A COSA SERVE “IL POPOLO DELLA FAMIGLIA”? A DARE UN PO' DI VISIBILITA' A MARIO ADINOLFI - IL PARTITINO NON PRENDE VOTI, RAPPRESENTA SOLO UNO SPICCHIO DI ULTRACATTOLICI E IL VATICANO LO SNOBBA - E INVECE DI SMETTERLA DI GIOCARE AL PICCOLO LEADER, ADINOLFI FRIGNA: “NON CAPISCO L'IRONIA SU DI NOI, NON SARÀ UNA QUESTIONE DI TEMI? FORSE PONIAMO QUALCHE PUNTO INTERROGATIVO E LO FACCIAMO SERIAMENTE” (CIAO CORE) - MARIONE NON TROV PACE: ORA SI CANDIDA ALLE SUPPLETIVE A ROMA...
Mario Adinolfi, presidente del Popolo della famiglia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul flop del Popolo della famiglia alle elezioni in Emilia Romagna. “Non ho mai fatto mistero che il popolo della famiglia abbia un consenso in questo momento marginale –ha affermato Adinolfi-. Abbiamo ottenuto un risultato indubbiamente negativo, ma su 17 liste che si sono presentate in Emilia Romagna 7 hanno preso come noi. Mi diverte Diego Bianchi che fa lo spezzone sui nostri pochi voti, ma non capisco perché l’ironia venga fatta solo sul Popolo della famiglia.
Marco Rizzo è stato mille volte più visibile di me, è un comunista, non capisco perché non sia stato massacrato come me. Allora mi chiedo, non sarà una questione di temi? Forse noi poniamo qualche punto interrogativo su dei temi e lo facciamo seriamente, invece sanno che Rizzo e Potere al Popolo, che sono per l’abolizione della proprietà privata e vorrebbero trasformare l’Italia nella Corea del Nord, quelle cose non le faranno mai. I temi etici che poniamo noi, che sono quelli che contano di più nella nostra vita: come si nasce e come si muore”.
Sulla sconfitta di Salvini in Emilia Romagna. “Salvini ha fatto l’errore di Renzi di focalizzare su se stesso un percorso che doveva essere invece di coalizione. L’elemento dello stile è fondamentale, andare a citofonare al signore al Pilastro è un gesto che io, se fossi ministro dell’interno uscente, non avrei mai fatto. La citofonata secondo me gli toglie consenso sul piano coalizionale, ma rafforza il suo elettorato della Lega. E’ come il grillismo: è difficile che col vaffa vai al 50%, ma al 33% ci arrivi. Il Paese dal punto di vista politico non può reggere due sovranismi, c’è una concorrenza interna in quella direzione”.
E M5S SI APPRESTA AD ALTRE CORSE SOLITARIE ALLE SUPPLETIVE A NAPOLI, ROMA E IN UMBRIA
R.R. per “Avvenire”
Manca solo l' ufficializzazione degli ultimi candidati per completare il tratto di strada finale che porterà alle elezioni suppletive nel Lazio, Umbria e Campania. Le urne si apriranno per prime in Campania dove si voterà il 23 febbraio per eleggere, nel collegio uninominale 7, il senatore destinato a subentrare a Franco Ortolani (M5s), deceduto a novembre scorso.
silvia pardolesi mario adinolfi 5
A Roma l' 1 marzo per il 'collegio 1' bisognerà eleggere un deputato, dopo il seggio vacante lasciato da Paolo Gentiloni (Pd), che si è dimesso il 2 dicembre a seguito della nomina a Bruxelles a Commissario europeo per gli Aaffari economici e monetari. In Umbria si terranno, invece, l' 8 marzo per eleggere un senatore nel collegio uninominale 'Umbria 2', restato vacante dopo le dimissioni di Donatella Tesei (Lega), eletta presidente della Regione.
A Roma i principali candidati nel collegio (che prevalentemente racchiude quartieri del Centro tra cui Trastevere, Prati, Flaminio, Esquilino, Testaccio, Castro Pretorio, Trionfale, Monti e Trevi) sono l' attuale ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, per il centrosinistra; Maurizio Leo, docente e già deputato per An e assessore al Bilancio al comune di Roma per il centrodestra; Rossella Rendina, attivista del M5s, scelta senza consultazione sulla piattaforma Rousseau perché - a detta del Movimento - sarebbe l' unica candidata che ha rispettato tutti i requisiti previsti dal regolamento; Marco Rizzo per il Partito comunista; Elisabetta Canitano (Potere al popolo) e Luca Maria Lo Muzio Lezza ( Volt Italia).
Sempre nella capitale ha annunciato la sua candidatura anche il presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi. A Roma la scelta di Gualtieri è maturata in sostanza come terza ipotesi. Nelle settimane scorse infatti si è assistito a un lungo braccio di ferro con Italia Viva, con Matteo Renzi che proponeva insieme a Azione di Carlo Calenda e +Europa di Emma Bonino il nome della giornalista Federica Angeli, in alternativa a Gianni Cuperlo proposto da Nicola Zingaretti per il Pd.
In Umbria non è ancora chiaro quali nomi saranno in lizza, le candidature dovranno essere presentate tra domenica 2 e lunedì 3 febbraio alla Corte d' appello di Perugia e i partiti sono al lavoro per scegliere i candidati. Nel frattempo però il M5s ha fatto sapere che il prescelto sarà Roberto Alcidi, sul quale - al pari della sua collega romana Rossella Rendina - la decisone è stata presa senza una consultazione on-line sulla piattaforma Rousseau perché anch' egli unico in possesso di tutti i requisiti previsti dal regolamento del Movimento.
Il collegio in Umbria comprende tutta la provincia di Terni e 27 comuni di quella di Perugia, da Nocera Umbra a Todi. Anche se il dato non è ancora ufficiale dovrebbero essere interessati alla consultazione circa 300 mila elettori. Alle politiche del marzo 2018 Tesei venne eletta con il 38,5% dei voti, superando Marco Moroni, M5s, con il 28%, e Simonetta Mignozzetti, Pd, 25,7%. In quella tornata elettorale tutti i collegi uninominali di Camera e Senato dell' Umbria andarono al centrodestra.
In Campania (il collegio 7 comprende molti quartieri di Napoli, tra cui Arenella, Barra, Piscinola, Miano, Poggioreale, Ponticelli, San Carlo all' Arena, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Vomero e Vicaria) i principali candidati sono: Sandro Ruotolo, giornalista, sostenuto da Pd, Leu, Dema e Iv; Luigi Napolitano, ex compagno universitario di Luigi Di Maio, per M5s; Salvatore Guangi, sostenuto da FI, Lega e FdI; Riccardo Guarino di Rinascimento partenopeo e Giuseppe Aragno di Potere al popolo.
Anche in Campania non sono mancate le polemiche. Il sindaco Luigi de Magistris ha aperto una riflessione sull' opportunità da parte di un candidato pentastellato di presentarsi alle suppletive per il Senato e in primavera per la Regione Campania.