benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein -1 bergoglio papa francesco

IL SERVITORE DI DUE PAPONI - FINISCE MALE IL RAPPORTO CON PADRE GEORG, ''CONGEDATO'' DA BERGOGLIO A TEMPO INDETERMINATO. GAENSWEIN, DI NORMA ACCANTO A FRANCESCO DURANTE LE UDIENZE DEL MERCOLEDÌ E NELLE VISITE DEI CAPI DI STATO, NON APPARE IN PUBBLICO DA TRE SETTIMANE. IL CASO SARAH E IL PAMPHLET CONTRO I PRETI SPOSATI HANNO INFRANTO I RAPPORTI DEFINITIVAMENTE. ANCHE CON BENEDETTO XVI?

1 - IL GIALLO DEL CONGEDO DI PADRE GEORG "CON FRANCESCO RAPPORTO INCRINATO"

Domenico Agasso Jr per “la Stampa

 

papa francesco bergoglio e monsignor gaenswein

Un nuovo mistero scuote le Sacre Stanze Oltretevere. Padre Georg Gaenswein, il monsignore che vive «tra due Papi», sarebbe stato «congedato» da Francesco. Messo a riposo, in via non ufficiale e a tempo indeterminato. Nel senso che continua a essere Prefetto della Casa pontificia, ma esonerato dalla gestione effettiva degli appuntamenti del Pontefice. E potrà così dedicare più tempo, lontano dai riflettori, a Joseph Ratzinger, di cui è segretario particolare.

 

L'indiscrezione è filtrata dalla stampa tedesca (la Germania è il paese di Georg), in particolare dal Tagespost, giornale conservatore vicino a Benedetto XVI. Alcune ore dopo il portavoce vaticano, Matteo Bruni, ha parlato di «nessun congedo, ma ordinaria ridistribuzione degli impegni». Peraltro esprimendosi in via non ufficiale. E nella Chiesa, si sa, la forma è sostanza.

 

benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein 3

Di certo c' è che Gaenswein, di norma accanto a Francesco durante le udienze del mercoledì e nelle visite dei Capi di Stato, non appare in pubblico da tre settimane. Non lo si è visto neanche durante gli incontri particolarmente importanti con il vicepresidente Usa Mike Pence e con il presidente argentino Alberto Fernández. Al suo posto c' era il numero due della Casa pontificia, il reggente monsignor Leonardo Sapienza. La cronologia degli eventi sembra avvalorare la tesi della testata teutonica: l'allontanamento di padre Georg sarebbe conseguenza dello scivolone sulla firma del Papa emerito al libro con il cardinale Robert Sarah, esponente dell' ala più conservatrice.

benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein 2

 

La bufera sul testo a difesa del celibato dei preti, pubblicato mentre papa Francesco sta riflettendo sulla possibilità di aprire al sacerdozio per i diaconi sposati in Amazzonia, fumo negli occhi per la galassia tradizionalista, ha da subito pesato come un macigno sull' immagine di Gaenswein. Il volume fin dall' annuncio, il 12 gennaio, è stato considerato un tentativo di mettersi di traverso o comunque di fare pressioni su Bergoglio.

 

«Un' ingerenza inopportuna», hanno commentato dentro le Mura leonine. Perciò il Prefetto ha tentato pubblicamente di far cancellare la firma di Ratzinger. E sul prelato a servizio di due Pontefici è calato il sospetto di un doppio gioco. Anche se c' è chi sostiene che non sia stato in malafede, ma abbia solo «gestito male l' offensiva subdola di chi ha voluto costruire artificiosamente la contrapposizione tra i due Papi».

 

benedetto xvi ratzinger e georg gaenswein -1

In ogni caso, «non è stata la prima vicenda poco chiara che lo ha visto protagonista», ricordano in Vaticano. Un' altra operazione editoriale, quella con la «lettera sbianchettata» per omettere alcuni passaggi scomodi di Ratzinger, costò le dimissioni di monsignor Dario Viganò da prefetto della Comunicazione: sotto accusa era finito il filtro di Gaenswein, «poco trasparente o perlomeno non efficace», sottolinea un prelato della Santa Sede.

 

Senza dimenticare l' intervento all' Università Gregoriana del 2016, quando dichiarò che in Vaticano c' è «un ministero allargato con un membro attivo e un membro contemplativo. È come se Benedetto XVI avesse fatto un passo "di lato"», accreditando così la narrazione degli ambienti ostili a Francesco che considerano ancora Ratzinger «il vero papa».

Gaenswein è rimasto segretario di Benedetto XVI anche dopo la storica rinuncia al pontificato, e avrebbe dovuto essere l' elemento di raccordo - rasserenante - nella situazione inedita dei due Papi coabitanti nel recinto di Pietro.

 

papa francesco bergoglio e monsignor gaenswein

Invece da tempo nei Sacri Palazzi si vocifera che «il suo doppio ruolo è vissuto con difficoltà da Francesco», ci conferma un monsignore. E la querelle del libro sul celibato ha fatto precipitare i rapporti «già non idilliaci» tra i due, che dopo i giorni di burrasca avrebbero avuto uno scambio in un clima poco sereno. Fino a ieri dentro le mura vaticane c' è sempre stata la diffusa certezza che «Bergoglio non sostituirà mai Gaenswein, sarebbe interpretabile come uno sgarbo a Ratzinger». Ora nessuno ci scommette più, e per qualcuno l' allontanamento sarebbe preludio di un cambio di ruolo. Il classico «promoveatur ut amoveatur», promosso affinché sia rimosso.

