1- PRENDETE, CON LE DOVUTE CAUTELE, MAGARI CON LE PINZETTE, GIOVANNA SALZA, LA “MARITA” DI PASSERA; FRANCESCA PASCALE, BADANTE DI LETTO DEL BANANA; ISABELLA VOTINO, MOTORE TRAINANTE DI BOBO MARONI. NEGLI USA LE CHIAMANO LE “PRESIDENTESSE OMBRA”. CONSIGLIANO, PIANIFICANO, TESSONO. QUANDO PARLANO UNO SI CHIEDE PREOCCUPATO: PERCHÉ ANDRANNO IN GIRO SENZA MUSERUOLA? E IL GUINZAGLIO DOV'È? 2- STORIA DI TRE DONNE PALLUTE CHE SOFFRONO A STARE DIETRO LE QUINTE DEL POTERE

Mary Mont per Pubblicogiornale.it

«Metodo Salza». È stata battezzata così, tra gli addetti ai lavori, la strategia comunicativa della signora Passera per portare a Palazzo Chigi il marito. Il «voto alla famiglia », d'altronde, è tipico della campagna elettorale per eccellenza - quella americana - dove ogni candidato viene giudicato in base al grado di serenità e coesione che riesce a mostrare sul ring.

Negli Usa le chiamano le «Presidentesse ombra». Consiglia, pianifica, tesse. Da quando il marito è diventato ministro è lei che disegna la sua immagine pubblica, a lei fa capo la pianificazione di uscite sui quotidiani ( nei week end e festivi pare renda di più), lei che decide se mettere o meno la faccia dell'uomo su di una partita a suo dire «persa».

Sempre lei che ne sceglie le pose. In riva al mare su «Oggi» o coi figlioli in sella al risciò per i viali alberati di villa Borghese, in una delle poche domeniche di riposo. Quando serve corregge, grazie a quel prodigioso ritocco che la tecnologia offre con un uso sapiente del fotoshop. Se il risultato è perfetto - la ruga spianata, pancia asciutta e il sorriso smagliante - solo allora Giovanna dà il suo imprimatur alla pubblicazione. È il «metodo Salza».

D'altronde la donna non è nuova dal prendere personalmente di petto certe questioni professionali. Era a capo della comunicazione di Air One : ne seguì passo passo il processo di fusione con Alitalia ( di cui Passera fu artefice). Raccontano della sua falcata imperiosa quando bussava alla porta di chi allora si opponeva all'operazione. Professori, imprenditori, capitani d'azienda. «È contrario perché il conto lo pagherà lo Stato? Vede, si sbaglia, e le spiego perché". A quei tempi la Salza, di Passera, si diceva fosse solo un'«amica ».

Non potrebbero essere più diverse Giovanna Salza e Francesca Pascale, attuale first lady dell'ex premier Berlusconi. Hanno età differenti ( 38 Giovanna, 25 Francesca), maturità diverse, storia personale e connotazioni fisiche. Lasciato il suo incarico di consigliere alla Provincia di Napoli, oggi il massimo impegno di Francesca è far dimenticare a Silvio le neppure lievi preoccupazioni. Tra breve si vota. Intanto lei, la sua gara l'ha vinta sbaragliando ogni altra concorrente.

E sebbene il potere politico sull' amante sia pressoché nullo, la determinazione nel volerlo è stata spettacolare e di questo Silvio la ripaga: è lei la sua confidente più intima, l'unica con cui il vecchio uomo può ancora scherzare e chiedere un consiglio senza vivere il timore di sentirsi debole e ridicolo. Alla sua corte da oltre sei anni , Francesca ha accettato di tutto. Donne, scandali, intercettazioni scabrose. Per amore, solo per amore. Dicono.

Come dicono che non legga i giornali, «perché Silvio non vuole». La preserva così, la sua giovane e ingenua Francesca. Lei non si oppone. Il controllo che Berlusconi pretende è totale. Eleanor Roosvelt, Jacqueline Kennedy, Hillary Clinton. Fino a Michelle Obama e Ann Romney. In Italia non certo sfugge dal novero delle «Presidentesse ombra» un'altra giovane e bella.

Della Votino si e' già detto di tutto. Col passare degli anni, sempre più a suo agio in una relazione ufficialmente solo professionale, è lei la vera consigliera politica di Bobo Maroni. Lei suo motore trainante. Un fotogramma tuttavia pare sfuggito ai più. Un litigio, una giornata no, un'incomprensione da poco. Capita. Magari il cielo è grigio e il capello crespo non liscio abbastanza. Cose da donna.

E capita, in un vezzo ancora tutto femminile, che lei gli metta il muso. Nessun sorriso di quelli incoraggianti, non una parola carina. Sono le 9.00 e fuori il mondo che aspetta. Cerimoniale schierato, aereo di Stato pronto a Ciampino. Ma un sorriso che costa? Silenzio, le labbra serrate. Il viaggio è annullato. Ma allora Bobo era solamente a capo degli Interni. Oramai e' segretario.

 

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