tsipras varoufakis grexit draghi lagarde europa merkel

SCAMBISTI AL VERTICE: DRAGHI AL FMI E LAGARDE ALLA BCE? MANCA UN ANNO ALLA SCADENZA DELLA BCE E PARTE IL TOTO-NOMI PIÙ PAZZO DEL MONDO. MA LE VARIABILI SONO INFINITE, E TUTTO DIPENDE DALLE ELEZIONI EUROPEE. LA MERKEL HA DI FATTO CANDIDATO IL BAVARESE WEBER PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, COSA CHE LE FA PERDERE LO 'SLOT' BCE, DESTINATO ALLA FRANCIA. VILLEROY E COEURÉ SONO I NOMI IPOTIZZATI DA ''FT'', MA CHRISTINE…

Nicola Berti per www.ilsussidiario.net

 

draghi yellen lagarde suicide squad

Christine Lagarde richiamata da Washington alla presidenza della Bce. E Mario Draghi destinato in rotta incrociata alla direzione generale del Fondo monetario internazionale. L'ipotesi - come molte altre - è certamente prematura e può sembrare perfino poco realistica nel caotico avvio della campagna elettorale per le europee 2019. Ma dal grande rimpasto negli organigrammi Ue dopo il voto si comincia già a parlare seriamente.

 

Lo ha fatto pochi giorni fa il Financial Times, focalizzando naturalmente la successione a Draghi e accreditando l'ipotesi il prossimo banchiere centrale dell'euro sarà probabilmente un francese. In questo anche il quotidiano della City ha preso atto della prima mossa pesante sullo scacchiere, compiuta da Angela Merkel. Giocando con un certo anticipo, come sua abitudine, il cancelliere tedesco ha avallato l'entrata in campo di Manfred Weber come spitzenkandidat per il rinnovo dell'euro-parlamento: formalmente per il Ppe, di fatto come successore tedesco di Jean Claude Juncker al vertice della Commissione di Bruxelles.

 

ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d

Weber è' un leader della Csu, l'inquieta gemella bavarese della Cdu: è un democristiano centro-europeo moderato, notoriamente in rapporti con il premier sovranista ungherese Viktor Orbán. E' un kandidat - si dice già - incaricato di costruire un cartello elettorale "Ppe 2.0": con a bordo, forse, anche la Lega italiana. (soprattutto se gli sviluppi europei dovessero accelerare in Italia una fusione fra Lega e Fi, con Silvio Berlusconi nel ruolo di garante verso il Ppe).

 

Weber naturalmente dovrà vincere il prossimo 26 maggio, ma già tra qualche settimana dovrà mostrare di saper far scudo alla Merkel e alla sua "piccola coalizione" nel delicato voto del land bavarese. Per diventare un innovativo capo dell'esecutivo Ue "post-Maastricht" dovrà prima arginare in casa gli estremisti di Afd, poi agganciare in un Ppe "largo" sia leader di governo confinanti come Orbán, Kurz, Salvini, sia moderati storici come i gollisti francesi.

 

merkel con manfred weber

L'operazione di "europeizzazione" delle forze populiste si annuncia di grande respiro e ambizione, anche se la scommessa di realpolitik merkeliana suscita parecchio scetticismo: non sono pochi quelli che già intravvedono un "piano B", più o meno d'emergenza. Che avrebbe ancora trazione tedesca: con la stessa Merkel direttamente in campo a Bruxelles. Per i mercati finanziari, tuttavia, l'esito prevedibile per Bce non cambierebbe: un francese all'Eurotower, otto anni dopo l'uscita di Jean-Claude Trichet.

 

Benoit Coeuré e François Villeroy de Galhau: questi i primi nomi smazzati da FT aprendo la "pista francese". Il primo è attualmente membro dell'esecutivo Bce e nessuno, finora, è stato promosso da lì presidente; e poi nel 2015 l'economista transalpino è stato protagonista di un controverso caso di "fuga di notizie" sulla politica monetaria euro.

