renzi gentiloni

TUTTE LE GIRAVOLTE DI RENZI PER RESTARE PREMIER OMBRA - DICEVA DI VOLER LASCIARE LA POLITICA IN CASO DI SCONFITTA AL REFERENDUM, OGGI PENSA A BLINDARE LA LEADERSHIP DEL PD E ALLE PROSSIME ELEZIONI - I “MAGHEGGI” E LE CONTRADDIZIONI SMASCHERANO IL SUO PIANO: CONTROLLARE (ANCHE DA FUORI) PALAZZO CHIGI

RENZI GENTILONIRENZI GENTILONI

Fabrizio Boschi per “il Giornale”

L' ha sempre fatto e lo fa ancora. Sin dai tempi della Provincia di Firenze, quando usò tutti i suoi mezzi per fare della macchina amministrativa, la sua agenzia di pubblicità. Quando, 34enne, prese il Comune di Firenze, tradendo tutti quelli che lo avevano cresciuto politicamente sino a quel momento.

 

E ora, quasi 42enne, già presidente del Consiglio, anche se gli italiani domenica scorsa gli hanno fatto pervenire una raccomandata senza ricevuta di ritorno nella quale scrivono «non ti sopportiamo più», non smette di fare il gradasso e di dire bugie.

 

RENZI 2RENZI 2

Certo, la facciata è quella che abbiamo visto domenica sera, a mezzanotte e un quarto, dopo che i risultati davano già come vincente il No, di un uomo umiliato e ferito, che dice che «la poltrona che salta è la mia», che si prende «tutte le responsabilità», che dice di mantenere una promessa, la prima della sua vita: «Mi dimetto».

 

 

Lo ha detto a più riprese in questo anno, beccandosi anche del bischero dai suoi, visto che proprio la personalizzazione del referendum potrebbe aver condotto alla sua sconfitta. Lo ha detto, salvo poi rimangiarsi la parola negli ultimi tempi, quando i sondaggi lo vedono già al tappeto: «Vedremo dopo il voto». Lo ha fatto davvero e domenica pomeriggio già preparava il discorsetto da pronunciare a urne chiuse. Questa è la facciata.

 

Ma sotto c' è ancora Renzi, il capo spietato che ha ribaltato il suo addetto stampa Sensi, la madrina Boschi e il fido Lotti (che pensa già a ripartire da quel 40%, come se fosse suo), a suon di urla e improperi. Il giorno dopo il sole sorgeva ancora, ma non per lui. Sale al Quirinale e si dimette, è aperta la crisi di governo, ma da quel momento ripartono i magheggi alla Renzi per tenere le fila di un ipotetico governo con Gentiloni, di cui sarebbe lui il premier ombra.

 

GENTILONI RENZI MATTARELLAGENTILONI RENZI MATTARELLA

E le solite bugie in diretta tv. Anche quella di fingere di andarsene, per cercare di restare ancora fino al 2018. Dice di voler lasciare, ma pensa il contrario e studia le tattiche per riuscirci. Dice di lasciare la politica per sempre, ma poi assicura che il partito non lo molla, e già tre giorni dopo il voto si presenta, senza cravatta e senza i toni sommessi di domenica, alla direzione del Pd dicendo che «noi non abbiamo paura di niente e di nessuno».

 

L' ultima carta giocata dal premier dimissionario è quella di un «governo di responsabilità nazionale» che abbia il sostegno di tutti i partiti e che suona come una mossa tattica per prendere tempo.

 

Ecco un anno di menzogne, smentite e giravolte da gennaio 2016 quando definì la riforma costituzionale come «la madre di tutte le battaglie» fino all' altro ieri, quando paventa la possibilità di restare ancora alla guida del Paese.

RENZI 2RENZI 2

29 dicembre 2015 - Conferenza stampa di fine anno: «Se perdo il referendum considero fallita la mia esperienza politica».

