IL SEGRETO È COLLAUDARE TANTO – IL MOSE HA DISTRIBUITO INCARICHI DI COLLAUDO A 130 PERSONE, PER UN TOTALE DI 14,2 MILIONI – UNA TORTA DIVISA TRA EX VERTICI DELL’ANAS, MAGISTRATI E ALTI DIRIGENTI DELLE INFRASTRUTTURE – TUTTO LEGALE, MA ALL’INSEGNA DEI CONFLITTI D’INTERESSE

Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera

 

Cinque miliardi e 493 milioni di euro: fa impressione soltanto a scriverla, la cifra. Ma nel conto astronomico del Mose di Venezia, il sistema delle dighe mobili concepito per difendere la laguna dall’acqua alta investito anch’esso dallo scandalo della corruzione, si trovano numeri ancora più strabilianti. Sapete quanti sono i collaudatori che sono stati impegnati nella difficile missione di verificare la bontà e la correttezza dei lavori? La lista completa messa a punto dai commissari che gestiscono ora il Consorzio Venezia nuova contiene 130 nomi.

venezia progetto mose cantieri x venezia progetto mose cantieri x

 

Avete letto bene: centotrenta. Se però a questi si sommano quanti per il medesimo Consorzio hanno collaudato lavori lagunari minori collegati al Mose, arriviamo a 316. Trecentosedici, per compensi totali di 19 milioni 818.524 euro e 76 centesimi, dei quali 14,2 per il Mose e il resto per le opere in laguna. 


È bene precisare che si tratta di incarichi antecedenti scandalo e commissariamento. Alcuni dei nomi più vistosi, per giunta, erano già noti. Lo sguardo d’insieme, tuttavia, apre ora uno squarcio su una delle pratiche più raccapriccianti in voga nel mondo dei lavori pubblici. Tutto legale, s’intende. Ma non per questo meno sconcertante. E scorrendo l’elenco sterminato del Mose vengono in mente tante domande.

 
La prima: perché nella lista dei collaudatori di una diga ci sono almeno sette persone che sono state ai vertici all’Anas, l’azienda pubblica che si occupa di strade? C’è l’ex amministratore Pietro Ciucci, accreditato di un compenso di 762 mila euro. C’è anche uno dei suoi predecessori: Vincenzo Pozzi, con un milione 127 mila euro. Ci sono poi Piero Buoncristiano (562 mila), Francesco Sabato (394 mila), Alfredo Bajo (244 mila), Massimo Averardi (242 mila) ed Eutimio Mucilli, nominato un paio d’anni fa amministratore delegato della società Quadrilatero Marche Umbria (223 mila).

CANTIERE DEL MOSE CANTIERE DEL MOSE

 

Senza contare l’architetto Mauro Coletta (321 mila), che all’Anas si occupava delle concessionarie autostradali e dal 2012 è passato in forza al ministero delle Infrastrutture.

 

Circostanza che introduce la seconda domanda. Perché fra i collaudatori di un’opera pubblica sulla quale vigila quel ministero ci sono almeno 36 (trentasei) dirigenti dello stesso ministero? Tutto legale, anche qui. Ma come non vedere un conflitto d’interessi grande come una casa, anche alla luce dei 4 milioni 850.282 euro attribuiti a quell’esercito di burocrati? Conflitto non dissimile, peraltro, per gli ex dirigenti dell’Anas retribuiti da un Consorzio a cui partecipano imprese che hanno fatto anche lavori per l’azienda pubblica delle strade. 

mose venezia N mose venezia N


Qualche nome dei collaudatori ministeriali? Marcello Arredi, ex capo del personale del ministero (259.697 euro il compenso previsto). Luigi Minenza (268.405 euro). Walter Lupi (195.209). Francesco Errichiello, nominato nel 2012 superconsulente per l’Expo 2015 di Milano (294.376). Francesco Musci, fresco di nomina a presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici (404.197). Bernadette Veca (405.654). Maria Pia Pallavicini (562.154). Nell’elenco figura pure l’attuale presidente del magistrato delle acque di Venezia, l’autorità che sovrintende al Mose, Roberto Daniele: 400.671 euro. 


