IL CERCHIO MAGICO DELLO ZAR – LA SCALATA DI OLEG KOSTYUKOV, IL FUNZIONARIO DELL'AMBASCIATA RUSSA CHE HA CURATO I RAPPORTI CON SALVINI E IL SUO FANTOMATICO CONSULENTE ANTONIO CAPUANO: FIGLIO DEL CAPO DEL GRU, I SERVIZI SEGRETI MILITARI DI MOSCA, AVEVA PUBBLICATO SUI SOCIAL DIVERSE FOTO IN ITALIA – DAL 2014 DIVENTA INVISIBILE: DOPO CHE IL PADRE ENTRA NELL’INTELLIGENCE, LUI E LE SORELLE DIVENTANO PROPRIETARI DI IMMOBILI COSTOSI E SFOGGIANO AUTO DI LUSSO - UNA DELLE PROPRIETÀ È STIMATA 200 MILIONI DI RUBLI: DEL TUTTO INCOMPATIBILI CON LO STIPENDIO MINISTERIALE DI CIRCA 24MILA EURO…
Jacopo Iacoboni per "La Stampa"
Oleg Kostyukov - il funzionario dell'ambasciata russa al centro di un caso per il contenuto di alcuni suoi colloqui di fine maggio con l'emissario di Salvini, in uno dei quali si mostra troppo interessato alle sorti del governo di Mario Draghi - non è, nonostante la giovane età, un novizio del nostro Paese. Né lui né la sua famiglia. Sui social in russo le sue pagine sono state cancellate, ma internet non cancella mai tutto del tutto. Scopriamo per esempio che è un giovane che ama tantissimo, da anni, Milano, che ha fotografie in Brera, che nel concerto di Marylin Manson a Milano era nel backstage abbracciato al cantante. Che adora le sorelle.
Curiosità e vita di un ragazzo normale, ma forse con un qualche accesso speciale alle cose.
Poi, all'improvviso, dal 2014 spariscono le sue tracce. Puf, come se fossero tutte buttate giù all'improvviso. Come se fosse entrato in una seconda vita. La sua, vita. Secondo una delle fonti de La Stampa, Kostyukov è «senza alcun dubbio il figlio del capo del Gru», i servizi segreti militari di Mosca. Il giornalista russo che lo scrisse per primo, Serghey Ezhov, ci ha confermato di essersi occupato tanto di lui e della sorella. Arrivando a queste conclusioni, sulla base di una serie di documenti catastali.
«Il capo dell'intelligence militare (ammiraglio Igor Kostyukov) è stato nominato capo della direzione principale di Stato maggiore generale alla fine del 2018, e l'anno successivo i suoi figli adulti sono diventati proprietari di immobili costosi». Un terreno a Lipka e un altro di 12 ettari nella comunità residenziale esclusiva di Beliye Rosy 1. Un appartamento di Oleg in 2a Chernogryazskaya Street, Mosca, la sua Mercedes-Benz Gle 350 d 4Matic e la Mercedes-Benz C200 della sorella Alena. Una delle proprietà è stimata 200 milioni di rubli: del tutto incompatibili con lo stipendio ministeriale di un milione e mezzo di rubli annui (circa 24mila euro).
In definitiva: siamo del tutto sicuri che il giovane Oleg sia solo il vicario dell'ufficio politico dell'ambasciata russa?
La Stampa ha chiesto ripetutamente per iscritto all'ambasciata russa a Roma una conferma o smentita della notizia che Oleg sia il figlio del capo del Gru. Non abbiamo mai ricevuto nessuna risposta. Neanche in questi giorni.
Igor Kostyukov è sotto sanzioni occidentali, e per accuse gravissime, non solo per l'interferenza elettorale russa nelle elezioni Usa del 2016 (quando era vice di Igor Korobov), ma per aver coordinato l'operazione di avvelenamento in Gran Bretagna di Sergey Skripal. Korobov muore all'improvviso nel 2018, dopo una serie di "epic fail" dello spionaggio russo che potrebbero aver irritato non poco Putin. Il quale a quel punto, per la prima volta, mette un ammiraglio a capo del Gru.
Un fedelissimo è dire poco. Igor Kostyukov è un ufficiale dello spionaggio russo notissimo. In ambienti di intelligence occidentali vi sono pochi dubbi sul fatto che sia stato in per alcuni anni il capo del Gru in Italia. Il figlio è un figlio d'arte? Di sicuro Oleg, in documenti visionati da La Stampa, sembra commettere qualche spericolatezza. Parla troppo. E probabilmente si fa pedinare senza pratiche sufficienti di contropedinamento. Se così fosse, l'intelligence italiana avrebbe - al di là delle smentite che non smentiscono - fatto molto bene il suo lavoro: marcando strettamente affinché i tentativi russi di "destabilizzazione" non andassero a buon fine.
Certo è che Oleg non sembra limitarsi a un protocollare lavoro diplomatico. Il quotidiano Il Domani ha rivelato che il 1 ottobre 2014 - due settimane prima di una stretta di mano a Milano che Matteo Salvini riesce a ottenere con Vladimir Putin - una transazione del russo fu segnalata come sospetta dall'antiriciclaggio: «Oleg Kostyukov, addetto consolare del consolato generale della Federazione Russa, ha convertito in contanti in data 1 ottobre 2014, 25 mila dollari, e il 14 ottobre, 100 mila dollari, senza farli transitare dal proprio conto corrente e senza esibire alcuna dichiarazione doganale.
Il sospetto è nato dal fatto che il cliente ha motivato l'operazione come cambio per utilizzo delegazione russa presente in Italia per vertice Eurasia, ma senza operare sul conto corrente consolare». Tutto quel cash pare strano per pagare le cene della delegazione. Le carte di credito dei russi in Italia sono un filone aureo, dentro questa guerra ibrida.
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