macron scholz zelensky

SI FA PRESTO A DIRE “FACCIAMO ENTRARE L’UCRAINA NELL’UE” - MACRON E SCHOLZ TEMONO CHE UN PAESE DI 40 MILIONI DI PERSONE DEVASTATO DALLA GUERRA E CON UNA DEMOCRAZIA INCOMPLETA POSSA PARALIZZARE L’UNIONE - PRIMA BISOGNA RIFORMARE L’UE CON L’ELIMINAZIONE DELLE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ, CREARE UNA VERA DIFESA COMUNE E UNA POLITICA ENERGETICA COMPLETA - E POI C’È LA QUESTIONE BILANCIO: CHI TIRA FUORI I SOLDI PER RICOSTRUIRE UN PAESE DISTRUTTO DALLA GUERRA?

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - INCONTRO A PARIGI

Estratto dell’articolo di Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

 

«Nessuna capitale ha mai risposto a 5mila pagine di questionario sul diritto comunitario rapidamente come ha fatto Kiev, e sono pure sotto le bombe russe…». Una fonte europea impegnata sul dossier adesione ucraina racconta che «Zelensky sta prendendo seriamente il lavoro per entrare in Europa: di questo passo potrebbero farcela già nella prossima legislatura Ue, tra il 2024 e il 2029». […]

VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - OLAF SCHOLZ - INCONTRO A PARIGI

 

il governo ucraino sta lavorando con la Commissione di Venezia - organo indipendente del Consiglio d’Europa, istituzione extra- Ue che vigilia sullo stato di diritto nel continente - per scrivere le riforme chieste da Bruxelles per avviare i negoziati di adesione. Ecco perché le principali cancellerie sono certe che a ottobre la Commissione europea darà il via libera ai negoziati di adesione alla Ue. Ma il percorso di Kiev verso l’Unione resta tutt’altro che scontato.

volodymyr zelensky ursula von der leyen

 

La Commissione Ue di Ursula von der Leyen lo scorso giugno ha concesso all’Ucraina lo status di candidato. Il prossimo mese emetterà un primo rapporto non scritto sull’avanzamento delle riforme […] Quella fondamentale riguarda la Corte costituzionale, dossier al centro dei colloqui riservati del 9 maggio a Kiev tra von der Leyen e Zelensky: un’Alta corte indipendente è precondizione e garanzia di un Paese realmente democratico anche nei prossimi decenni, a guerra finita. […]

 

Delicate anche la riforma per delimitare il peso degli oligarchi, nei paesi ex sovietici capaci di inquinare la vita democratica delle istituzioni, e le norme per la tutela delle minoranze – quella russofona, ma anche quella ungherese a Ovest del Paese e i rom – che garantendo i diritti di tutte le componenti della popolazione rappresenterebbe un altro tassello di un futuro accordo di pace con Mosca.

 

ZELENSKY - MACRON - SCHOLZ

[…] I negoziati di adesione normalmente richiedono almeno una decina di anni ma Kiev chiede una sorta di “fast track”. Le capitali Ue però non sembrano intenzionate ad accelerare. Su tutte Parigi e Berlino, che pur favorevoli al matrimonio con Zelensky temono che un Paese di 40 milioni di persone devastato dalla guerra di Putin e con una democrazia incompleta possa paralizzare l’Unione.

 

Per questa ragione Macron e Scholz ritengono che prima di accogliere Kiev nella Ue l’Europa debba essere radicalmente riformata. Dal punto di vista istituzionale, con l’eliminazione delle decisioni all’unanimità, con una vera difesa comune e una politica energetica completa. E poi c’è la questione bilancio: i paesi dell’Est, come la Polonia, e i baltici sono i maggiori sponsor dell’Ucraina in Europa, ma per ricostruire un Paese distrutto dalla guerra dovrebbero rinunciare interamente ai loro fondi Ue in favore di Kiev.

 

volodymyr zelensky e ursula von der leyen a kiev

Difficile che accettino, a meno che prima il bilancio Ue (e il contributo dei partner più ricchi) non venga riformato. Problematico anche l’arrivo dei prodotti agricoli ucraini nel mercato europeo, che danneggerebbe i contadini dell’Europa centro-orientale: anche la politica agricola dovrebbe esser riscritta. Infine insieme all’Ucraina dovranno entrare in Europa i paesi dei Balcani, Albania in testa, che attendono l’adesione da anni. […] il cammino di Kiev verso l’Europa resta lungo e incerto […]

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO