
SCHLEIN-TAFAZZI, UNA SEGRETARIA SOLA ALLO SBANDO! ELLY MANDA UNA DELEGAZIONE DEM ALLA MANIFESTAZIONE PACIFISTA DEL M5S DI CONTE, GIA’ PUNTO DI RIFERIMENTO FORTISSIMO DEI PROGRESSISTI, MA ORMAI SU POSIZIONI TRUMPUTINIANE SULLA POLITICA ESTERA - IL CORTOCIRCUITO DI SCHLEIN E DEI DIRIGENTI A LEI VICINI E' TOTALE CON L'ADESIONE A UNA PIAZZA CHE RIPUDIANDO LA POLITICA DI DIFESA EUROPEA ESPRIME IL CONTRARIO DI QUELLO CHE LORO STESSI HANNO VOTATO DUE GIORNI FA...
LA PIAZZA 5S CONTRO IL RIARMO CI SARÀ ANCHE UNA DELEGAZIONE PD
Matteo Pucciarelli per la Repubblica – Estratti
Dai 15 mila partecipanti in su sarà un successo. Circola questo numero nel M5S: la manifestazione di oggi per la pace e contro il riarmo a Roma, corteo da piazza Vittorio alle 14 e palco ai Fori imperiali dalle 15, è considerata un test fondamentale per i 5 Stelle.
(...) Pure il Pd, come annunciato da Elly Schlein ieri da Gattatico (Reggio Emilia), invierà una rappresentanza: tra gli altri ci saranno Francesco Boccia, Marco Furfaro, Susanna Camusso e Sandro Ruotolo. La segretaria dem aveva prima avvertito telefonicamente Giuseppe Conte — il quale ha apprezzato — della sua decisione: «Ci sono punti di distanza, penso al supporto importante all’Ucraina, ma pure convergenze sugli sforzi diplomatici e politici che vogliamo far fare alla Ue per contribuire alla costruzione di pace sia al teatro ucraino sia in Medioriente. Quando un nostro alleato va in piazza, al netto delle differenze portiamo attenzione e ascolto », le parole di Schlein.
Poi c’è la scaletta degli interventi, ormai definita al 95 per cento. Parleranno lo storico Alessandro Barbero, il rettore dell’università per stranieri di Siena Tomaso Montanari, il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, il presidente di Arci Walter Massa, Emiliano Manfredonia delle Acli, Giuseppe Onufrio di Greenpeace, Elisa Sermarini della rete dei Numeri Pari. E poi anche due nomi evocativi per le realtà pacifiste: padre Alex Zanotelli e Flavio Lotti della Tavola della pace. Ancora: i deputati di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, il parlamentare europeo belga di The Left Marc Botenga, l’economista Usa Jeffrey Sachs, il geologo Mario Tozzi. Manca l’ultima conferma di un ospite straniero, eventualmente sarà un nome a sorpresa prima della conclusione dell’ex presidente del Consiglio.
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Mario Lavia per https://www.linkiesta.it/2025/04/pd-schlein-manifestazione-piazza-conte-sinistra/ - Estratti
conte fratoianni bonelli schlein magi
Nel sabato del grande ritorno gialloverde, con la manifestazione contiana a Roma e il congresso salviniano a Firenze, spuntano anche macchioline rosse a imbrattare la tavolozza populista-putinista che, come tale, è di destra.
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Più importante è invece soffermarsi sulla presenza nella piazza contian-travagliana dei dirigenti del Partito democratico mandati in loco da Elly Schlein, che forse ci sarà anche lei per un bagnetto di folla, un saluto lo chiamano, come un’adolescente che passa il sabato pomeriggio al baretto degli amici, ma ci pensasse bene perché qualche fischio potrebbe pure partire.
Il Partito democratico infatti va ovunque. Questa partecipazione dei giovani dirigenti del Pd (sempre per la serie: Pajetta se fosse vivo li sbranerebbe) bissa quella dei medesimi dirigenti alla manifestazione del 15 marzo convocata da Michele Serra, che pur con una certa dose di ambiguità era sanamente schierata con l’Europa, per la sua difesa contro l’attacco congiunto Trump-Putin, per l’Ucraina, dunque esattamente il contrario dello spirito dell’iniziativa di Conte che è contro la politica di difesa dell’Unione europea così come è compendiata nella relazione approvata mercoledì dal Parlamento europeo anche con il voto favorevole del Partito democratico – che però vi è giunto dopo aver detto no al piano ReArm Europe poi recepito nel testo finale.
Ma non si può rendere un saluto a chi fa leva sulle paure sdoganando parole d’ordine populiste («i soldi non per le armi ma per gli ospedali») e falsamente pacifiste di chi ha ballato il valzer con la Russia in vari momenti: Vladimir Putin, è persino triste doverlo ribadire, è un nemico della democrazia.
Il Partito democratico non si limiti a «giocare con le parole», come i pacifisti raccontati da Marc Bloch. Questa è una generazione di dirigenti del Nazareno ormai abituata a trucchetti, astensioni, assenze al momento del voto e supercazzole varie, nonché avvezza a sfidare la logica andando in una piazza che ripudiando la politica di difesa europea esprime il contrario di quello che loro stessi hanno votato due giorni fa.
E ci vanno in omaggio alla politica dell’occhiolino da strizzare al vecchio «punto di riferimento fortissimo dei progressisti», cioè a quel Conte-anguilla che sguscia di qua e di là e che bisogna perciò bloccare in una scatoletta di tonno giallorossa, intanto per vincere le prossime regionali e poi le politiche con un programma tutto salario minimo e stipendi per tutti. Ma questa subalternità al trasformismo è un record da matti, una cosa inimmaginabile nella storia della sinistra italiana e europea. Altro che saluto, è la malattia mortale della politica che sabato esalerà in una pubblica piazza.
giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti