tony blair iraq scuse

ABBASSA I TONY - LE SCUSE FURBETTE DI BLAIR: ‘MI SCUSO PER L’INTELLIGENCE FALSA CHE ABBIAMO RICEVUTO SU SADDAM’. CIOÈ, BUSH E LA CIA MI HANNO FREGATO, CHE ALTRO POTEVO FARE? - ALMENO AMMETTE CHE L’ISIS È ANCHE COLPA DELLA LORO SCELLERATA GUERRA IN IRAQ

Alessandro Logroscino per l’ANSA

 

tony blair george bushtony blair george bush

Ci sono voluti un po' di anni, ma alla fine Tony Blair lo ha ammesso: l'ascesa dei tagliagole dell'Isis è stata - anche - una conseguenza della guerra scatenata in Iraq nel 2003 dagli Usa di George W. Bush con il sostegno chiave della Gran Bretagna e del suo governo. Una sorta di 'danno collaterale', nel linguaggio autoassolutorio dei generali, di cui l'ex premier laburista sembra prendersi ora la corresponsabilità, ma con un mea culpa ad orologeria - nell'imminenza della pubblicazione del rapporto della commissione d'inchiesta chiamata a giudicare nel Regno Unito il suo operato di 12 anni orsono - che resta largamente parziale.

 

BLAIR BUSHBLAIR BUSH

Per 'confessarsi' Blair ha scelto una tv amica, la Cnn americana, e un intervistatore tutt'altro che ostile, Fareed Zakaria. Con un giro di parole ha quindi riconosciuto - e almeno in questi termini si tratta di un'ammissione inedita - che vi sono "elementi di verità" nell'accusa di un legame diretto fra l'invasione del territorio iracheno e il successivo avvento del cosiddetto Stato Islamico del califfo al-Baghdadi: radicatosi proprio in Iraq prima di dilagare in Siria sullo sfondo della sanguinosa guerra civile fra le forze governative di Bashar al-Assad e gli oppositori - jihadisti o meno - del regime.

GEORGE W BUSH - RITRATTO DI TONY BLAIRGEORGE W BUSH - RITRATTO DI TONY BLAIR

 

A questo primo atto di contrizione, l'ex inquilino di Downing Street ne ha aggiunto un secondo. "Chiedo scusa" per aver diffuso informazioni d'intelligence "sbagliate", ha detto rispondendo a una domanda sulle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam Hussein che servirono a Washington e a Londra come alibi di quella guerra, e "chiedo scusa anche per alcuni errori di pianificazione oltre che, certamente, per i nostri errori di valutazione su cosa sarebbe successo una volta rimosso il regime".

 

E tuttavia Blair - nell'intervista che i media britannici hanno anticipato prima della messa in onda - ha evitato di cospargersi il capo di cenere fino in fondo. "E' difficile chiedere scusa" invece, ha subito puntualizzato, per aver chiuso i conti con Saddam. Del resto, anche sul Califfato ha fatto ricorso all'arte della sfumatura: argomentando che non si può dire quale impatto sull'Iraq avrebbe avuto "la Primavera Araba cominciata nel 2011" - laddove la guerra del 2003 non ci fosse stata - e asserendo inoltre che "l'Isis di fatto abbia acquistato importanza da una base più siriana che irachena".

g8 072005 bush blair chiracg8 072005 bush blair chirac

 

Sia come sia, le sue parole un effetto immediato l'hanno ottenuto: conquistare le prime pagine in Gran Bretagna. Sebbene le interpretazioni varino fra chi, come il Mail, parla di "scuse sbalorditive" e chi, come la Bbc, sottolinea semmai "l'enfatica difesa" della guerra irachena, quanto meno quale precondizione per la caduta del rais Saddam Hussein.

 

tony blairtony blair

Un portavoce dell'ex primo ministro ha intanto cercato di accreditare l'idea che in effetti Blair abbia "sempre chiesto scusa per l'intelligence sbagliata e per gli errori di pianificazione". Mentre una detrattrice irriducibile, la leader scozzese Nicola Sturgeon, ha liquidato il duetto con Zakaria come "un'operazione d'immagine".

 

Di sicuro c'è che il confessionale della Cnn si materializza in un momento quanto mai opportuno per un uomo che non è più stato capace d'uscire in patria dal cono d'impopolarità proiettato dalla guerra di 12 anni fa e che oggi deve fare i conti nel suo stesso partito d'appartenenza - quel Labour in cui il legame con lui sembra essere diventato un irrimediabile bacio della morte - con le esplicite accuse di "crimini di guerra" rivoltegli dal nuovo leader, il pacifista Jeremy Corbyn.

muammar gheddafi e tony blairmuammar gheddafi e tony blair

 

Momento che coincide col previsto annuncio della commissione guidata da sir John Chilcot sui tempi di definizione dell'annosa inchiesta sul conflitto in Iraq, la cui conclusione è stata a quanto pare rinviata in nome della cosiddetta clausola Maxwell: quella che garantisce al 'reprobo' il diritto di presentare una memoria difensiva nel caso d'un imminente giudizio sfavorevole.

saddam hussein condannato a mortesaddam hussein condannato a morte

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...