 

 

RATZINGER E GEORG GAENSWEIN

2 - TROPPE CONTRAPPOSIZIONI TRA «I DUE PAPI». LA SCINTILLA DEL CASO SARAH

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera

 

Quando rinunciò «in piena libertà» al papato, alle 11,41 dell' 11 febbraio 2013, Benedetto XVI disse che «per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell' animo» che «negli ultimi mesi», spiegò, gli era venuto a mancare. Aveva in mente il crepuscolo del pontificato di Wojtyla e voleva evitare gli capitasse lo stesso: il governo della Chiesa in mano agli uomini più vicini al Papa, sempre lucido ma fragile, che parlavano e agivano facendosi scudo del suo nome.

 

Il sospetto non detto, in Vaticano, è che Ratzinger sia stato inseguito dalla stessa sorte come Papa emerito: il tentativo dei nostalgici di usarlo «contro» il successore per sostenere un conflitto che i diretti interessati, pur diversi, non concepiscono neppure. Tentazione speculare, peraltro, a quella dei «tifosi» bergogliani che considerano con fastidio ogni riga scritta dal Papa emerito.

 

robert sarah georg gaenswein

È evidente che Francesco si sia irritato per lo spettacolo delle ultime settimane intorno al libro del cardinale Robert Sarah Dal profondo del nostro cuore , uscito in Francia il 15 gennaio, un testo contro ogni eccezione al celibato sacerdotale, con relative polemiche sul fatto che Benedetto XVI ne fosse o no il «coautore» e quindi sull'«ingerenza» sul Papa in carica. Il Sinodo sull' Amazzonia ha proposto in ottobre di permettere l'ordinazione sacerdotale di uomini sposati, per compensare la carenza del clero. L'ultima parola spetterà a Francesco e il suo documento è atteso nei prossimi giorni.

 

Il problema non è tanto il contenuto del libro. Citando Paolo VI, Francesco ha ripetuto un anno fa: «Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge sul celibato». Del resto la disciplina millenaria del celibato ha già delle eccezioni: preti sposati esistono nelle chiese cattoliche orientali e lo stesso Benedetto XVI, nel 2009, accolse gli anglicani con famiglia che volevano rientrare nella Chiesa.

 

robert sarah papa ratzinger

Il problema, piuttosto, è stata la polemica intorno al nome di Benedetto XVI e le versioni contrapposte tra le persone a lui più vicine. In Francia il libro è uscito a doppia firma. L' arcivescovo Georg Gänswein ha chiesto a Sarah di «togliere il nome di Benedetto XVI come coautore», parlando di un «malinteso».

 

Sarah ha replicato che Benedetto XVI era d' accordo e «non c' è stato alcun malinteso».

La cosa è stata gestita male, ed era inevitabile che ad andarci di mezzo fosse anzitutto il segretario personale di Ratzinger. Fu Benedetto XVI a nominarlo prefetto della Casa pontificia e Francesco lo ha mantenuto nella carica. Ma non sempre il rapporto è stato facile. Anche perché c' è un' ambiguità irrisolta, nata proprio da una dichiarazione di Gänswein, nel maggio 2016: non ci sono due Papi, disse, ma « de facto un ministero allargato, con un membro attivo e un membro contemplativo».

BERGOGLIO PUTIN PADRE GEORG

 

Un mese più tardi, rispondendo ai giornalisti, fu lo stesso Francesco a mettere in chiaro: «C' è un solo Papa. Il Papa emerito è per me un nonno saggio. Mai dimenticherò il discorso ai cardinali del 28 febbraio: tra voi c' è il mio successore, prometto obbedienza. E lo ha fatto. Ho sentito che alcuni sono andati là a lamentarsi del nuovo Papa e li ha cacciati via». Eppure il gioco della contrapposizione tra «i due Papi» è continuato.

Altri pasticci, altre polemiche. Nel 2017, la prefazione ad un libro di Sarah che viene presentata come una «difesa» del cardinale conservatore.

 

Nel 2018, la richiesta a Ratzinger di scrivere una prefazione a una collana di teologia su Francesco e Benedetto XVI che declina, deplorando lo «stolto pregiudizio» che lo contrappone a Bergoglio ma notando «con sorpresa» la presenza di uno studioso che lo attaccò: una parte, questa, «oscurata» dalla comunicazione vaticana.

 

L'anno scorso, la pubblicazione planetaria degli «appunti» di Benedetto XVI sulla pedofilia nel clero, pochi mesi dopo l' incontro mondiale sugli abusi voluto da Francesco. Infine il libro sul celibato, la classica goccia che fa traboccare il vaso: ora, basta. Gänswein ha provato a rimediare, ma il guaio ormai era compiuto. La Santa Sede smentisce provvedimenti formali, è possibile che per Gänswein si stia pensando a un nuovo incarico, ma intanto il segnale è arrivato.

benedetto xvi ratzinger e robert sarah dal profondo dei nostri cuoriil papa emerito ratzingerle lettere di benedetto xvi ratzinger al cardinal robert sarahle lettere di benedetto xvi ratzinger al cardinal robert sarahle lettere di benedetto xvi ratzinger al cardinal robert sarahrobert sarah papa ratzingerBERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...