1. LA PARTITA TRA BRASILE E ITALIA È ENTRATA NEL CODICE ROSSO DELLE AUTORITÀ DI BAHIA 2. A SALVADOR LA NOTTE SCORSA SONO PROSEGUITI GLI INCIDENTI DOPO LA MANIFESTAZIONE DEL POMERIGGIO E I MANIFESTANTI INTENDONO RITROVARSI ANCHE OGGI E DOMANI NELLA ZONA DELLO STADIO SFRUTTANDO L’ATTENZIONE PER IL MATCH DELLA SELEÇAO 3. IL CAPO DELEGAZIONE, DEMETRIO ALBERTINI, HA SMENTITO CHE LA FEDERCALCIO ABBIA MINACCIATO DI ABBANDONARE LA CONFEDERATIONS CUP INSIEME AD UN’ALTRA NAZIONALE 4. IL PRINCIPALE PROBLEMA PER LA PRESIDENTA DILMA È L’ASSENZA DI LEADER DI UN MOVIMENTO CHE È NATO SPONTANEO, SENZA PARTITI POLITICI E CON RICHIESTE MOLTO ETEROGENEE

1. SI INFIAMMA LA CONFEDERATIONS
Marco Ansaldo per "La Stampa"

La partita tra Brasile e Italia è entrata nel codice rosso delle autorità dello Stato di Bahia. A Salvador la notte scorsa sono proseguiti gli incidenti dopo la manifestazione del pomeriggio e i manifestanti intendono ritrovarsi anche oggi e domani nella zona dello stadio Fonte Nova sfruttando l'attenzione per il match della Seleçao.

Alla Nazionale italiana sarà garantita una scorta supplementare anche se gli azzurri non sembrano preoccupati di essere coinvolti negli incidenti, il capo delegazione, Demetrio Albertini, ha smentito che la Federcalcio abbia minacciato di abbandonare la Confederations Cup insieme ad un'altra Nazionale se non cambierà la situazione.
«È una voce infondata - ha detto Albertini - perchè non abbiamo nessuna percezione di rischio. Le squadre sono ben protette e negli stadi non si sono verificati incidenti: per quanto ci riguarda non ci sono problemi anche se siamo colpiti dalla vastità della protesta e da quanta gente vi partecipa».

Albertini ha anche negato che i giocatori siano preoccupati per la sicurezza dei famigliari al seguito. Infatti con la squadra sono rimaste soltanto la compagna di Prandelli e la fidanzata di Balotelli. Mogli e figli sono partiti dal Brasile dopo la partita contro il Messico a Rio.

2. IL PROBLEMA DI DILMA: QUESTA PROTESTA NON HA LEADER
Emiliano Guanella per "La Stampa"

Difficile, ormai, concentrarsi solo sul calcio; la protesta si allarga in tutto il Brasile e rischia di travolgere la Confederations Cup. Ieri sera più di un milione di brasiliani sono scesi in strada in ottanta città diverse. Sempre di più e sempre più estese le contestazioni, con sindaci, governatori e esponenti di maggioranza ed opposizione che non sanno letteralmente cosa fare. La manifestazione più grande è stata, questa volta, a Rio de Janeiro con trecentomila persone che si sono riversate in un enorme corteo lungo la centralissima avenida Rio Branco.

Quasi come se fosse un copione già visto nei giorni scorsi, sono arrivati a fine corteo gli atti vandalici ad opera di una minoranza di poche centinaia di facinorosi che si sono scagliati contro l'edificio del Municipio. La reazione della polizia e del BOPE, il temuto battaglione d'operazioni speciali, è stata molto poco chirurgica, le cariche si sono abbattute su manifestanti pacifici che stavano tornando a casa.

A Lapa, il quartiere della movida notturna dove molti si erano spostati dopo il corteo, i poliziotti sono entrati con furia in bar e ristoranti alla ricerca dei violenti. A Brasilia un gruppo di manifestanti ha cercato di entrare nel Palazzo di Itamaraty, sede del ministero degli Esteri, che si trova a fianco del Parlamento e davanti alla sede della Presidenza della Repubblica.

La politica non trova soluzioni per un conflitto che è destinato a crescere. La presidente Dilma Roussef ha convocato per oggi una riunione d'urgenza del Consiglio dei ministri, ma il principale problema per il governo è l'assenza di interlocutori di un movimento che è nato spontaneo, senza partiti politici, né leader e con richieste molto eterogenee.

La decisione presa da diversi sindaci di abbassare il prezzo dei biglietti degli autobus, la richiesta iniziale del movimento, non è bastata a placare gli animi, ma ha dato anzi ancora maggior vigore ad una protesta che punta ora al cuore dei grandi eventi sportivi che il Brasile intende ospitare ad iniziare, appunto, dalla Confederations Cup in corso in questi giorni.

Ieri sera un gruppo di vandali ha attaccato l'hotel che serve come quartier generale della FIFA a Salvador de Bahia, prendendo a sassate anche due autobus che servono per il trasporto dei funzionari. A Salvador si trova la nazionale italiana che domani dovrà affrontare nell'Arena Fonte Nuova il Brasile di Felipe Scolari. Sui social network, nel frattempo, si moltiplicano le adesioni al corteo del 30 giugno, giorno della finale del torneo al Maracana di Rio De Janeiro: "Venite tutti - si legge - alla finale della Manifestation's Cup !".

 

 

SCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO SCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO DILMA ROUSSEFF FOTOGRAFATA DA ROBERTO STUCKERT FILHO jpegI RITOCCHI DEI LEADER: DILMA ROUSSEFFSCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO SCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO DILMA ROUSSEFF E LULA DA SILVA DILMA ROUSSEFF FOTO LAPRESSE SCONTRI IN BRASILE CONTRO IL MONDIALE DI CALCIO

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