PER BLOCCARE GRILLO CI VUOLE IL “SARTORELLUM” – IL SOMMO SARTORI SUSSURRA A BERSANI E AL BANANA LA LEGGE ELETTORALE ANTI-BEPPE: “SERVE UN SISTEMA ALLA FRANCESE, CON LO SBARRAMENTO AL 10-12% E IL DOPPIO TURNO” - “DIFFICILE CHE AL SECONDO TURNO PASSI UN GRILLINO CHE NESSUNO CONOSCE. BERSANI E BERLUSCONI HANNO TENUTO IL PORCELLUM, SOLO PERCHÈ POTEVA CONSENTIRE LORO DI STRAVINCERE”…
Silvia Truzzi per "Il Fatto Quotidiano"
Epilogo di una lunga conversazione: "Sono turbato da questi eventi, siamo in acque pericolosissime. Abbiamo la reputazione di essere tra i paese più corrotti al mondo, di essere controllati dalla mafia. E lo siamo. Abbiamo una burocrazia mastodontica che non funziona. Per non dire della sciagurata situazione monetaria ed economica. Con queste premesse che facciamo?". Il guaio è che il professor Giovanni Sartori, politologo e firma del Corriere della Sera, un libro che s'intitola Mala tempora (Laterza, 2004) l'ha già scritto. Diciamo "malissima" tempora e cominciamo dall'inizio.
Professore, in queste ore si discetta molto sulla questione della fiducia.
A chi? Calma, calma... prima bisogna eleggere i presidenti delle due Camere, poi si affronterà il nodo dell'affidamento del governo. Il presidente della Repubblica avvierà le consultazioni, è materia sua. Certo i numeri sono un problema.
Pare escluso un governo Pdl-Pd, se non altro.
Ne han fatte tante, ma questo sarebbe troppo perfino in Italia.
Nel caos, si è parlato perfino di Amato.
Il bravo Amato è sempre in ballo...
L'ultimo governo Amato è stato nel 2000. E poi il messaggio che è uscito dalle urne è chiaramente di rinnovamento...
Certo, ma teniamo presente che l'interesse di Grillo è andare a votare il prima possibile. Tre mesi, secondo me. Non vuole un capo del governo che abbia potenziale durata.
E Bersani? Aleggiano dimissioni.
Potrebbe anche farlo. Però il Pd, seppur con numeri risicati, ha vinto le elezioni e ha la maggioranza nella Camera bassa. Quindi sarebbe sensato che il Capo dello Stato cercasse un'alternativa da quelle parti. Magari il ragazzotto di Firenze. Ovvio, sono ipotesi. A un certo punto bisognerà arrivare a una sintesi, sennò restiamo senza esecutivo. Quanto duri poi, è un altro discorso.
Lei è favorevole a un'ipotesi di elezioni in autunno?
Anche prima. Sono per un governo, qualsiasi sia, che riesca a trovare un'intesa sulla riforma elettorale. Come ho scritto mille volte sono per il sistema alla francese, doppio turno e semi-presidenzialismo: una legge in cui l'elettore è centrale perché sceglie due volte.
Si sono messi d'accordo tutti per non cambiarlo, ma stavolta non possono scappare. La riforma elettorale va fatta. Funzionerebbe e ci darebbe, finalmente, una legislatura piena e credibile. Se non fanno la legge elettorale è tutto inutile.
Quale sarebbe l'effetto del modello francese?
Con lo sbarramento al 10-12 per cento e il doppio turno (passano i primi due), secondo me questo sistema darebbe non pochi problemi al Movimento 5 stelle: difficile che al secondo turno passi un candidato grillino, che magari nessuno conosce. Bersani e Berlusconi hanno mantenuto il Porcellum, che è un sistema vigliacco ma che poteva consentire a uno di stravincere: ora si dovranno rassegnare anche loro.
Riusciranno a fare anche misure come la legge anti-corruzione e il conflitto d'interessi?
Ho letto sul Corriere che ora Massimo D'Alema caldeggia la legge sul conflitto d'interessi. E dire che la bloccò lui! Aveva un patto con Berlusconi, c'era già un disegno di legge perfetto e votato da una Camera. Scelsero la via del blind-trust, una formula stupida e improponibile.
Lei che pensa del leader del Movimento cinque stelle?
à stato formidabile in campagna elettorale. Ha padroneggiato per primo la "retecrazia", come si dice ora. Bravissimo, davvero: del resto è uomo di scena. Ma le proposte, secondo me, sono quasi tutte sbagliate.
Anche l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti?
I rimborsi elettorali sono stati eccessivi, selvaggi e senza controlli. Però una forma di finanziamento ai partiti ci vuole, sennò rubano.
Novità dell'ultim'ora: l'inchiesta di Napoli sull'ipotesi di compravendita di De Gregorio. Berlusconi, secondo l'accusa, gli avrebbe dato tre milioni di euro.
Prodi non avrebbe mai dovuto fare un governo in cui erano fondamentali i voti dei senatori a vita e imbarcando tutta la sinistra. I governi di coalizioni più sono ristretti, in termini di alleanze, più sono omogenei e quindi stabili. Una nozione che s'impara nelle università , ma che i nostri politici ignorano.
Quanto a Berlusconi e alla compravendita bisognerà provarlo. Certo che, se fosse così, paga bene. A me non dispiace mai se Berlusconi ha una grana in più. Ma tanto gli elettori si sono assuefatti agli scandali: non succederà nulla, anche se dovesse esserci una condanna in primo grado. Ormai l'immagine del perseguitato dalla magistratura comunista è consolidata. Ma me lo lasci dire: anche i magistrati, sono diventati un po' troppo esibizionisti.
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