Va detto che di quelle somme i dirigenti ministeriali ne percepiscono una parte. Il resto va in un fondo comune. Ma si tratta comunque di cifre considerevoli. Qualcuno di loro, inoltre, arrotonda con i collaudi delle opere minori in laguna. Per esempio Arredi, a cui spettano altri 48.703 euro. O Donato Carlea, che può sommare ai compensi per il Mose (179.853 euro) altri 50.219 euro.

Pietro CiucciPietro Ciucci

 

Oppure Saverio Ginetto Savio Petracca, con 61.068 euro dal Mose e 6.481 dai lavori lagunari. Nome, quest’ultimo, che evoca un interrogativo: sarà lo stesso Saverio Ginetto Savio Petracca dell’Udc che si è candidato con il centrodestra alla Provincia di Campobasso nel 2011 e con il centrosinistra al Comune di Campobasso tre anni dopo? 


Non che nella lista, sia chiaro, manchino i tecnici. Ci sono almeno un paio di espertissimi in materia ferroviaria, quali Carlo Villatico Campbell (565.549 euro) ed Emilio Maraini (94.117 euro): già altissimo dirigente delle Fs ai tempi di Lorenzo Necci, impegnato nella partita dell’alta velocità al fianco di Ercole Incalza, fino a qualche mese fa dominus del ministero delle Infrastrutture. E si trova perfino un geometra, Gualtiero Cesarali (301.004 euro).

vincenzo pozzi capo anas lapvincenzo pozzi capo anas lap

 

Fatto che aveva indotto la Corte dei conti a chiedere chiarimenti al predecessore di Daniele, quel Patrizio Cuccioletta travolto dall’inchiesta sul Mose e la corruzione. Sentendosi rispondere: «Vista la presenza degli altri due membri laureati non si ha motivo di dubitare sulla qualificata preparazione della Commissione». 


I dirigenti delle Infrastrutture non sono gli unici burocrati pubblici ad aver goduto di questo singolare beneficio. Ci sono per esempio due esponenti del Tesoro, come l’ex capo di gabinetto dei ministero dell’Economia Vincenzo Fortunato (552.619 euro) e Mario Basili, revisore dell’Agenzia italiana del Farmaco (99.027). 

MAURO COLETTAMAURO COLETTA


Si arriva così alla terza domanda: che cosa c’entrano un magistrato e un esperto di conti nel collaudo di una diga? Non è roba da ingegneri? Certo. Se non ci fosse però un trucco che consente di moltiplicare all’infinito il numero degli incarichi e i compensi. Legale, ovvio. Ma sempre un trucco è. Si chiama collaudo tecnico amministrativo: una invenzione della burocrazia per cui non si verificano soltanto la solidità e l’efficienza di un’opera, ma anche le procedure e i prezzi. Insomma, si collaudano le carte. Il più delle volte tutto si risolve in una firma sotto una relazione magari già scritta o assemblata con il copia-incolla. E qui ci fermiamo. 

VINCENZO FORTUNATO SCUOLA ECONOMIA VINCENZO FORTUNATO SCUOLA ECONOMIA


Non prima però di aver raccontato l’ultima chicca. Arrivati al Consorzio Venezia nuova, i commissari hanno scoperto che era stata già costituita la commissione per il collaudo finale di tutta l’opera. E da chi era composta? Da tre persone: Fortunato, Ciucci e Pozzi. Un magistrato (Fortunato), un esperto di finanza (Ciucci) e un solo ingegnere (Pozzi). Le nomine sono state immediatamente revocate. Ma Fortunato non ha abbozzato. Per 15 anni magistrato del Tar, ha impugnato la revoca davanti al Tar, che l’ha rigettata indicando la competenza del giudice ordinario. 

 

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…