SGARBI, TURISTA DELLA POLITICA - IL SUO INCARICO DI ASSESSORE AI BENI CULTURALI IN SICILIA E’ DURATO CENTO GIORNI - MA I SUOI PRECEDENTI PARLANO: COME SOTTOSEGRETARIO E’ DURATO MENO DI UN ANNO, A MILANO RESSE DUE ANNI POI IL LICENZIAMENTO DA PARTE DELLA MORATI (CON CODA GIUDIZIARIA) - L’ESPERIENZA DI SINDACO DI SALEMI E’ DURANTE FINO ALLO SCIOGLIMENTO DEL COMUNE PER MAFIA
Emanuele Lauria per “la Repubblica”
Stavolta l'avventura è durata cento giorni, dalla vigilia di Natale a Pasqua. In giunta si è visto un paio di volte e negli archivi non è rimasto un solo atto da lui proposto. Vittorio Sgarbi ieri ha completato l'ultima tappa del suo itinerario da turista delle istituzioni, chiudendo la sua esperienza da assessore ai Beni culturali in Sicilia con una serie di epiteti nei confronti del governatore Musumeci, "reo" di avere ceduto alla pressione dei grillini: «La tua maleducazione resterà nella mia memoria», ha scritto in un sms Sgarbi, lo stesso Sgarbi che del turpiloquio e di immagini pulp (la più nota quella che lo ritrae seduto sul water) ha fatto per sua ammissione «una linea politica». È finita presto, com' era prevedibile.
D' altronde, i precedenti parlano. Meno di un anno, fra il 2001 e il 2002, da sottosegretario: dopo essere stato liquidato si vendicò rivelando la relazione fra il ministro Urbani e l' attrice Ida Di Benedetto, con annessi sospetti di favoritismi.
A Milano resse due anni, poi il licenziamento da parte della Moratti e una lunga coda giudiziaria. A Salemi, da sindaco, Sgarbi inventò la delega assessoriale al Nulla e le case a un euro, ma l' esperienza terminò con lo scioglimento del Comune per mafia. E nel mirino finì l' ex ministro Cancellieri, definita "puzzona e raccomandata da Napolitano". Giù altre querele. Ora la rottura con Musumeci. In attesa della prossima chiamata da un'amministrazione di centrodestra. Che arriverà, state certi. Perché «Vittorio ha un caratterino - disse a ottobre Berlusconi - ma è popolare e vale il 2 per cento». E ciò basta a dimenticare in fretta i flop.