joe biden soldi

SGANCIA I SOLDI, JOE! - BIDEN AL G7 LANCIA L’IDEA DI UNA “VIA DELLA SETA DELLE DEMOCRAZIE”: UN PIANO PER LA RIPRESA ECONOMICA GLOBALE GUIDATO DAGLI USA PER INVESTIRE NELLE INFRASTRUTTURE FISICHE E DIGITALI DEI PAESI A BASSO REDDITO, CHE È QUELLO CHE FA LA CINA DA ANNI (COSÌ HA COLONIZZATO L’AFRICA) - MA ALLE BELLE PAROLE SULLA SUPERIORITÀ DELLA DEMOCRAZIA E DELL'OCCIDENTE, DEVONO SEGUIRE I FATTI: PECHINO È GIÀ IN VANTAGGIO, E SE LE PERSONE PERDONO IL LAVORO E LE IMPRESE FALLISCONO È CHIARO CHE GUARDANO CON SPERANZA A CHIUNQUE INVESTA (COMPRESI I CINESI)

joe biden boris johnson

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

La «Via della Seta» delle democrazie. Non è sbagliato definire così il piano per la ripresa economica globale che il G7 approverà, perché con questo angolo lo ha presentato la Casa Bianca: «Lanceremo un' iniziativa per investire nelle infrastrutture fisiche e digitali dei Paesi a basso reddito, in alternativa a quella offerta dalla Cina, ma con standard più alti, attenzione al clima, trasparenza e regole».

 

joe biden

Un piano in tre punti che conterà sui 650 miliardi di dollari stanziati dall' Fmi con i nuovi «special drawing rights», e avrà il doppio scopo di aiutare la ripresa delle nazioni povere, generando benefici anche per quelle ricche. Perché Washington ha capito di aver perso tempo nella sfida geopolitica con Pechino, e ora per vincerla servono risultati concreti che convincano i cittadini della superiorità del modello democratico.

 

CINA - LA NUOVA VIA DELLA SETA

Nel briefing di background tenuto ieri mattina, tre fonti molto autorevoli della Casa Bianca hanno sottolineato che il G7 non si riunisce da due anni, sorvolando sul fatto che l' appuntamento negli Usa del 2020 è saltato per Trump.

 

xi jinping e la colonizzazione della cina

Nel frattempo il mondo è andato avanti e la Cina ha proseguito la marcia, perché da una parte ha sfruttato a suo vantaggio il Covid, di cui ora dovrà rispondere nell' inchiesta sollecitata dai G7, e dall' altra i dazi imposti da Donald non hanno raggiunto lo scopo.

 

boris johnson joe biden

Perché la sfida epocale di Pechino è assai più vasta dello squilibrio nella bilancia commerciale, e richiede una mobilitazione simile alla Guerra Fredda, dove l' Occidente aveva prevalso non solo per ragioni ideologiche o morali, ma perché aveva costruito il modello più efficace.

 

La miopia di Trump, e la sua inspiegata ammirazione per Putin e gli autocrati, ha creato quello che le fonti della Casa Bianca hanno descritto come «un momento incredibilmente importante per il G7. Nella sfida in corso tra democrazie e autocrazie, dobbiamo dimostrare di essere uniti, e capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini.

donald trump xi jinping

 

Il G7 deve contribuire alla ripresa economica globale. Servono iniziative tangibili», a partire dalla "Via della Seta delle democrazie". Nello stesso tempo bisognerà combattere la battaglia sul fronte digitale, con l' offensiva dei ricatti cibernetici "ransomware", per garantire che «le democrazie scrivano le regole del Ventunesimo secolo, invece delle autocrazie».

JOE BIDEN XI JINPING

 

Anche per questo nel bilaterale di ieri Biden e Johnson, oltre a discutere dell' Irlanda dopo la Brexit o della commissione di studio per riaprire ai viaggi verso gli Usa, hanno firmato una nuova Atlantic Charter come quella siglata nel 1941 da Roosevelt e Churchill: «Non per definire il paradigma della nuova Guerra Fredda, ma per vincere insieme le molteplici sfide complesse di oggi».

 

joe biden e boris johnson con le consorti

Le belle parole però hanno bisogno di essere sorrette dai fatti, perché se i cittadini perdono il lavoro è ovvio che poi guardino con speranza agli investimenti cinesi. I governi di Italia, Germania o Francia non possono chiudere gli occhi, e se seguiranno Washington nella sfida con Pechino, avranno bisogno di compensare quanto perderanno.

 

La Casa Bianca sembra averlo compreso, a giudicare da come ha presentato la prima giornata del vertice intitolata "Recovery for All". Ha sottolineato che gli Usa partono da una posizione di forza, perché la loro economia cresce come mai negli ultimi decenni, nonostante il dato di ieri sull' aumento del 5% dei prezzi al consumo rilanci l' allarme inflazione. «Questi risultati non sono venuti per caso.

joe biden kamala harris.

 

Sono frutto degli stimoli fiscali e gli investimenti strutturali, per potenziare la crescita, contrastare le disparità, favorire innovazione e dinamismo. Secondo l' Fmi faranno aumentare la crescita globale dell' 1%, ma ora dobbiamo accelerarla ovunque. Lo faremo in tre modi. Primo, i leader del G7 continueranno i sostegni fiscali per la ripresa, e gli interventi strutturali di lungo termine.

 

Secondo, si impegneranno ad indirizzare i 650 miliardi stanziati dall' Fmi con gli SDR per la crescita nei Paesi a basso reddito, dove la pandemia ha avuto un impatto più forte e il recupero è più lento. Terzo, applicheranno la global minimum tax del 15%. Queste misure aiuteranno tutti, e dimostreranno che le democrazie sono ancora più efficaci delle autocrazie».

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…