ALLA SAGRA DEI PERACOTTARI - PER CONVINCERE UN CONSIGLIERE DUBBIOSO SULL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO, LA REGIONE PIEMONTE HA SBORSATO 100 MILA € PER ORGANIZZARE LA SAGRA DELLA NOCCIOLA IN UN PAESE VICINO CUNEO - PER ‘’COMPRARE’’ IL CONSENSO DEI CONSIGLIERI LA REGIONE ARRIVAVA A SPENDERE UN MLN € ALL’ANNO - NON SOLO: SI PARLA DI 200 ASSUNZIONI FACILI E IL DEPUTATO DEL PDL ROBERTO ROSSO è IMPUTATO PER AVER DISTRATTO 1,4 MLN € DESTINATI A UNA FONDAZIONE…
Paolo Griseri e Sara Strippoli per "la Repubblica"
Non solo rimborsi chilometrici (in tutti i sensi) e gettoni di presenza, ma anche sponsorizzazioni di scambio. Nella vicenda delle spese facili della Regione Piemonte spunta il capitolo di bilancio che in gergo veniva chiamato «trasversale», destinato ad operazioni speciali come quella di convincere consiglieri riottosi a votare una legge con l'animo più sereno. «Al di là degli eventuali aspetti penalmente rilevanti - spiega il testimone che ieri si è rivolto a Repubblica- c'è molto di eticamente discutibile».
Casi clamorosi? Quello della sagra della nocciola di un paese del Cuneese alcuni anni fa. Una fiera che normalmente veniva sostenuta con un contributo di 10.000 euro e che improvvisamente ottenne una generosa donazione dieci volte superiore. Centomila euro per convincere uno dei politici locali presente in Consiglio regionale ad approvare il bilancio della Regione, rinunciando all'ostruzionismo che avrebbe bloccato l'intera macchina amministrativa.
Centomila euro che erano il vero scambio per ottenere il voto favorevole del consigliere. Un modo per monetizzare la fine dell'ostruzionismo, anche se lo scambio produceva l'aumento della sponsorizzazione e non mazzette per chi aveva venduto il voto. E la storia della fiera della nocciola non è un caso isolato: «Sul "trasversale" - racconta il testimone - passava fino a un milione di euro all'anno». Un tesoretto per comperare i voti in Consiglio.
Da oggi gli uomini del Nucleo tributario della Finanza apriranno i faldoni sequestrati venerdì negli uffici della Regione e cominceranno a valutare se le autocertificazioni dei singoli consiglieri sono in regola con le norme e le leggi. Per ora non ci sono iscritti al registro degli indagati, è un'indagine conoscitiva, siamo solo all'inizio.
à arrivata a processo invece la vicenda che coinvolge come imputato Roberto Rosso, deputato Pdl, l'uomo che aveva accusato i consiglieri regionali piemontesi di farsi rimborsare come attività politica le settimane bianche. Oggi invece, di fronte al Tribunale di Vercelli, le parti saranno rovesciate: Rosso deve rispondere dell'accusa di aver distratto un milione e quattrocento mila euro destinati alla Fondazione "Terre d'acqua". «C'è un errore - sostiene il parlamentare - io sono solo presidente onorario e lo dimostrerò in aula».
Un filone che si annuncia ricco di colpi di scena è quello sulle assunzioni facili, 200 persone in più in organico a spese del contribuente. Il sistema - che ha funzionato per vent'anni fino a quando Mercedes Bresso lo ha bloccato - è quello di stabilizzare i portaborse a fine legislatura, trasformandoli magicamente in dipendenti regionali con un concorso interno.
Accanto a persone che effettivamente hanno lavorato cinque anni in condizione di precarietà , ci sono quelli saliti sul carro pochi mesi prima della fine della legislatura. Infine, nel capitolo dell'utilizzo spensierato del denaro e delle sedi pubbliche, c'è la poco commendevole vicenda del consigliere Michele Giovine (già condannato per aver raccolto firme false alle ultime elezioni) che aveva trasformato la sede del gruppo in un pied à terre
fino a provocare, una notte, l'arrivo della polizia per gli schiamazzi.
Effetti di un sistema che ha anche i suoi narratori dall'interno. à il caso dell'ex consigliere Mariano Turigliatto che sul suo blog sintetizza: «Ne ho vista di gente rovinarsi così, ubriaca di soldi e di confort... drogata dal ruolo e dall'ambiente. Ecco come si crea e funziona il meccanismo della casta ».
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