elly schlein

MENTRE GIUSEPPE CONTE PUNTA A FAR DIVENTARE IL M5S UN PARTITO, SCHLEIN VUOLE TRASFORMARE IL PD IN UN MOVIMENTO: REFERENDUM ONLINE E PRIMARIE PER TUTTI. COME PRENDERANNO I BIG DEL NAZARENO, ABITUATI AI "CAMINETTI" E ALLE RIUNIONI RISERVATISSIME, LA MOSSA MOVIMENTISTA DI ELLY? SPOILER: MALISSIMO! - TANTO CHE QUALCUNO, PERFINO TRA I SOSTENITORI DI SCHLEIN, HA PROVATO A FAR DESISTERE LA SEGRETARIA DAI SUOI PIANI...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-nbsp-ndash-duello-conte-schlein-dimostra-che-366691.htm

 

Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti

 

In ballo non c’è il cambio nel nome, almeno per ora, dicono nella cerchia di Elly Schlein.

elly schlein

Ma tanto nel Partito democratico è destinato a cambiare. Dopo sei mesi al timone del Nazareno, la segretaria ha deciso di avviare un processo che cambierà «la forma partito», nel segno del movimentismo, dell’apertura ai mondi esterni, al famoso popolo dei gazebo che l’ha incoronata leader ribaltando l’esito del congresso.

 

(...)

L’obiettivo qual è? Due sono le direttrici a cui pensa Schlein, che ha l’assillo di aprire il partito a forze fresche, anche esterne, per evitare che il Pd sia percepito ancora come un gruppo avvitato in discussioni ombelicali, dove decidono sempre gli stessi. La prima idea allora è aprire: primarie, primarie, primarie. Consultazioni aperte ai militanti, non solo ai tesserati, a tutti i livelli: dai segretari regionali a quelli provinciali e cittadini. Per evitare che la scelta dei vertici, nei territori, sia solo un gioco di correnti, somme di pacchetti di tessere puntati sui nomi decisi dai capibastone.

 

È una mossa coraggiosa, destinata a cambiare nel profondo gli equilibri del primo partito di opposizione. Quasi un azzardo, tanto che qualcuno, perfino tra i sostenitori di Schlein, sconsiglia alla segretaria di giocare la carta.

 

Ma Schlein sembra convinta. Anche tre giorni fa da Parma, intervistata da Enrico Mentana al festival di Open, aveva fatto intuire che tipo di Pd abbia in mente: «Non basta cambiare la testa del partito, bisogna cambiare anche sui territori». Schlein sembra presagire il polverone che rischia di sollevarsi, se l’operazione andrà davvero a dama.

 

elly schlein

Prevede cioè - perché ormai ha imparato a conoscere bene le dinamiche correntizie - che un pezzo di partito dirà: eh, ma così si mortificano gli iscritti. E allora, ecco l’altro pilastro di questo «update Pd»: far votare i tesserati sui punti chiave del programma.

 

Sulle questioni, anche sensibili, che finora arrovellano solo il dibattito tra gruppi dirigenti, dal lavoro ai migranti alla questione delle spese militari. I referendum della base erano un principio già fissato, fra i democratici, ma sempre, largamente, disapplicato. Schlein vorrebbe invece renderlo strutturale, quasi con cadenza periodica: votazioni nelle sezioni, ma anche online, sui temi più delicati, su cui impostare l’opposizione al governo.

 

elly schlein

Per rendere comunque centrale il corpaccione dei militanti, che continuano a crescere dalle primarie in poi (su 30mila nuove iscrizioni, in 11mila non avevano mai avuto una tessera del Pd in tasca). Sa, la segretaria, che il piano incontrerà resistenze, che qualcuno storcerà il naso. Ma ha già vinto una scommessa, sei mesi fa. Ed è pronta alla prossima.

elly schlein alla festa del fatto quotidiano elly schlein

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)