salvini di maio

SI SALVINI CHI PUO’: “IN CASO DI GOVERNO M5S-PD PRONTI A PASSEGGIARE SU ROMA" - IL LEADER LEGHISTA SFIDA IL QUIRINALE: "L’INCARICO A FICO E’ UNA PRESA IN GIRO” - BERLUSCONI SOGNA UN GOVERNISSIMO DI TUTTI MA SALVINI LO STOPPA: MAI, PIUTTOSTO IL VOTO…"

MATTEO SALVINI

Amedeo La Mattina per la Stampa

 

Al giro di boa impresso dal Capo dello Stato con l' incarico esplorativo a Roberto Fico, l' mbarcazione di Matteo Salvini rimane indietro e quella di Silvio Berlusconi evita di scuffiare. Cosa che sarebbe successa se la Lega avesse spezzato la corda del centrodestra per fare un governo con M5S.

 

L' ex Cavaliere non solo ha scampato questo pericolo, ma si è preso la soddisfazione di vincere le Regionali in Molise, ha evitato il sorpasso dell' alleato leghista e ha ribaltato i pronostici favorevoli ai pentastellati che lo hanno sempre tenuto fuori dalle trattative costruite dal Carroccio. L' ex Cavaliere è stato accusato dai grillini di essere colluso con la mafia e di rappresentare il male assoluto della politica italiana.

 

MATTARELLA E SALVINI

Ora Berlusconi, dopo aver fatto fallire il tentativo di Salvini, spera che fallisca anche quello di un governo M5S-Pd.

 

Punta a quella che il leader di Forza Italia considera «l' unica soluzione possibile», il «governone», più o meno tecnico, con il sostegno di tutti.

 

Già Salvini mette le mani avanti e dice «mai, piuttosto il voto». Ma questo è il copione che verrà scritto dalla prossima settimana e già vede distanti e divisi i partiti del centrodestra. Oggi invece lo sono sull' atteggiamento nei confronti del Quirinale.

 

Salvini bombarda il Colle per il mandato al presidente della Camera, bollandolo come «una presa in giro». «Il Pd ha perso in Italia, ha perso in Molise, se ci date una mano straperderà domenica anche in Friuli Venezia Giulia. Io non voglio vedere Renzi, Serracchiani o la Boschi al governo per i prossimi 5 anni. Non è giusto, non è normale, non è rispettoso. Certo, bisogna rispettare sempre le indicazioni del Presidente eccetera eccetera, ma farò di tutto perché non accada questa presa in giro».

 

MATTEO SALVINI

Per Salvini la regola numero uno in democrazia è rispettare il voto degli italiani: «Significa far ragionare i primi due arrivati, i terzi restano invece in panchina. Non mi sembra che sia corretto che governino secondi e terzi e i primi restino fuori. Se qualcuno prova a fare una cosa del genere ci troviamo a fare una passeggiata a Roma».

 

Molto probabilmente si tratta di una gaffe, ma parlare di passeggiata a Roma alla vigilia del 25 Aprile, festa della Liberazione, rimanda alla marcia su Roma di Benito Mussolini.

Poi Salvini, in campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia, butta lì una frase sibillina: «Alla fine possiamo tirarci su le maniche e provare a far da soli».

 

Salvini-Berlusconi-2

Sembra riferirsi all' ipotesi che il centrodestra possa cercarsi in Parlamento i voti che gli mancano. C' è solo un «piccolo» impedimento: Sergio Mattarella non darà mai a Salvini l' incarico di provarci. Anche se questa è sempre stata la proposta di Giorgia Meloni. «Una strada che, se fosse stata percorsa sin dall' inizio, ci avrebbe probabilmente evitato settimane di balletti incomprensibili agli italiani», afferma la leader di Fratelli d' Italia, che considera il mandato di Fico «un tentativo con poche possibilità di riuscita».

 

Dalla Meloni però non sono arrivate le stesse bordate di Salvini contro il Colle. Moderate anche le reazioni da parte di Forza Italia. Le capigruppo Gelmini e Bernini sostengono semplicemente che chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Un po' più duro Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari di Fi: «Ogni ipotesi diversa dal governo che parta dal centrodestra sarebbe il tradimento della volontà popolare espressa il 4 marzo e nel Molise».

salvini

 

Di fatto nessuna forzatura, ma un modo per evitare che Salvini possa accusare l' alleato azzurro di volere «inciuciare» con governi tecnici o del presidente. Che è il vero approdo cui spera Berlusconi. «Se poi il Pd si scongela e fa un governo con Di Maio - osserva una parte di Forza Italia - noi andremo all' opposizione.

 

Tutto il centrodestra andrà all' opposizione e per noi sarà una rigenerazione». Silvio invece vuole evitare questo «disastro per l' Italia».

salvinisalvinisalvini di maioSALVINI FILO RUSSO

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…