brunetta giorgetti

SCONTRO NEL GOVERNO SUL GREEN PASS PER I NEGOZI. LA LISTA LIMITATA AI SOLI ESERCIZI ESSENZIALI (ALIMENTARI E FARMACIE) DEL RIGORISTA BRUNETTA VA DI TRAVERSO ALL'APERTURISTA GIORGETTI CHE PREME PERCHÉ L’INGRESSO RESTI LIBERO ANCHE IN TABACCHERIE, LIBRERIE, FIORAI E NEGOZI DI GIOCATTOLI. IL DPCM SAREBBE CHIUSO CON UN LUNGO ELENCO DI ECCEZIONI: TUTTI I NEGOZI DOVE SI POTRÀ ENTRARE SENZA CERTIFICATO VERDE - I PRESIDENTI DI REGIONE IN PRESSING PER RIVEDERE IL BOLLETTINO COVID: IL CTS NE DISCUTERÀ DOMANI…

Adriana Logroscino per corriere.it

 

renato brunetta

Cambiare il bollettino che misura il contagio in Italia. Perché il numero esponenziale di tamponi, decuplicati in un anno, forse restituisce una fotografia distorta del contagio. E perché Omicron infetta di più ma fa meno danni. I presidenti di Regione sono in pressing. Il Cts ne discuterà domani. Riconsidererà la mappa su cui si basano le misure per contenere il contagio.

 

Ma c’è un altro aspetto su cui ieri si è accesa la discussione, questa volta interna al governo: l’elenco dei negozi in cui non si potrà entrare senza green pass dal primo febbraio . La lista, nella bozza messa a punto dal ministero della Funzione pubblica, retto da Renato Brunetta, era stringatissima, ridotta ai soli esercizi essenziali (alimentari e farmacie).

 

draghi brunetta

Il ministero per lo Sviluppo economico, guidato da Giancarlo Giorgetti, invece, preme perché l’ingresso resti libero in tutti i negozi che rimanevano aperti anche in zona rossa, secondo il decreto di marzo scorso: tabaccherie, librerie, fiorai e negozi di giocattoli, circa 30 tipologie. Sembra una riedizione dello scontro tra rigoristi e aperturisti. Il Dpcm, anticipato dal Corriere, però sarebbe chiuso. Senza possibilità di revisioni: un lungo elenco di eccezioni sterilizzerebbe gli effetti del provvedimento e ne contraddirebbe lo spirito.

 

giancarlo giorgetti foto di bacco

Con i positivi sempre molto numerosi e gli ospedali che si riempiono, il passaggio in arancione non è più un’eventualità, è un orizzonte per diverse regioni. Ma la pandemia ha un volto diverso rispetto a quando i criteri sono stati fissati. Per questo i presidenti di Regione chiedono di snellire le norme per gli asintomatici: «Stop al tamponificio, si facciano i test solo a chi sta male», dice Giovanni Toti, presidente della Liguria. Dal Lazio la proposta è che l’isolamento scenda a 5 giorni.

 

La Lombardia fa da apripista: da domani «per dare una rappresentazione più realistica della pressione sugli ospedali», distinguerà tra ricoverati per Covid e quelli con Covid. Ma ci sono anche sollecitazioni a modificare direttamente le restrizioni, oltre che i parametri su cui si fondano. Per la Liguria, che i numeri da zona arancione li ha raggiunti, l’assessore ai Trasporti, Gianni Berrino, ha chiesto che la capienza dei bus resti all’80 per cento (e non scenda al 50): con le scuole aperte, non sarebbe sostenibile. Anche su questo aspetto, il Cts si pronuncerà nella riunione di domani. Per garantire l’efficienza del trasporto pubblico anche dovendo mantenere il distanziamento, poi, le Regioni chiedono di sbloccare al più presto i fondi stanziati nel 2021 per potenziare il servizio.

giancarlo giorgetti foto di bacco (5)

 

Il tema è strettamente legato a quello della scuola: i maggiori utenti di autobus e metro sono gli studenti, gli orari di punta coincidono con quelli della campanella di entrata e uscita. Oggi con il rientro in classe dei ragazzi siciliani, le lezioni in presenza sono di nuovo regola ovunque. Ma tra i mugugni di sindaci e sindacati, preoccupati dai focolai. E lo sciopero annunciato dagli studenti per domani.

