Pedemontana «è da applicare a livello nazionale. Non siamo tifosi né del tutto pubblico né del tutto privato.

salvini zaia 4

 

Il pubblico non può derogare dal controllo, e basta regali a scatola chiusa, ma la proprietà privata è sacra e una sana collaborazione pubblico-privato un' ottima cosa». In un momento dove si parla di nazionalizzazioni e serpeggia la nostalgia per le Partecipazioni statali, e magari l' Iri, non è un' uscita a caso.

 

Per inciso, sulla Pedemontana sarà la Regione a incassare i pedaggi, mentre al concessionario andranno 153 milioni all' anno. Ai grillini, anzi a un grillino, il capo della fronda antigovernativa Roberto Fico, che aveva contestato l' incontro con Orban, Salvini dedica un bouquet sprezzante poche ore dopo, in tournée nel Padovano: «Non ho tempo di polemizzare con Macron, figuriamoci con Fico». Però «nessuna cabina di regia», a Palazzo Chigi: «Che i ministri di Lega e M5S si incontrino e si parlino è normale».

 

PEDEMONTANA

Nel dettaglio, Salvini dice sì anche al terzo valico, «di cui Genova ha un bisogno vitale», e al Tap, che vitale è «assolutamente». Sulla Tav, invece, prudenza: «Gli esperti sono al lavoro, aspettiamo. Di certo come ogni progetto che ha vent' anni, va attualizzato al 2018». Ministro, ma l' Italia può aspettare che il governo decida di decidere? «Al governo ci siamo da tre mesi, gli altri sono stati fermi anni».

 

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

Anche sul nuovo ponte di Genova, parola a chi sa: «Sono un ministro, non un ingegnere. Però sono d' accordo con Renzo Piano: facciamo veloci ma non in fretta. Scegliamo il progetto migliore». Sì, ma anche su chi dovrà realizzarlo regna l' incertezza... «Chi sarà, non lo so. So invece chi dovrà aprire il portafogli e pagare l' opera: Autostrade per l' Italia».

 

E poi rilancia il vecchio progetto di poteri speciali «da affidare a qualcuno» (leggi il sindaco, Luigi Brugnaro, in prima fila) per salvare Venezia: «Va tutelata non tenendola sotto una teca ma aprendola al mondo» (più di così?).

 

PEDEMONTANA1

Il resto del Salvini show è sulla stretta attualità. I due nuovi capi d' imputazione ipotizzati dalla Procura di Agrigento sull' affare Diciotti, sequestro di persona a scopo di coazione (su Bruxelles) e omissione di atti d' ufficio? «Siamo al lavoro da tre mesi e mi sembrano trent' anni, visto quel che abbiamo fatto e le inchieste. Apprendo che esiste un nuovo reato, il ricatto all' Ue.

 

Lo rivendico. Per me le accuse sono medaglie». Durissimo poi sul nuovo nemico pubblico numero uno, Emmanuel Macron: «Fa il buono, ma l' anno scorso ha respinto alle frontiere 48 mila migranti. È un ipocrita e un chiacchierone. Taccia».

TAV TORINO LIONEBRUGNARO VERSIONE BATMANsalvini zaia 2salvini a venezia con elisa isoardisalvini zaia 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...