1. SI FA PRESTO A DIRE "ABOLIZIONE DELL'IMU". LA TASSA SULLA PRIMA CASA È STATA SÌ TOLTA, MA QUALCUNO CONTINUERÀ A PAGARE CARO IL MATTONE. NON SI TRATTA SOLO DEI PROPRIETARI DI RESIDENZE DI LUSSO, VILLE E PALAZZI DI PREGIO (POCHI). PERCHÉ LA GABELLA DA ELIMINARE, TANTO PROMESSA DA BERLUSCONI, RESTA SULLE SECONDE CASE, E ANZI RISCHIA DI ESSERE UN BAGNO DI SANGUE, GIÀ DAL 2013 CON VALORE RETROATTIVO 2. SERVICE TAX, UN'ALTRA MAZZATA: GLI ITALIANI IN AFFITTO RISCHIANO FINO A 1.000 EURO DI STANGATA. LE ASSOCIAZIONI SUNIA, SICET E UNIAT: "SARÀ UNO TSUNAMI DI SFRATTI" 3. RIGOR MONTIS: DA LETTA UNA RESA PER SALVARE L’ESECUTIVO - LA CISL: PARTITA DI GIRO

1. IMU? ERA MEGLIO L'ICI - BEFFA, IRPEF RETROATTIVA SULLE SECONDE CASE:
QUANTO PAGHERAI IN PIÙ

Libero quotidiano.it

Si fa presto a dire "abolizione dell'Imu". La tassa sulla prima casa è stata sì tolta, ma qualcuno continuerà a pagare caro il mattone. Non si tratta solo dei proprietari di residenze di lusso, ville e palazzi di pregio (pochi). Perché la gabella resta sulle seconde case, e anzi rischia di essere un bagno di sangue, già dal 2013 con valore retroattivo. E questo rischia di essere un punto critico del decreto approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri.

Irpef, mazzata retroattiva - Il paradosso è che l'Imu sulle seconde case costerà agli italiani più dell'Ici 2011 e dell'Imu 2012. Tutta colpa del ritorno del prelievo Irpef, sia pure "ridotto" al 50 per cento. L'Irpef "fondiaria" sulle case locate regalerà alle casse dello stato circa 1 miliardi di euro, da subito. Perché la norma, prevista dall'articolo 6 del decreto, prevede che il prelievo valga "per l'anno fiscale in corso al 31 dicembre 2013".

Retroattiva, dunque, e in deroga al principio dello statuto del contribuente che vieta modifiche all'anno fiscale in corso. In attesa di capire se, chi e quando impugnerà la questione, girano un po' di numeri. Se la seconda casa è residenza di un familiare (poniamo, in uso a un figlio) o di un comproprietario, diventa imponibile il 50% della rendita catastale. Se invece la seconda casa è "a disposizione" (casa-vacanze, al mare o in montagna), alla metà della rendità catastale si deve aggiungere un altro 33,3%: una mazzata.

Stangata sulle seconde case - Sul Corriere della Sera una tabella mostra alla perfezione il paradosso che colpirà i contribuenti italiani e in particolare i proprietari dei 6,5 milioni di immobili "seconde case". Ponendo il caso di una abitazione di 80 m2, in classe A/3 e reddito annuo del proprietario fino a 30.000 euro, a Roma si pagheranno 2.537 euro, 1.161 euro in più rispetto all'Ici 2011 e oltre 400 rispetto all'Imu 2012.

Dati simili a Milano (2.023 euro, +1.141 euro rispetto al 2011 e quasi 300 rispetto al 2012), Bologna (2.323 euro, + 1.065 euro sul 2011 e oltre 400 sullo scorso anno). Ma la tendenza è diffusa da Nord a Sud: a Torino si pagheranno 2.086 euro (rispettivamente 1.055 e 293 euro in più), 1.880 euro a Firenze (872 e 268 in più), 1.389 euro a Genova (339 e 201 euro in più), 1.251 euro a Napoli (573 e 181 in più), a Palermo 654 euro (262 e 94 euro in più).

Le (poche) prime case di pregio - Dovranno pagare per intero anche gli italiani iscritti all'Aire, l'elenco dei residenti all'estero, e naturalmente i proprietari delle 70,000 case "di lusso". Il problema, in questo caso, è il buco nero dei registri catastali. Le definizioni di case di lusso, infatti, risalgono al 1939 e quasi tutti i nuovi immobili non sono mai classificati come "pregiati". Questo riduce il "bacino" ad appena 73.680 unità su un totale di 19 milioni di abitazioni principali. Per questo il ricavo per lo Stato sarà quasi irrisorio: 36,7 milioni di euro, lo 0,25% del gettito totale di 4,1 miliardi.

2. SERVICE TAX, UN'ALTRA MAZZATA: GLI ITALIANI IN AFFITTO RISCHIANO FINO A 1.000 EURO DI STANGATA. LE ASSOCIAZIONI: "SARÀ UNO TSUNAMI DI SFRATTI". TASSA A CONFRONTO CON L'IMU
Libero quotidiano.it

Abolita l'Imu, arriva la Service Tax. Ma che cos'è questo nuovo balzello che adesso fa tremare gli italiani? Un'imposta che ingloberà anche la tassa sui rifiuti. Sarà riscossa dai Comuni e sarà costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servivi indivisibili.

La prima parte, che si chiamerà Tari, (e prenderà il posto della Tares sarà pagata da chi occupa a qualunque titolo, locali o aree che producono rifiuti urbani. Le aliquote, legate alla metratura, saranno parametrate dal Comune nel rispetto del principio secondo cui "chi inquina paga".