 

La questione della scuola in presenza, che ha già contrapposto governo e Regioni, torna sul tavolo. Una richiesta di rivedere «criteri e competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza e ricorso alla Dad» che da agosto è affidato in via esclusiva al governo, salvo che in zona rossa, starebbe circolando tra i governatori. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Michele Emiliano, però, frena: «Solo una discussione generale».

 

renato brunetta 1

 

Per opporsi al Covid, la difesa più efficiente rimane il vaccino. E ieri sono state sfiorate le 700 mila somministrazioni, record assoluto. Tante terze dosi, ma anche le prime - soprattutto di over 50, ora obbligati - sono in aumento. La sintesi è del ministro per la Salute, Roberto Speranza: «Entriamo in una fase epidemica nuova, con una crescita di casi ma un rapporto tra positivi e ricoverati radicalmente cambiato grazie all’altissimo tasso di vaccinazione: i due terzi delle terapie intensive e il 50% dei reparti ospedalieri sono occupati da no vax».

 

 

GREEN PASS OBBLIGATORIO, I NEGOZI DOVE SI POTRÀ ENTRARE SENZA

Monica Guerzoni, Fiorenza Sarzanini per corriere.it

 

TORINO - MANIFESTANTI NO GREEN PASS BLOCCATI DALLA POLIZIA 4

È quasi pronto il decreto del presidente del Consiglio con la lista delle attività che saranno esentate dall’obbligo del green pass base (che si ottiene con tampone antigenico valido 48 ore oppure molecolare valido 72 ore). La bozza del Dpcm «interministeriale», proposto dal ministero della Salute, è allo studio in queste ore e ci stanno lavorando, oltre a Roberto Speranza, i tecnici dei dicasteri guidati da Daniele Franco, Giancarlo Giorgetti, Marta Cartabia e Renato Brunetta.

 

Il primo febbraio, in base al decreto approvato il 5 gennaio 2022, per i negozi sarà obbligatorio il green pass base. Anche per uffici pubblici, banche e uffici postali sarà necessario avere almeno il tampone.

 

 

Il Dpcm in lavorazione prevede che la deroga riguardi tre aree: esigenze alimentari, esigenze sanitarie ed esigenze di sicurezza e giustizia. Il criterio sarà quello della urgenza e della indifferibilità.

Super green pass nei bar 2

 

 

La lista dei negozi esentati

Il Dpcm non ruoterà attorno ai codici Ateco, che furono alla base del sistema di chiusure e aperture durante la prima ondata di Covid.

 

La filosofia di palazzo Chigi è spingere il numero più alto possibile di persone a vaccinarsi, quindi il governo non sembra intenzionato ad allargare la lista delle deroghe ai negozi che vendono cibo per animali, vestiti per neonati, fiorai o generi di profumeria. Questi esercizi resteranno aperti, ma servirà almeno il tampone per entrare.

 

Alimentari, edicole, tabacchi

Super green pass nei bar 3

Saranno esentati dalla presentazione del green pass base i clienti dei negozi di alimentari, dei supermercati e in generale di tutti gli esercizi di vendita al dettaglio riforniti «dalla piccola e grande distribuzione». Sono ovviamente esclusi dalla lista bar, ristoranti e ogni altro locale dove cibo e bevande vengono somministrati e dove entrano solo vaccinati e guariti. Si potrà entrare senza green pass anche nelle edicole e nelle tabaccherie.

 

 

Sanità

Il Dpcm parla di «esigenze sanitarie urgenti e indifferibili di prevenzione e cura». Rientrano nella deroga le farmacie, le cliniche, gli ospedali, gli ambulatori, i veterinari.

 

Si potrà andare dal dentista senza certificato?

Anche in questo caso il criterio è l’urgenza, quindi sembra improbabile che si possa rientrare nella deroga, ad esempio, per questioni estetiche come lo sbiancamento dei denti.

 

Super green pass nei bar 5

Sicurezza e giustizia

Saranno obbligati ad avere il green pass base - oltre ai magistrati, ai difensori, ai consulenti, ai periti, agli ausiliari del magistrato anche i giudici popolari, mentre sono esentati «i testimoni e le parti del processo», quindi anche «le vittime dei reati», anche se rimane e anche se rimane l’obbligo vaccinale per gli over 50.

 

Parrucchieri

Dal 20 gennaio scatta l’obbligo di green pass base per entrare nei negozi di parrucchiere, barbiere e nei centri estetici.

Super green pass nei bar 4

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…