 

manfred weber

Villeroy, invece, è da tre anni governatore della Banca di Francia e in quanto tale membro senior del "consiglione" di Francoforte. Vanta un impeccabile curriculum parigino (studi alla Polytechnique e all'Ena e poi una brillante carriera al Tesoro): è un potenziale clone di Trichet. Ma nel 2019 le credenziali tecnocratiche nazionali potrebbero non bastare più, anzi.

 

SALVINI SEEHOFER

Già Draghi, nel 2011, ha portato a Francoforte un profilo nuovo, di banchiere centrale accreditato anche nella City, a Washington e Wall Street, a Pechino e negli altri gangli della finanza globale di mercato. E non c'è dubbio che l'eurozona che Draghi ha pilotato in mari tempestosi e inesplorati - spesso assumendosi responsabilità politiche di fatto - sia ormai molto diversa da quella costruita negli anni'80 e '90 e inaugurata nel decennio che ha preceduto la traumatica discontinuità globale del 2008. Non solo per questo - sempre nella premessa politica che il quarto presidente della Bce avrà nuovamente passaporto francese - l'ombra della Lagarde si allunga già sulla scelta Bce, calendarizzata per l'estate 2019: di fatto il primo impegno della nuova governance Ue dopo il voto.

 

sebastian kurz horst seehofer 7

Avvocato presso Baker & McKenzie a Wall Street, poi ministro delle Finanze nell'amministrazione gollista Sarkozy-Fillon quindi direttore generale del Fmi: al di là del passaporto, Lagarde sembra avere pochi rivali su ogni fronte, non ultimo quello del gender (in sessantun anni l'Europa non ha mai avuto una donna in un top post) .

 

Il suo atout principale sembra in ogni caso essere quello di Draghi: un'esperienza comprovata- e per molti versi unica - nel collocare sempre l'euro e gli interessi della Ue su uno scacchiere globale di multilateralismo economico-finanziario (non manca chi sostiene che la Merkel continui a frenare le ambizioni della Bundesbank sulla Bce per i rischi di irrigidimento della gestione interna ed esterna dell'euro).

macron villeroy de galhau

 

Se la Lagarde dovesse spuntarla nella corsa alla poltrona di Draghi, la direzione generale del Fmi diverrebbe vacante proprio quando Draghi si renderebbe disponibile per eventuali nuovi impegni (e prima di diventare presidente Bce, l'allora governatore della Banca d'Italia era a capo del Financial Stability Board, un organo di collegamento strategico fra G20 e Fmi).

francois villeroy de galhau e jean pierre mustier con elkette l alce peluche di mustier

 

La regola non scritta secondo cui l'incarico di Washington va a un europeo di alto rango (ministro o banchiere centrale) con il placet vincolante degli Usa appartiene a un ordine internazionale che sembra superato: alla direzione generale del Fmi guardano ormai da fuori del vecchio asse atlantico e il trumpismo soffia notoriamente contro l'Europa.

 

Ma anche nel deep state Usa e nell'establishment finanziario cosmopolita non manca chi è al lavoro per contrastare avvitamenti isolazionisti o fughe in avanti traumatiche. Ad esempio Jerome Powell, il nuovo presidente della Fed, è nel board dal 2011, si è occupato fra l'altro di vigilanza bancaria post-crisi: è stato nominato da Trump ma non è un "trumpiano".

andrea ceccherini francois villeroy de galhau.

 

Conosce e stima Draghi al punto da aver copiato, pochi giorni fa, il celebre whatever it takes per segnalare la volontà di tenere sotto controllo l'inflazione. Il segretario al Tesoro, Steven Munchin, dal canto suo, è stato scelto dalla Casa Bianca nelle fila della finanza newyorchese tradizionalmente allevate dalla Goldman Sachs.

Se esistesse davvero un passaporto Ue confrontabile con quello Usa, Draghi sarebbe il primo a poter vantare di possederli entrambi. Subito dopo verrebbe Lagarde.

BENOIT COEUREwolfgang schaeuble con steven mnuchinivanka donald trump e steven mnuchinbenoit coeure

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…