DA MASTINO DEL RIGORE FINANZIARIO A CANE DA GUARDIA DEL’ESTREMA DESTRA AL BUNDESTAG: L’EVOLUZIONE DI WOLFANG SCHAUBLE – MOLLA IL MINISTERO DELLE FINANZE E DIVENTA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO PER TENERE A BADA L’AFD – E CHISSA’ SE NOI ITALIANI NON DOVREMO RIMPIANGERE QUESTO TEDESCO IN CARROZZINA…
1- MERKEL MOLLA SCHAUBLE, SFIDA PER LA SUCCESSIONE
Flaminia Bussotti per il Messaggero
Un monumento tedesco fa le valigie: Wolfgang Schäuble lascia le Finanze, che ha ricoperto nelle ultime due legislature, per diventare presidente del Bundestag, seconda carica dello Stato, ma senza funzioni esecutive. La nomina sarà ufficializzata il 17 ottobre ma è sicura: è una conseguenza del terremoto elettorale che ha sconvolto gli equilibri politici e aperto lo scenario di una coalizione Giamaica fra Cdu-Csu, liberali (Fdp) e Verdi.
L’arrivo dell’estrema destra AfD come terzo partito al Bundestag, e primo dell’opposizione, richiede un peso massimo al vertice. Uno con l’autorità di Schäuble. Se andranno al governo, i liberali, che hanno con lui un conto aperto da quando erano alleati nel secondo esecutivo Merkel (2009-2013), hanno già reclamato le Finanze. Molti i candidati: lo stesso leader Christian Lindner, il vice Wolfgang Kubicki, Volker Wissing, ministro dell’economia nella Renania-Palatinato, Carl-Ludwig Thiele (Bundestbank), e pure il presidente della Banca di investimenti europea Bei,Werner Hoyer.
LA STORIA
A 75 anni e da 27 su una sedia a rotelle, da quando fu vittima dell’attentato di uno squilibrato, Schäuble è in politica da 45 anni e come nessun altro ha scritto la storia tedesca. Ha ricoperto tutti gli incarichi più importanti tranne due, i principali: cancelliere e presidente, per colpa dei suoi boss, Helmut Kohl e Angela Merkel. Nel 1997, un anno prima della sconfitta alle urne, Kohl designò Schäuble successore: per l’eterno delfino fu la fine, l’annuncio lo bruciò.
Poi nel ’98 arrivò la vittoria di Gerhard Schröder e l’anno dopo lo scandalo dei fondi neri nella Cdu che lambì anche Schäuble, che si dimise da leader e capo dell’opposizione Cdu-Csu al Bundestag. Doppia funzione in cui si installò la Merkel. L’altro incarico apicale sfumato fu l’elezione presidenziale nel 2004: la Merkel stoppò la sua nomina per calcolo politico e optò per Horst Köhler (sbagliando: si dimise nel 2010). Schäuble però non si è mai lamentato e ha sopportato stoicamente il suo destino, inclusa l’infermità.
Figlio del Baden-Württemberg, Land ricco e operoso dal dialetto stretto, e protestante di fede, Schäuble è l’uomo del dovere e del rigore. Ha servito il suo Paese come pochi altri senza condizioni e senza interessi personali, a parte una divorante passione politica. La sua precisione ma anche il tagliente umorismo sono proverbiali. Da capo della cancelleria e braccio destro di Kohl è stato l’architetto dell’Unificazione.
Ministro delle Finanze negli ultimi due governi Merkel e prima due volte ministro degli Interni: in tale veste ha gestito nell’estate 1999 il trasferimento del governo da Bonn a Berlino. E fu Schäuble - in un discorso infiammato il 20 giugno 1991 al vecchio Bundestag sul Reno - a convincere i deputati che la capitale non poteva che essere Berlino. Il giorno prima la maggioranza propendeva per Bonn, ma dopo il suo discorso il Parlamento votò 338 a 320 per Berlino.
IL RIGORE
Il ministro delle Finanze più longevo fra i paesi big ha gestito la crisi del debito sovrano e della Grecia facendosi paladino dell’austerità (e parecchi nemici) e vantando in patria conti in ordine, surplus di entrate fiscali e da quattro anni pareggio di bilancio. Prima delle elezioni aveva lasciato capire che gli sarebbe piaciuto rimanere alle Finanze, ma aveva anche ragionato ad alta voce sull’età e sul momento giusto per lasciare. Adesso le circostanze glielo hanno presentato e Schäuble non si sottrarrà al suo dovere. Al voto, ha vinto nel suo collegio a Offenburg: un mandato diretto al Bundestag dove siede dal 1972. È il deputato con più anzianità e quindi avrebbe dovuto comunque aprire la seduta costituente del Bundestag il 24 ottobre. Adesso la aprirà per rimanervi da presidente i prossimi quattro anni.
2 - LA ROTTAMAZIONE DI SCHÄUBLE COME METAFORA DELL' EUROPA
Marco Palombi per Il Fatto Quotidiano
Avete presente Wolfgang Schäuble? Esatto, è quel signore che fa il ministro delle Finanze di Angela Merkel dal 2009 e ci è stato descritto, a ragione, come l' alfiere del rigore, l' uomo che nell' interesse tedesco ha sorvegliato affinché l' opera di incaprettamento dei Paesi della periferia d' Europa marciasse senza ostacoli.
Già Stalin, d' altronde, ci aveva spiegato che la morte di un uomo è una tragedia, quella di un milione una statistica. Ecco Schäuble - il falco, il cattivo, il bau bau che impediva a Merkel, che è così buona, di aiutare i bisognosi - è lo specchio dell' Ue, un' istituzione in cui si finisce per rimpiangere tutto, in cui vige l' unica regola che il peggio deve ancora venire.
Schäuble, dicono i giornali tedeschi, non sarà più ministro, ma presidente della Camera. Per dare un' aura di ufficialità alla cosa, ci affideremo al commento dell' ex ambasciatore italiano presso l' Ue, Nelli Feroci: "Non è una buona notizia. Temo sia il prezzo che Merkel pagherà per un' alleanza coi liberali, che tengono molto al ministero delle Finanze. E i liberali in quella posizione sono un problema per l' Italia".
Il prossimo Schäuble, insomma, sarà peggio di questo: forse il presidente della Bei Werner Hoyer, forse un altro, ma comunque un tizio che se gli dici "eurobond" fa invadere la Kamchatka, che alla spending review preferisce il più virile "a letto senza cena", all' austerità il cilicio. Va così, mai cedere alla speranza: chi pensava, d' altra parte, che si potesse rimpiangere quel mollaccione di Hollande? Caro, vecchio Wolfgang, già ci manchi.