marco bucci ponte morandi

SCIVOLARE SU UNA BUCCI DI BANANA – IL SINDACO DI GENOVA, MARCO BUCCI, RISCHIA DI DECADERE PER UNA PRESUNTA INCOMPATIBILITÀ FRA LA SUA CARICA E QUELLA DI COMMISSARIO AI LAVORI DEL PONTE MORANDI – A PRESENTARE RICORSO CONTRO DI LUI SONO STATI 21 TRA MAGISTRATI, PROFESSORI UNIVERSITARI E NOTABILI LOCALI. IL GIUDICE HA RINVIATO A DATA DA DEFINIRSI LA PRUNUNCIA – RESTA IL FATTO CHE, AL MOMENTO, IN ITALIA CI SONO ALTRI 39 SINDACI CHE SONO ANCHE COMMISSARI STRAORDINARI…

Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

marco bucci 1

«Na bonn-a repûtassion a vä ciû de ûn milion», una buona reputazione vale più d'un milione, sussurrano tra i caruggi di Genova. E mentre lo sussurrano, da qualche anno, di solito, indicano Marco Bucci. Ossia l'uomo del Ponte Morandi, l'eroe che indossa la reputazione come uno smoking, il sindaco della ricostruzione con quell'espressione un po' così; uno che, quando lo guardi, ti sembra quasi che beccheggi sulla barca a vela a cui avrebbe volentieri dedicato la vecchiaia. E invece Bucci è ancora lì, a smazzarsi, e a tenere incollata la sua città al migliore dei destini.

 

Bene. Marco Bucci ora rischia di essere dichiarato ineleggibile. Potrebbe trovarsi la carriera da primo cittadino stroncata. Il giudice Mario Tuttobene, presidente della prima sezione del Tribunale civile di Genova, ha rinviato a data da definirsi la pronuncia sul ricorso presentato da 21 cittadini per la presunta ineleggibilità del sindaco. I 21 ricorrenti, occhio, non sono gente comune.

 

marco bucci giovanni toti inaugurazione nuovo ponte di genova

Sono nomi noti della società civile genovese, elevati che hanno preso seria posizione sul caso. Tra di essi spiccano l'ex rettore dell'Università Paolo Comanducci, il magistrato Claudio Viazzi, l'ex presidente della Corte dei Conti Ermete Bogetti. La decadenza di Bucci sta diventando la loro ossessione. Ora, qui, non ci arrovelleremo troppo sul piano tecnico. Che è roba abbastanza complicata, è tutto un intreccio di pandette.

 

E comunque, sul ricorso, si possono aprire vari scenari: il collegio giudicante potrebbe decidere di interrogare lo stesso sindaco dopo aver rinviato in attesa di un maggiore approfondimento. Ad allungare i tempi, potrebbe contribuire anche l'eccezione sollevata dalla difesa di Bucci sulla costituzionalità della norma che assegna al tribunale civile e non a quello amministrativo la possibilità di decidere sul tema. Ma se, alla fine, i giudici accoglieranno il ricorso, il futuro dell'amministrazione sarà comunque nelle mani del sindaco il quale, entro trenta giorni ,può ricorrere in appello mantenendo il ruolo in caso di sentenza definitiva.

 

marco bucci renzo piano

QUESTIONE DI "RATIO"

Poi c'è pure una questione di legittimità costituzione «dell'interpretazione data dal collegio giudicante dell'articolo 60 del Testo unico degli enti locali» (se proprio vi interessa, andate a cercarvelo...). E c'è anche la ratio della norma a prevedere che non si possa sfruttare il proprio ruolo di commissario per farsi eleggere a capo delle giunta delle stessa città in cui hai operato; ma, in questo caso, Bucci era già sindaco di Genova prima d'essere Commissario di Genova.

 

E, nel mezzo di questa bomba «politicamente inesplosa in casa del centrodestra cittadino» -racconta la stampa locale- ci scorre l'endorsement per Bucci del governatore Giovanni Toti; e quello della stessa Procura di Genova («il ruolo di commissario straordinario è diverso da quello di commissario di governo»). E arriva pure il sostegno di Antonio De Caro presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani pur di diverso colore politico: «Paradossale. Si mette in dubbio la legittimazione di un sindaco quando si è preso la responsabilità di portare avanti un'opera pubblica in un momento di grande emergenza perla città».

 

MARCO BUCCI GENOVA

Tra l'altro, qualcuno fa notare che se rendono ineleggibile il sindaco di Genova, be', dovrebbero dare le dimissioni almeno altri circa 40 colleghi i quali hanno svolto funzioni di commissari straordinari, compresi i sindaci di Roma, Napoli e Milano. E non è il caso. Per dire. Ma questo, pur nodale, è soltanto il punto tecnico.

 

Essenziale è il punto politico. C'è un manipolo di rappresentanti delle istituzioni, di notabili cittadini, magistrati e professori universitari, che si sono intignati nel voler far fuori ad ogni costo Bucci; vuoi per la leggendaria ispidezza dell'uomo, vuoi per la collocazione ideologica che vede l'ex manager chimico-industriale e «uomo del fare» vicino al viceministro dei Trasporti leghista Edoardo Rixi. Anche se poi, data l'abilità tecnica, Bucci è stato eletto quattro volte, l'ultima con un indiscutibile un 55% al primo turno grazie ai voti di Italia Viva e della stessa sinistra locale.

 

TENACI ACCUSATORI

giovanni toti marco bucci

Eppure, uno dei suoi tenaci accusatori, l'ex rettore Comanducci, intervistato da Repubblica, è sempre lì a sfogliar tecnicismi: «Ho studiato i precedenti, ho approfondito il problema, e mi è sembrato esistesse un ragionevole dubbio sulla legittimità della candidatura. Il diritto si presta a interpretazioni differenti a seconda dei canoni interpretativi».

 

Ah ecco, non è questione di tigna, è questione di canoni interpretativi. «Credo che chi ha consigliato il sindaco di non dimettersi da commissario, in questo caso, abbia usato una interpretazione letterale. Quando forse sarebbe stato più corretto usare come criterio la ratio del caso, la finalità della legge», continua il Rettore. Sicchè finisce sfiatando: «Il tema può apparire politico, ma è prima di tutto giuridico». No. In realtà, è prima di tutto politico. Qui si vuol cancellare Bucci con un cavillo. Bucci ha dalla sua Genova, la città che ha fatto risorgere dalle ceneri della catastrofe, e l'ha resa migliore. I capricci degli oppositori delusi sembrano davvero sperduti nella città vecchia e nelle vecchia politica.

 

giovanni toti marco bucci ponte morandi

Ha detto il sindaco in aula: «Il fatto che il commissario straordinario sia il sindaco ha avuto vantaggi enormi per la città, tanto è vero che oggi siamo 39 sindaci commissari in Italia. Ho fatto il mio lavoro, ho chiesto il parere del ministero dell'Interno e dell'Avvocatura dello Stato. Per me sarebbe stata un'offesa ai cittadini dimettermi e ricandidarmi quaranta giorni dopo. Sarei molto contento di continuare il mio lavoro di commissario». La bomba sulla città, e sulla reputazione del suo caballero, per ora è rinviata a data da definirsi...

giovanni toti marco bucci pietro salini completata l'ultima pila del nuovo ponte di genova 1giovanni toti marco bucci pietro salini completata l'ultima pila del nuovo ponte di genovamarco bucci

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...