gerusalemme araba

L’ATTACCO ALLA SINAGOGA DI GERUSALEMME NON E’ CASUALE: DA SETTIMANE I MEDIA PALESTINESI INCITANO A DIFENDERE I LUOGHI SANTI MUSULMANI “CON OGNI MEZZO” - LO STESSO ABU MAZEN HA PARLATO DEGLI EBREI COME “MANDRIE DI BESTIAME”

Giulio Meotti per “Il Foglio

 

CAMPAGNA BACI BENETTON ABU MAZEN E NETANYAHU jpegCAMPAGNA BACI BENETTON ABU MAZEN E NETANYAHU jpeg

Qualche giorno fa sulla prima pagina di al Hayat al Jadida, il quotidiano ufficiale dell’Autorità palestinese, campeggiava un’esortazione: “Spingi il gas fino a 199 km orari. Fallo per al Aqsa”. Si incitava a lanciare automobili sui passanti ebrei. Due attacchi simili sono stati compiuti nelle ultime due settimane a Gerusalemme.

 

Ieri, alla Kehilat Bnei Torah di Gerusalemme, due cugini palestinesi della zona orientale della capitale israeliana hanno usato le mannaie per uccidere quattro ebrei raccolti in preghiera. Nell’attentato ha perso la vita il rabbino Moshe Twersky, il nipote del grande Joseph Soloveitchik, il padre dell’ebraismo ortodosso americano.

Netanyahu Clinton e Abu Mazen al vertice di Shar el Sheikh Netanyahu Clinton e Abu Mazen al vertice di Shar el Sheikh

 

Il fondatore delle unità religiose di pronto soccorso, Yehuda Meshi Zahav, ha detto che il massacro di ieri, “con gli ebrei uccisi con i filatteri, i libri sacri, il sangue, ricorda l’Olocausto”. L’attacco ha avuto luogo a tre chilometri dal memoriale della Shoah, Yad Vashem.

 

La chiamano “l’Intifada dei coltelli”. Idbah al Yahud. Uccidete gli ebrei. “Idbah” è un termine arabo mutuato dal vocabolario dei macellai. Sia Hamas sia il Fronte popolare per la liberazione della Palestina hanno rivendicato la strage. Ieri il presidente dell’Anp, Abu Mazen, ha condannato l’attacco, ma è stata la sua prima e unica presa di posizione contro il terrorismo che sta insanguinando Gerusalemme, Tel Aviv e la Cisgiordania. Per questo, da Londra, il capo della diplomazia americana John Kerry ha chiesto a Ramallah di fermare la propaganda d’odio contro Israele.

gerusalemme  spari in sinagoga 6gerusalemme spari in sinagoga 6

 

“Le mani che hanno impugnato le asce erano dei terroristi, ma la voce è di Abu Mazen”, ha detto il ministro degli Affari strategici d’Israele, Yuval Steinitz, braccio destro del premier Benjamin Netanyahu. “Chiunque chiami i musulmani a difendere la moschea di al Aqsa con tutti i mezzi contro gli ebrei ha la diretta responsabilità per il pogrom alla sinagoga di Har Nof”.

 

Da settimane Abu Mazen ha impugnato la bandiera della moschea di al Aqsa al grido di “difendete i luoghi santi islamici” con “tutti i mezzi” dagli ebrei, da lui definiti “mandrie di bestiame”.

gerusalemme  spari in sinagoga 5gerusalemme spari in sinagoga 5

 

Era dai tempi di Yasser Arafat che non si vedeva così tanto incitamento all’odio sui media palestinesi, lautamente finanziati dall’Unione europea. Non soltanto Hamas e Jihad islamico, ma soprattutto Fatah e gli organi di informazione dell’Autorità palestinese del presidente Abu Mazen. Ieri il Congresso ebraico europeo ha chiesto a Bruxelles di vincolare gli aiuti economici a Ramallah con la fine della propaganda antisemita.

 

La scorsa settimana, in un video per la televisione palestinese, Abu Mazen ha detto che la presenza degli ebrei sul Monte del Tempio, sacro sia agli ebrei sia ai musulmani, lo “contamina” e deve essere impedita “in ogni modo”.

gerusalemme  spari in sinagoga 4gerusalemme spari in sinagoga 4

 

Nella funerea pubblicistica palestinese, espressioni come “in ogni modo” e “con tutti i mezzi” indicano il ricorso al terrorismo. Così, mentre una bambina israeliana di tre mesi veniva uccisa in un attentato a Gerusalemme, l’ex premier palestinese Ahmed Qurei dichiarava che Israele pianifica “una invasione su larga scala” della moschea di al Aqsa.

 

Il volto di Muataz Hijazi, il terrorista che ha attentato alla vita del rabbino Yehuda Glick, oggi campeggia sulla pagina Facebook di Fatah, il partito di Abu Mazen. Sorride il terrorista, con la cupola della Roccia alle spalle. In una vignetta, Fatah presenta come cani rabbiosi gli ebrei israeliani attorno alla moschea di al Aqsa.

gerusalemme  spari in sinagoga 3gerusalemme spari in sinagoga 3

 

Alla televisione ufficiale palestinese, il dirigente di Fatah Muhammad al Biqa’i ha detto che “Gerusalemme ha bisogno di sangue per purificarsi degli ebrei”. Poi è passato all’elogio degli ultimi attentatori. Intanto, dal carcere, il più popolare leader palestinese, il dirigente di Fatah Marwan Barghouti, condannato a cinque ergastoli, incita i palestinesi a compiere altri attentati. E’ lo stesso Barghouti che in Europa si vede intitolare strade in suo onore (è appena successo a Valenton in Francia).

 

gerusalemme  spari in sinagoga 2gerusalemme spari in sinagoga 2

Il professore israeliano Elihu Richter ha scritto che le mannaie e le pistole sono l’“hardware del terrore”. Ma l’indottrinamento e l’incitamento all’odio sono il “software dei terroristi”. Non è la prima volta che un capo palestinese invita la popolazione a “difendere” al Aqsa.

 

Accadde anche nell’ottobre del 2000, quando l’allora leader dell’opposizione israeliana Ariel Sharon fece una visita sul Monte del Tempio (concordata con l’Autorità palestinese) e Arafat la usò a pretesto, definendo una “profanazione” la presenza di ebrei in quel sito, per scatenare la violenza contro Israele. Seguirono cinque anni di terrorismo, linciaggi e attentati suicidi, in cui persero la vita 1.200 israeliani.

GERUSALEMME - SPARI IN SINAGOGA 6GERUSALEMME - SPARI IN SINAGOGA 6

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…