ursula von der leyen giorgia meloni olaf scholz emmanuel macron

SI COMPLICANO LE EURO-AMBIZIONI DI GIORGIA MELONI, CHE SOGNA DI ESSERE DETERMINANTE PER LA RIELEZIONE DELLA VON DER LEYEN: LO SCENARIO E’ CAMBIATO PERCHE’ E’ LA STESSA URSULA A RISCHIARE LA PELLE – NON SOLO IL MALESSERE NEL PPE, CON 200 DELEGATI CHE HANNO VOTATO CONTRO DI LEI O NON HANNO PARTECIPATO AL VOTO, MA ANCHE FRANCIA E GERMANIA HANNO MESSO NEL MIRINO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE – SENZA CONTARE LE CRITICHE ARRIVATE DAL PARTITO SOCIALISTA EUROPEO, DI CUI E’ MEMBRO IL CANCELLIERE TEDESCO SCHOLZ…

1 - COMMISSIONE UE UNA CORSA TUTTA IN SALITA

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

 

Criticata dal commissario francese Breton e dal ministro tedesco Lindner, oltre che dal più prevedibile Orban, Ursula Von der Leyen parte in salita nel percorso per succedere a se stessa come presidente della Commissione Europea. Benché sia stata designata "Spitzenkandidat", come voleva, nella votazione finale del congresso di Bucarest quasi metà degli 801 delegati si sono trasformati in franchi tiratori: un segnale preoccupante.

URSULA VON DER LEYEN - EMMANUEL MACRON - GIORGIA MELONI - SUMMIT EU MED 9 MALTA

 

[…] per capire questo risultato bisogna riflettere su come la presidente s'é mossa per ottenere la designazione. Non ha fatto mistero della sua recente amicizia con Meloni, leader dei Conservatori europei […]: da lei spera di ottenere i voti che le mancheranno per rimpiazzare la crisi di socialisti e liberali; ha lasciato intuire che, con i risultati che si aspettano […] nella prossima legislatura dell'Europarlamento sarà indispensabile rivolgere attenzione in quella direzione; non ha detto con chiarezza, come i Popolari avevano fatto fino a qualche tempo fa, che rifiuterebbe per la rielezione i voti delle formazioni più radicali; ha sostituito il Green Deal, la sua bandiera, rimasta a sventolare per aria, con un piano di Difesa comune da dettagliare.

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

 

E con questo programma si è avviata al congresso in cui appunto i franchi tiratori l'hanno bersagliata superando anche le previsioni più negative. Senza affatto dubitare delle capacità della presidente uscente […] occorre […] ricordare che anche dopo le elezioni del 2019 lo spitzenkandidat Weber, la cui candidatura sembrava fortissima, non fu eletto. A tirar fuori dalla manica il nome di VdL fu la Merkel, in uscita dal ruolo di Cancelliera ma ancora in grado di determinare un accordo. VdL fu eletta per soli 7 voti con l'aiuto del Movimento 5 stelle e del (poi vituperato) partito Legge e giustizia polacco. […]

emmanuel macron olaf scholz

 

2 - BORDATE DA BERLINO E PARIGI, VON DER LEYEN E’ IN BILICO

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo,Marco Bresolin per “la Stampa”

 

[…] Tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen il rapporto è ormai consolidato, con interessi diversi, ma reciproci, l'una per contare in Europa, l'altra per restare alla guida della Commissione. Ma l'operazione ora rischia di essere stata precoce, almeno in prospettiva, visto che le sorti della presidente sembrano precarie.

 

EMMANUEL MACRON URSULA VON DER LEYEN CHARLES MICHEL

Se fino a pochi giorni fa la candidatura di von der Leyen per il bis alla Commissione sembrava aver bisogno di un "puntello" alla sua destra, già individuato nei voti di una parte dei Conservatori e in particolare nella delegazione di Fratelli d'Italia, nelle ultime 48 ore lo scenario è cambiato. Perché la riconferma della presidente della Commissione è ora messa seriamente in discussione all'interno di quella che dovrebbe essere la sua coalizione e questo renderebbe inutile un appoggio esterno del partito di Meloni.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

La questione ha un risvolto italiano. La Lega partecipa volentieri al sabotaggio di von der Leyen, con l'obiettivo di far fallire l'avvicinamento dei Conservatori (Ecr) guidati da Meloni al Ppe. La strategia quindi è quella di attaccare l'attuale presidente, sperando di non essere esclusi da una soluzione alternativa, magari resuscitando l'idea di un gruppo unico dei sovranisti, scaricando i tedeschi di AfD. Un progetto di cui Meloni non vuol sentir parlare.

