scuola mascherina

A SCUOLA DI CONTAGIO – SCONTRO TRA GOVERNO E REGIONI SULLA RIAPERTURE DELLE SCUOLE: I GOVERNATORI CHIEDONO DI RINVIARE IL RIENTRO IN CLASSE, MA DRAGHI NON VUOLE SENTIRE PARLARE DI DAD E PUNTA A RIPARTIRE IL 10 GENNAIO – A PREOCCUPARE SONO LE CLASSI CON I MINORI DI 12 ANNI TRA I QUALI LA COPERTURA VACCINALE È ANCORA SCARSA. E SI VA VERSO L’ENNESIMO CAMBIO DI REGOLE SULLA DIDATTICA A DISTANZA IN CASO DI POSITIVI…

Alessandro Di Matteo per “La Stampa”

 scuola 8

 

La nuova stretta anti-Covid arriverà oggi, con le decisioni del Consiglio dei ministri, ma difficilmente il governo farà contente le Regioni. Non sulla scuola, perlomeno, nonostante le richieste dei governatori che ieri si sono riuniti nella Conferenza delle Regioni e che alla fine hanno recapitato al premier Mario Draghi un elenco di richieste, sottolineando che la nuova ondata ha «caratteristiche inedite» e che pertanto serve un «approccio nuovo».

 

didattica a distanza

Di fatto, è la richiesta di rivedere buona parte dell'armamentario messo a punto nei mesi scorsi, a cominciare appunto dalle misure per la scuola (molti presidenti avrebbero voluto rinviare la riapertura) e dalla strategia per spingere a vaccinarsi anche chi ancora non ha voluto farlo. Ma sulla scuola il premier sembra intenzionato a tenere duro, fonti di governo raccontano un Draghi deciso a fare il possibile per salvaguardare la didattica in presenza e allo stato l'orientamento è quello di ripartire il 10 gennaio.

 

 scuola 6

Le Regioni vorrebbero di più, in tanti temono l'esplosione dei contagi e diversi presidenti spingevano per rinviare. Ma, spiega uno dei governatori, «palazzo Chigi ci ha fatto sapere che intende riaprire e allora abbiamo messo nero su bianco le nostre posizioni... Un modo per dire: vi assumete la responsabilità». Nella lettera delle Regioni, infatti, al secondo punto c'è la «richiesta al Comitato tecnico scientifico» di una valutazione degli effetti della riapertura delle scuole. Anzi, per la precisione si chiede un «approfondimento sulle evidenze di una ricaduta non negativa». Un modo un po' involuto per dire che le Regioni temono un boom di contagi.

DIDATTICA A DISTANZA

 

Ma, appunto, Draghi vuole salvare la scuola e il governo sta valutando anche la revisione dei criteri che portano alla didattica a distanza: di fatto dovrebbe aumentare il numero di contagi che fa scattare la Dad per tutta la classe, in particolare per le fasce di età già interessate da una buona copertura vaccinale. Il ministro Bianchi, ai sindacati, si sarebbe limitato a garantire un «rientro in sicurezza», scontentando le organizzazioni dei lavoratori e anche i presidi, che esprimono «preoccupazione».

 scuola 1

 

Dice Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi: «Non possiamo pensare a una ripresa delle lezioni in presenza senza un protocollo di gestione dei cluster più funzionale di quello attuale e che rispecchi, comunque, le nuove disposizioni di legge. Al ministro - continua la nota - abbiamo ribadito che crediamo fermamente nella maggior efficacia della didattica in presenza rispetto a quella a distanza. Ma, proprio per questo, non sosteniamo acriticamente la retorica della "scuola in presenza" a tutti i costi».

 

patrizio bianchi

La fascia che più preoccupa è quella delle scuole di primo grado (fino a 12 anni), perché quegli alunni hanno una copertura vaccinale minore. Nelle richieste delle Regioni si propone che la scuola rimanga in presenza se si verifica un solo caso. Con due casi scatterebbe la quarantena di 7 giorni. Al contrario, per le scuole di secondo grado e per quelle di primo grado con studenti sopra i 12 anni, si rimarrebbe in aula anche con due casi Covid, ma con raccomandazione di Ffp2, mentre la quarantena di 7 giorni scatterebbe con 3 o più casi.

 

Rientro a scuola

Una parola definitiva verrà detta alla cabina di regia che si riunirà oggi prima del Consiglio dei ministri. Le Regioni, poi, chiedono anche «l'introduzione delle attività di autotesting (cioè i test Covid «fai da te», ndr) e la «revisione della classificazione dei ricoveri Covid» per evitare che chi viene ricoverato per un'appendicite e risulta positivo al tampone venga classificato come malato Covid, contribuendo a far scattare il passaggio della regione in giallo, arancione o rosso. I presidenti chiedono poi «indicazioni in ordine all'eventuale somministrazione della quarta dose», l'approvvigionamento di farmaci antivirali e «relativamente al trasporto pubblico locale, di verificare le modalità che permettano di adempiere l'obbligo vaccinale senza perdere» nel frattempo «la possibilità di utilizzo dei mezzi di trasporto»

didattica a distanza 4didattica a distanza2didattica a distanza 1DIDATTICA A DISTANZA

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?