La seconda componente, detta Tasi, sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia dell'inquilino che del proprietario. Lo Strato fisserà un limite verso l'alto per le aliquote per evitare di accrescere il carico sui contribuenti. Solo con l'introduzione della tassa di servizio, cioè dal 2014, arriverà per le imprese l'attesa deducibilità dell'imposta sui beni strumentali, come i capannoni o sui locali utiizzati dagli enti no profit.

Gli inquilini pagheranno 1.000 euro in più - La Sevice Tax, dunque, si abbatterà anche sugli inquilini in affitto. "Scaricare, anche parzialmente, i costi dell'operazione Imu sugli inquilini è inaccettabile. Questa misura, se attuata, avrebbe un effetto moltiplicatore del costo dell'abitazione con il risultato di aumentare in maniera esponenziale gli sfratti per morosità che lo stesso decreto tenta di arginare".

Ad affermarlo in una nota congiunta sono Sunia, Sicet e Uniat annunciando che avvieranno incontri con il Governo e gruppi parlamentari con l'obiettivo "di adeguare le risorse alle effettive necessità; rendere semplici ed immediate le misure a favore di cittadini con sfratto per morosità incolpevole ed inquilini a basso reddito; accentuare il vantaggio fiscale per i contratti concordati per contribuire ad abbassare il livello insopportabile degli attuali affitti; rilanciare l'offerta di edilizia in affitto, sia pubblica che in partenariato. Unica risposta ai lavoratori precari, ai giovani, alle famiglie a basso reddito".

Quanto si pagherà - Sunia, Sicet e Uniat parlano di un "rischio tsunami" per gli sfratti in arrivo. Dal 2008 ad oggi, quelli per morosità sono stati 264.835, nel solo 2012 sono stati 60.000 (parziali). E nei 5 anni della crisi le richieste di esecuzione sono state 611.833. La situazione rischia di peggiorare, naturalmente, con l'imposizione della gabella comunale.

Sugli inquilini in affitto dovrebbe gravare il 20% della nuova tassa, anche se gli Enti locali hanno la facoltà di ridurre la percentuale al 15 o 10%, senza variare naturalmente i saldi complessivi e calcolare la tassa sui metri quadri o sulla rendita catastale. A conti fatti, quanto pagheranno di più gli italiani in affitto?

Secondo l'Unione inquilini la Service tax costerà complessivamente 1.000 euro a famiglia. Più moderata l'Uil: "solo" 396 euro, 112 per la parte servizi e 284 per la parte rifiuti. Difficile, per ora, capire se pagheremo di più con l'Imu o con la Service Tax. Sulla casa in sé, probabilmente pagheremo di meno: l'Imu sulla prima casa nel 2012 ci è costata in media 225 euro, e dal prossimo anno dovremmo risparmiare fino 54 euro. Se invece si considera la quota sui rifiuti, il conto sale di 100 euro. Tutto dipenderà dalla Legge di stabilità.

3. IMU, LA PROTESTA DI SINDACATI E INQUILINI: SUNIA, SICET E UNIAT: «SI SCARICA LA SERVICE TAX SU CHI È IN AFFITTO». - MONTI: DA LETTA UNA RESA PER SALVARE L'ESECUTIVO. LA CISL: PARTITA DI GIRO.
Raffaello Masci per Lastampa.it

Il livello di allarme è massimo, tanto da aver già fatto scattare l'allerta «tsunami» da parte dei sindacati degli inquilini al solo annuncio dell'arrivo della nuova tassa sui servizi. E se l'Unione inquilini già ha calcolato per chi vive in affitto una stangata da mille euro con conseguente dilagare di sfratti per morosità («l'80% degli inquilini - ricorda il sindacato - ha un reddito lordo inferiore ai 30 mila euro, già oggi il 90% delle circa 70.000 sentenze annue di sfratto sono per morosità»), a essere spaventati dall'arrivo della Service Tax sono anche le associazioni degli studenti che temono una penalizzazione ingiustificata delle migliaia di universitari `fuori sede´.

Mentre in controtendenza Confedilizia con un tweet dipinge come «storica» la giornata di ieri proprio perché «con l'Imu cade anche il pregiudizio che un proprietario di casa sia sempre ricco e un inquilino sempre povero».

Il governo cerca di parare subito il fronte aperto prima ancora che la Service prenda corpo, con il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio che spiega come il principio che ha mosso l'esecutivo è quello di una nuova tassa «progressiva e quindi equa» che lasci agli inquilini «un carico molto basso». Che il rischio di uno «scompenso» possa esserci, in effetti l'esecutivo l'ha messo in conto e proprio per questo, assicura anche il sottosegretario Pier Paolo Baretta, l'esecutivo «provvederà a mettere a disposizione 2 miliardi di euro» che serviranno a diminuire l'impatto complessivo dell'imposizione (da Imu più Tares sarebbero dovuti entrare nelle casse pubbliche circa 5 miliardi, così il gettito atteso dovrebbe ridursi a 3).

Non solo, a garanzia degli affittuari ci sarebbe anche la composizione della nuova imposta, che sarà in parte pagata anche dai proprietari che mettono le case in locazione, oltre al «tetto alle aliquote massime in modo che l'intera operazione non superi l'attuale livello di imposizione». In ogni caso c'è tempo, visto che la Service Tax andrà definita con la legge di stabilità e «in questo mese - dice sempre Baretta - discuteremo con tutti, con i Comuni e con le parti sociali».

Per Sunia, Sicet e Uniat, però è «inaccettabile scaricare, anche parzialmente, i costi dell'operazione Imu sugli inquilini». L'intervento si tradurrebbe con l'aumento «esponenziale degli sfratti per morosità che lo stesso decreto tenta di arginare» con alcune altre misure come quelle sulla morosità incolpevole, sul fondo di sostegno all'affitto e sulle agevolazioni ai contratti, peraltro finanziate solo con gli «spiccioli».

 

 

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