quota 100

SE QUOTA 100 AVEVA L’OBIETTIVO DEL RICAMBIO GENERAZIONALE SUI POSTI DI LAVORO, RISCHIA DI ESSERE UN FLOP - SONO ARRIVATE 24 MILA DOMANDE, IN MENO DI UNA SETTIMANA, MA SI TRATTA DI UNA PLATEA COMPOSTA QUASI UNICAMENTE (PER IL 90%) DI DISOCCUPATI - SECONDO L’INPS, DIFFICILMENTE POTREBBE ESSERCI UN MASSICCIO TURN-OVER NEGLI UFFICI E NELLE AZIENDE…

Michele Di Branco per “la Stampa”

 

INPS QUOTA 100

Se Quota 100, oltre a consentire a circa 650 mila italiani di andare in pensione in anticipo rispetto ai vincoli della legge Fornero, ha come obiettivo il ricambio generazionale sui posti di lavoro, allora rischia di dimostrarsi un provvedimento illusorio. Sono 24 mila, nel giro di meno di una settimana, le persone che hanno fatto domanda di pensionamento con il meccanismo del 38+62 (anni di contributi, più età anagrafica), ma, numeri alla mano, si tratta di una platea composta quasi unicamente (per il 90%) di individui attualmente privi di occupazione.

 

«Abbiamo a che fare con persone non occupate più pronte a fare domanda di pensionamento, circostanza che dovrebbe far riflettere circa l' idea che il pensionamento liberi posti di lavoro per i giovani», spiegano fonti dell' Inps ribadendo un concetto che il presidente uscente, Tito Boeri, ha espresso in molte circostanze. Nulla di male: lo strumento è aperto a chi ha maturato i requisiti ed è ovvio che proprio chi ha perso il lavoro sia maggiormente interessato ad approfittare della via d' uscita.

 

claudio durigon matteo salvini massimo caravaglia conferenza stampa quota 100 1

Tuttavia, appunto, il fatto che pochi italiani attualmente titolari di un' occupazione abbiano la smania di lasciare fa pensare che, difficilmente, ci sarà un massiccio turn-over negli uffici e nelle aziende. Molte domande, peraltro, provengono dalle regioni meridionali (4 su 10 da Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e in ballo ci sono soprattutto posti nel pubblico impiego, mentre lo spirito della riforma punta a privilegiare movimenti in uscita nelle aziende private.

 

Tra l' altro ieri il Fondo monetario internazionale ha avvertito che Quota 100 rischia di aggravare il debito previdenziale italiano. Dunque Washington conferma le stime dell' Inps. Secondo cui l' aumento del debito connesso all' introduzione di quota 100, per tre anni, è di 38 miliardi, ma se la misura dovesse diventare strutturale il passivo potrebbe lievitare oltre 90 miliardi. Una prospettiva lontana, in quanto il governo ha garantito che dal 2022, terminata la finestra sperimentale triennale, si potrà andare in pensione solo con 41 anni di contributi, indipendentemente dall' età.

matteo salvini conferenza stampa quota 100

 

Ad ogni modo, due giorni fa, il presidente dell'Inps Boeri ha spiegato che il debito aumenterà per effetto sia del nuovo canale di uscita anticipata che del congelamento degli adeguamenti della speranza di vita per le pensioni anticipate. E questo senza considerare che l' uscita anticipata non sarà indolore.

 

Secondo i calcoli dell' Inps, prendendo come esempio un lavoratore con un reddito annuale di 40 mila euro che lasciasse il lavoro quest' anno, due anni e mezzo prima di avere maturato i requisiti, la pensione si ridurrebbe del 13,55% mentre con un anticipo di 4 anni la decurtazione (conseguente ai minori contributi versati) crescerebbe fino al 20,56%. Le stime dell' Inps sulla platea interessata indicano che gli uomini a fine 2019 saranno il 62,6% degli interessati alla misura mentre le donne saranno il 37,4%.

TITO BOERI

 

Guardando in termini più ampi alla riforma, Boeri ha segnalato che «il saldo a mille euro e il riscatto della laurea agevolato comportano un ampliamento del divario fra pensioni erogate e contributive, mentre si invoca a più livelli, a partire dai tagli ai vitalizi e sulle pensioni d' oro, un riallineamento fra pensioni e contributi versati».

Ultimi Dagoreport

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?