 

10 gennaio 2016 - Tg1: «Non sono un politico vecchia maniera che resta attaccato alla poltrona: io penso che si faccia politica per seguire un ideale. Io sono pronto ad assumermi le mie responsabilità».

20 gennaio - Aula del Senato: «Ripeto qui: se perdessi il referendum considererei conclusa la mia esperienza perché credo profondamente nel valore della dignità della cosa pubblica».

 

25 gennaio - Quinta Colonna: «Io non sono come gli altri, non posso restare aggrappato alla politica. Se gli italiani diranno No, prendo la borsettina e torno a casa».

12 marzo - Scuola di formazione del Pd: «Se perdiamo il referendum è doveroso trarne conseguenze, è sacrosanto non solo che il governo vada a casa ma che io consideri terminata la mia esperienza politica».

20 marzo - Congresso dei Giovani Democratici: «Io ho già la mia clessidra girata. Se mi va come spero, finisco tra meno di 7 anni. Se mi va male, se perdo la sfida della credibilità o il referendum del 2016, vado via subito e non mi vedete più».

 

 

28 aprile - #matteorisponde: «Se il referendum vedrà sconfitto il Sì, trarrò le conseguenze. So da dove vengo e so che la politica è servizio».

AGNESE RENZI 2AGNESE RENZI 2

2 maggio - Ansa: «La rottamazione non vale solo quando si voleva noi. Se non riesco vado a casa».

4 maggio - Rtl 102.5: «Non sono come i vecchi politici che si mettono il vinavil e che invece di lavorare restano attaccati alla poltrone».

8 maggio - Che tempo che fa: «Se io perdo, con che faccia rimango? Ma non è che vado a casa, smetto di fare politica».

 

11 maggio - Ansa: «Se perdo, non finisce solo il governo ma finisce la mia carriera come politico e vado a fare altro».

21 maggio - L' Eco di Bergamo: «Se lo vinciamo, l' Italia diventerà un Paese più stabile. Se lo perdiamo, vado a casa.

Non resto aggrappato alla poltrona».

 

RENZI ALLA LEOPOLDA 2016RENZI ALLA LEOPOLDA 2016

22 maggio - In mezz' ora: «Se il referendum dovesse andare male non continueremmo il nostro progetto politico. Il nostro piano B è che verranno altri e noi andremo via».

22 maggio - Ansa: «Io ho preso l' impegno di cambiare questo Paese ed è giusto che, se non lo mantengo, vada a casa».

 

21 agosto - Versiliana: «Si vota nel 2018». Comunque vada il referendum?

«Sì, si vota nel 2018».

15 settembre - Festa de L' Unità di Bologna: «A casa ci vado volentieri, ma resto al governo finché ho la fiducia del Parlamento».

26 settembre - Consiglio dei ministri: «Si voterà il 4 dicembre. La partita è adesso e non tornerà. Non ci sarà un' altra occasione».

 

14 novembre - Rmc: «Io di restare a vivacchiare e galleggiare non sono adatto. Cosa significa? Lo vedremo il 5 dicembre. A quelli a cui sto sulle scatole dico che quello del 4 dicembre non è un voto sulla mia simpatia ma sul Paese. Vi rendete conto che c' è chi vota no per farmi un dispetto?».

17 novembre - Ansa: «Io non posso essere quello che si mette d' accordo con gli altri partiti per fare un governo di scopo o un governicchio».

20 novembre - L' Unione Sarda: «È molto semplice: se perdo il referendum, questo governo cade».

 

19 novembre A Matera per una manifestazione a sostegno del Sì: «In questo referendum vediamo che c' è un' accozzaglia di tutti contro una sola persona.

Berlusconi e Travaglio si amavano a loro insaputa».

RENZI 22RENZI 22

28 novembre - Mattino Cinque: «Qui non c' è scritto cosa pensate del governo, se è simpatico o no Renzi. Quello che accadrà dopo lo vedremo dopo».

