zelensky erdogan putin

SARÀ ANCHE UN DITTATORELLO MA ERDOGAN FA COMODO A TUTTI, SOPRATTUTTO A RUSSIA E UCRAINA - INFATTI I PRIMI A CONGRATULARSI PER LA RIELEZIONE SONO STATI PUTIN E ZELENSKY - IL PREMIER TURCO HA VENDUTO DRONI ALL'UCRAINA MA HA ACCURATAMENTE EVITATO DI ADERIRE ALLE SANZIONI OCCIDENTALI CONTRO MOSCA E TENUTO APERTO IL DIALOGO PERSONALE CON PUTIN CHE LO HA DEFINITO “VERO AMICO” - PER QUESTO, OGGI, PUO’ ESSERE PIÙ CREDIBILE COME MEDIATORE DELLO STESSO INVIATO DI XI JINPING…

Estratto dell’articolo di Marco Ventura per “il Messaggero”

 

ERDOGAN PUTIN

Il riconfermato presidente turco Erdogan, con la vittoria alle elezioni politiche e oltre il 52 per cento dei voti, si riprende anche la scena internazionale […] il leader turco si candida a essere il più credibile e efficace mediatore nella guerra russo-ucraina. È stato lui il primo a far sedere allo stesso tavolo i delegati di Mosca e Kiev, a "benedire" e poi gestire da Istanbul […] l'accordo del grano che ha consentito la ripresa delle esportazioni di cereali da Ucraina e Russia verso l'Africa affamata. E lui, ancora, a tessere sulla base di quell'intesa il filo di un dialogo che non si è mai interrotto. Tra i primi a congratularsi con Erdogan sono stati, non a caso, Putin e Zelensky.

recep tayyip erdogan volodymyr zelensky antonio guterres

 

Quest'ultimo definisce "strategiche" le relazioni e la collaborazione con Ankara, e auspica un «ulteriore rafforzamento dei rapporti». Erdogan, e la Turchia, sono custodi degli Stretti. Il loro peso nel Mar Nero è cruciale e il presidente non esita a farlo valere. Da un lato Ankara ha venduto droni all'Ucraina che hanno consentito di non soccombere alla Russia nelle prime fasi del conflitto, e ha chiuso gli Stretti alle unità da guerra russe, dall'altro ha accuratamente evitato di aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca e tenuto aperto il dialogo diretto e personale con Putin.

 

recep tayyip erdogan vladimir putin vertice di sochi 2

Per questo, oggi, è più credibile come mediatore dello stesso inviato di Xi Jinping, che nel suo tour europeo ha dato l'impressione di servire gli interessi di Mosca caldeggiando il riconoscimento dello status quo, ossia la presa d'atto dell'occupazione nelle porzioni di terra ucraina occupate e annesse. Putin, a sua volta, definisce Erdogan «un vero amico» , mentre gli augura successo e buona salute «dal profondo del cuore» e cita come prossimi obiettivi della partnership Mosca-Ankara la centrale nucleare di Akkuyu, realizzata in Turchia dai russi, e il progetto per fare della Turchia un hub per lo smistamento di gas verso l'Ovest.

recep tayyip erdogan volodymyr zelensky

 

Erdogan è riuscito a mantenere una posizione centrale nella Nato, pilastro dell'Alleanza (in serata, ieri, anche la telefonata col presidente Biden per parlare dell'adesione della Svezia alla Nato), ha concesso il semaforo verde all'ingresso della Finlandia e ha procrastinato quello all'adesione della Svezia. Decisivo sarà il vertice Nato di luglio a Vilnius. […] «Strategica» è pure la vicinanza con Ankara da parte dell'Unione europea, secondo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

 

Erdogan non ha abbandonato il sogno turco di aderire alla Ue, progetto che passa attraverso il dossier dei migranti, quasi 4 milioni di rifugiati siriani che il Sultano vorrebbe in parte riportare in Siria e che può in qualsiasi momento "usare" come argomento nei colloqui non sempre facili con l'Unione. […]

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…