SE RENZI DURA FINO AL 2018, “FARSA ITALIA” REGGERÀ ANNI DI OPPOSIZIONE SENZA SFALDARSI? GIÀ ORA IL PARTITO NON HA UN UFFICIO DI PRESIDENZA E IL 77ENNE BERLUSCONI FINIRÀ PRESTO AI DOMICILIARI O AI SERVIZI SOCIALI: QUALE FUTURO?

Ugo Magri per "la Stampa"

Quando iniziò la traversata del deserto, Mosè aveva già passato gli ottanta. Nel confronto, Berlusconi parte avvantaggiato perché di primavere alle spalle ne ha solo 77. Inoltre la Terra promessa delle elezioni dista tutt'al più 4 anni di cammino e non i 40 che ne impiegò il popolo eletto. Eppure, la prospettiva di trascorrere così tanto tempo ai margini genera angoscia nel giro berlusconiano.

Molti tra i fedelissimi si domandano se raggiungeranno mai la meta. Si chiedono se nel 2018 il Cavaliere sarà ancora protagonista o invece le sentenze e il naturale declino dell'età ne avranno fiaccato la resistenza. Ma soprattutto nutrono un dubbio: che la carovana di Forza Italia possa affrontare 50 mesi all'opposizione senza smembrarsi strada facendo.

Qualche ottimista, va detto, non manca. Toti, per esempio, prevede che Renzi andrà incontro a immense difficoltà, specie se metterà in campo un prelievo patrimoniale. Potrebbero scatenarsi ondate di impopolarità, vai a sapere per quanto tempo reggerà il governo. Ma sono altrettanto numerosi quanti la pensano come il professor Brunetta, che la congiuntura economica non sarà sempre così negativa, prima o poi girerà al bello, per cui tra quattro anni Renzi potrà sbandierare che i progressi sono stati merito suo...

Nel frattempo, il centrodestra avrà abbaiato alla luna, impotente. Per cui, si interrogano Bondi, Repetti e la Biancofiore, che senso ha opporsi a un vincente? Laddove altri argomentano l'esatto contrario: se opposizione dev'essere, perché annunciarla morbida e «responsabile» anziché tosta e irriducibile? Qualcuno darebbe una mano a Renzi in Senato, dove i voti scarseggiano; altri viceversa insistono perché Silvio scateni la caccia ai senatori della maggioranza, specialità della casa.

Dilemmi strategici che esigerebbero risposte all'altezza. Invece zero. Mercoledì Berlusconi ha riunito i gruppi parlamentari per intrattenerli due ore sull'importanza di garantire i veterinari a 8 milioni di cani e gatti, di rastrellare i voti dei poveracci promettendo dentiere gratis per tutti. Alla fine, facce stranite, deputati e senatori che non credevano alle loro orecchie.

Nemmeno un cenno sul partito, su come e chi lo manderà avanti tra un paio di mesi, quanto il padre-padrone verrà affidato ai servizi sociali o chiuso agli arresti domiciliari con le due «badanti» come le chiama lui (la fidanzata Francesca e la senatrice Rossi). Sparita dai radar l'assemblea nazionale, che doveva tenersi a fine gennaio, poi a fine febbraio e adesso chissà.

Ancora da mettere in piedi l'unico organismo dirigente previsto dallo statuto, vale a dire l'ufficio di presidenza. Col risultato che uno come Verdini, considerato il potente boss dell'organizzazione, formalmente ci si dedica per passatempo in quanto nessuno ce l'ha nominato. Con le Europee che incombono, la firma sulle spese e sulle candidature spetta al solo Bondi in quanto ultimo amministratore di Forza Italia prima maniera. Corre voce che il partito non paghi, o vi provveda goccia a goccia, seminando ansie tra i creditori.

Ma la mente del Cavaliere è concentrata altrove, sui club Forza Silvio, dove Berlusconi vorrebbe esclusivamente volti nuovi e giovani, disdegnando l'apporto del vecchio apparato. Due mesi fa si era molto arrabbiato scoprendo che il teatro di via della Conciliazione a Roma era stato riempito grazie ai pullman dalla Puglia, dalla Campania e dalla Lombardia. Anziché ringraziare i capibastone che gli avevano risparmiato un flop, Berlusconi li aveva accusati di inquinare i suoi club, di infiltrarsi per calcoli di potere. Quelli, a cominciare dal capo dei «lealisti» Fitto, l'hanno preso alla lettera.

Col risultato che giovedì, per la cerimonia di partenza delle auto che faranno proselitismo «azzurro» su e giù per la penisola, erano attese grandi folle. Invece a Piazza San Lorenzo in Lucina si sono adunata solo cronisti e curiosi attirati dal vicino caffè Ciampini. Per Berlusconi era allestito un palchetto; ma vista la situazione l'hanno subito tolto. E lui ha trovato rifugio dentro la sede del partito per arringare un manipolo di volontari.

 

 

 

RENZI E BERLUSCONI PROFONDA SINTONIA GRILLO RITWITTA IL FOTOMONTAGGIO VECCHIOTTO DI RENZI E BERLUSCONI FUSI INSIEME piazza san lorenzo in lucina BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMLUPI ALFANO FITTO E VERDINI SCHERZANO TRA I BANCHI DI MONTECITORIO

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