 

Thierry Breton

La premier si è detta interessata a un bis di von der Leyen […] Secondo Meloni, infatti, il rapporto stretto con la presidente della Commissione è servito per due aspetti: favorire il negoziato sul Pnrr e ottenere il sostegno europeo alla cosiddetta "dimensione esterna" dell'immigrazione. Meloni però dovrà fare i conti con un contesto cambiato. Tutto è iniziato nel momento in cui von der Leyen ha ricevuto l'investitura ufficiale da parte del Ppe, che l'ha incoronata "Spitzenkandidatin".

 

Tra giovedì e ieri sono arrivati due segnali che l'entourage di von der Leyen, nonostante le dichiarazioni di facciata, considera allarmanti. Al congresso di Bucarest – dove correva come unica candidata – ben 89 delegati hanno votato contro, altri 10 hanno infilato nell'urna una scheda nulla e quasi cento tra quelli regolarmente registrati al congresso hanno scelto di non votare. Secondo una fonte presente al congresso, il regista occulto dei franchi tiratori sarebbe stato Manfred Weber, il presidente del Ppe, che cinque anni fa fu sacrificato per far posto a von der Leyen. A pesare sul risultato di Bucarest è stata la decisione di Weber di evitare l'elezione per acclamazione, preferendo un voto segreto che nascondeva insidie.

ursula von der leyen giorgia meloni tunisia

 

Ma […] le preoccupazioni più grandi riguardano le due bordate arrivate da Parigi e da Berlino che potrebbero mettere in discussione persino il sostegno in Consiglio e non solo il successivo voto in Parlamento. Thierry Breton, commissario al Mercato Interno dell'esecutivo von der Leyen, non ha perso nemmeno un attimo per infilare il coltello nella piaga di Bucarest e sottolineare con un post sui social network che la tedesca «è stata messa in minoranza dal suo stesso partito». E quindi, si è chiesto: «È possibile affidare nuovamente la gestione dell'Europa al Ppe per altri cinque anni, vale a dire 25 anni consecutivi?».

 

MANFRED WEBER - URSULA VON DER LEYEN - ROBERTA METSOLA - CONGRESSO DEL PPE

Le parole di Breton hanno un significato particolare perché l'ex ministro è molto vicino a Macron ed è considerato "l'uomo del presidente" all'interno di Palazzo Berlaymont. Per questo la sua entrata a gamba tesa è stata letta nei circoli di Bruxelles come un "pizzino" di Macron alla von der Leyen – suo principale sponsor cinque anni fa – per dire che questa volta il suo sostegno è tutt'altro che scontato.

 

Ma a colpire la candidata è stata anche un'altra bordata, arrivata questa volta dal governo del suo Paese. Il ministro delle Finanze Christian Lindner, liberale, ha atteso la nomina del Ppe per sparare a zero sulla sua connazionale e in particolare sulla sua linea in merito alla messa al bando dei motori termici per le auto.

 

olaf scholz e Christian Lindner

«Come presidente della Commissione – ha scritto anche lui in un post su "X" – Ursula von der Leyen è a favore della burocrazia, del paternalismo e dei divieti tecnologici. L'Europa ha bisogno di meno von der Leyen e di più libertà». Se a questo si aggiungono i dubbi e le critiche arrivate dal campo socialista, di cui fa parte il cancelliere Scholz, ecco che "l'incrollabile" sostegno di Parigi e Berlino al secondo mandato oggi è chiaramente in discussione. Come se non bastasse, ieri è salito al volo sul carro dei detrattori anche Viktor Orban. […]

Manfred Weber e Ursula von der leyen

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…