no al coprifuoco

CHE SARANNO MAI DUE ORE IN PIU' DI COPRIFUOCO? ALTROCHÉ, VALGONO 2 MILIARDI AL MESE! - IL SOLO PROLUNGAMENTO ALLE 23 POTREBBE VALERE FINO AL 10% DEL FATTURATO PER MOLTI ESERCIZI COMMERCIALI - E' POSSIBILE CHE IL COPRIFUOCO VENGA SPOSTATO A MEZZANOTTE DA LUNEDÌ 17, IN VISTA DI UNA SUA ABOLIZIONE A GIUGNO…

Francesco Bisozzi Marco Conti per "il Messaggero"

 

milano rivolta contro il coprifuoco

Al ballo delle riaperture c'è chi si lancia in avanti e chiede di azzerare ogni restrizione (Lega), chi vorrebbe mantenerle ancora per due o tre settimane (Leu e M5S) e chi è più selettivo e difende le ragione dei centri commerciali (Pd) o del wedding (FI). Ma intanto le categorie fanno i conti. E Confesercenti stima in 30 milioni i consumi in più nei locali, bar e ristoranti, per ogni ora di apertura aggiuntiva, ma un po' tutti i servizi studi si stanno esercitando sul tema.

MILANO RIVOLTA CONTRO IL COPRIFUOCO 17

 

Il solo prolungamento alle 23 potrebbe valere fino al 10% del fatturato, secondo Fipe. In vista della riunione della cabina di regia convocata per oggi e che dovrà decidere anche delle possibili riaperture, Matteo Salvini ha riunito ieri i ministri leghisti indicando «tre priorità: aperture, aperture, aperture», già «da questa settimana» e «senza coprifuoco». L'astensione all'ultimo decreto dei ministri leghisti, e l'entusiasmo mostrato ieri, fanno pensare che è possibile già da lunedì un deciso cambio di marcia che Salvini intende legare anche al varo del decreto sostegni il cui via libera è quindi subordinato all'accordo sulle riaperture.

 

coprifuoco

Ma contro «pifferai magici» che provano ad intestarsi la scelta del governo si scaglia il segretario del Pd Enrico Letta che rivendica la posizione cauta del Pd e sostiene la prudenza di Roberto Speranza. Il «rischio ragionato» resta il criterio che Mario Draghi intende seguire anche stavolta. Il principio di «gradualità» - enunciato anche di recente - applicato su ogni singola misura, tenendo conto degli effetti sanitari ma anche delle conseguenze economiche che, con l'avvicinarsi della stagione turistica, rischiano di pesare non poco.

 

MATTEO SALVINI E IL COPRIFUOCO BY ALTAN

E' quindi possibile che il coprifuoco venga spostato alle 24 da lunedì, in vista di una sua abolizione a giugno, anche se al ministero della Salute spingono per le 23 da lunedì e poi dalle 24 tra una settimana. Analogo braccio di ferro sulla possibilità di autorizzare a lavorare all'interno bar, ristoranti e locali pubblici che potrebbero essere autorizzati da lunedì prossimo o dal 1 giugno.

 

I dati per assumere «il rischio ragionato» di nuove aperture li fornisce l'Istituto Superiore di Sanità che ieri si è appositamente riunito anche per valutare la proposta di modifica dell'indice Rt. La vaccinazione degli over settanta e dei fragili ha drasticamente diminuito i ricoveri e svuotato le terapie intensive, pur tuttavia i contagi ci sono ma colpiscono fasce più giovani che potrebbero spingere alcune regioni in zona arancione.

 

coprifuoco.

«Tra le ipotesi che si stanno valutando - spiega Andrea Costa, sottosegretario alla Salute - ci sono quella dell'Rt ospedaliero e quella dell'indice legato alla vaccinazione: basandoci sui numeri che stiamo ottenendo con il piano vaccinale, potremmo vincolare certe riaperture al numero di dosi inoculate e alla percentuale di immunizzazione di determinate fasce d'età».

 

coprifuoco 3

L'obiettivo principale è cancellare i criteri attuali per cui si finisce in zona arancione e rossa in modo da dare qualche certezza in più agli operatori turistici. In forte pressing sono i centri commerciali che chiedono di poter riaprire anche nel fine settimana e già dalla prossima. Qualche certezza potrebbe averla il settore del wedding. Gli organizzatori di matrimoni e feste di laurea potrebbero ripartire da metà giugno mentre i centri sportivi e le palestre potrebbero tornare a lavorare al chiuso tra un paio di settimane con i protocolli messi a punto dal Cts. Dalla riunione della cabina di regia di oggi usciranno delle proposte che la ministra degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini porterà all'attenzione dei presidenti di regione - la maggior parte di centrodestra - che spingono per riaprire.

 

I CALCOLI

coprifuoco 2

Sessanta milioni di euro di consumi in più al giorno, tanto vale secondo i calcoli di Confesercenti lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 24. Per gli esercizi pubblici ogni ora di apertura aggiuntiva vale perciò trenta milioni di euro di entrate, o quasi due miliardi di euro al mese complessivi. Insomma, l'eventuale allentamento della misura potrebbe portare nelle casse di ristoranti, bar e non solo circa un miliardo di euro solo nell'ultima decade di maggio.

coprifuoco 1

 

Che non sono pochi visto che dall'inizio dell'emergenza al Sostegni di Draghi, stima invece l'ufficio studi di Fipe Confcommercio, il mondo dei pubblici esercizi ha ricevuto 3,5 miliardi di ristori circa. «Da un lato il coprifuoco light sarebbe di grande aiuto per gli esercizi pubblici, vessati da un anno di chiusure e ora anche dall'obbligo dei dehors, perché consentirebbe di lavorare su più turni.

 

I ristori dell'ultimo Sostegni, stando ai nostri calcoli, hanno coperto mediamente tra il 3 e il 4 per cento delle perdite subite dai ristoranti, anche per questo le due ore in meno di coprifuoco per le attività che rappresentiamo possono fare la differenza. E con il coprifuoco allentato, è il caso di ricordarlo, ci guadagnerà anche lo Stato per effetto del gettito erariale aumentato», spiega il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri.

coprifuoco 2

 

Anche per Fipe Confcommercio tra le priorità, oltre alla revisione del coprifuoco, figura la riapertura al chiuso. In termini di fatturato, spiega sempre la Fipe, lo spostamento del coprifuoco si rifletterà sul fatturato dei ristoranti con un incremento di circa il 17 per cento, così suddiviso: lo spostamento alle 23 vale da solo un aumento del fatturato del 10 per cento e del 7 per cento l'allungamento dalle 23 alle 24.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...