28 novembre - Conferenza stampa con Pier Carlo Padoan: «State tranquilli. Il governo c' è sempre, politico o tecnico, super politico, iper tecnico».

30 novembre - Palaindoor di Ancona: «Non vi aspettate che io diventi come gli altri. Io non galleggerò dalla mattina alla sera, non sono quello che fa accordicchi alle spalle dei cittadini».

 

30 novembre - Adnkronos: «Io preferirei non ci fosse da lunedì mattina un governo tecnico, ma se gli italiani non vogliono le riforme bisogna prendere atto di questo. Io non sono come gli altri, aggrappato alla poltrona. Sto in politica se posso cambiare il Paese».

 

30 novembre - Matrix: «Sono un boy scout, non voglio diventare come gli altri. Il mio lavoro è per cambiare il Paese. Se vogliono un bell' inciucione se lo fanno da soli».

30 novembre - Repubblica tv: «Domenica non si vota su di me. Che ci siano delle conseguenze è un altro discorso.

RENZI DIREZIONE PD 2RENZI DIREZIONE PD 2

Ho sbagliato nell' eccesso di personalizzazione. Errare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico. Io faccio al massimo un altro giro. Se poi gli italiani dicono no, preparo i pop corn per vedere in tv i dibattiti sulla casta».

 

1° dicembre - Mattino Cinque: «Penso che l' Italia abbia bisogno di essere governata, accompagnata, presa per mano e portata nel futuro».

4 dicembre A Palazzo Chigi: «Ho perso e mi dimetto. Mi assumo le responsabilità della sconfitta. Il governo finisce qui. Mi sono battuto per diminuire le poltrone della politica, ma non sono stato convincente: e la poltrona che salta è la mia. Sono pronto a passare al mio successore, chiunque sia, l' elenco delle cose fatte e da fare».

GENTILONI RENZIGENTILONI RENZI

6 dicembre Confidential: «Mi prendo un anno sabbatico e faccio un viaggio con Agnese. Abbandono tutto. Ma ho degli impegni nei concorsi dell' Italia e gli amici del Pd non me lo permetterebbero».

7 dicembre enews: «Non sono io a decidere ma devono essere i partiti, tutti i partiti, ad assumersi le proprie responsabilità. Il punto non è cosa vuole il presidente uscente, ma cosa proporne il Parlamento. Toccherà ai gruppi parlamentari decidere che cosa fare. Vorranno andare subito a elezioni? Nel caso si dovrà attendere la sentenza della Consulta sull' Italicum del 24 gennaio. Oppure un governo di responsabilità nazionale con una maggioranza larga fino alla fine della legislatura».

 

7 dicembre enews: «Io sono pronto a cedere il campanello al mio successore.

renzi e obama a washington  2renzi e obama a washington 2

Stiamo scrivendo un dettagliato report da consegnare e stiamo facendo gli scatoloni. Ora però un passo alla volta: è già tempo di rimettersi in cammino. Gli oltre 13 milioni di voti raccolti sono stati insufficienti a farci vincere».

 

7 dicembre Direzione del Pd: «Siamo il partito di maggioranza relativa. Dobbiamo dare una mano al presidente della Repubblica a risolvere la crisi. Noi non abbiamo paura di niente e nessuno, se gli altri vogliono andare a votare, dopo la sentenza della Consulta, lo dicano perché qui si tratta tutti di assumersi la responsabilità. Il Pd non ha paura della democrazia e dei voti».

 

7 dicembre Direzione del Pd: «Se i gruppi vorranno andare avanti con questa legislatura, dovranno indicare la propria disponibilità a sostenere un nuovo governo che affronti la legge elettorale ma soprattutto un 2017 molto importante a livello internazionale. Qui non ci sono scelte scodellate, si decide insieme».

8 dicembre Confidential: «Renzi bis? Solo se me lo chiedono Grillo e Salvini».

RENZI 2RENZI 2RENZI GENTILONIRENZI GENTILONI

 

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…