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SI SCATENA LA LOTTA SU MAZZOTTA – IL RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO, GIA' INVISO AL GOVERNO, TEME DI FINIRE STRITOLATO DALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL SUPERBONUS: E' ACCUSATO DALLA DESTRA DI AVER SBAGLIATO CLAMOROSAMENTE LE PREVISIONI - LA VERITA' E' CHE IL FUNZIONARIO, CHE INVECE AVEVA LANCIATO L'ALLARME SUL SUPERBONUS GIA' TRE ANNI FA, E' NEL MIRINO DI PALAZZO CHIGI PERCHÉ “CAPACE DI DIRE SOLO NO” – LA MANOVRA CONTRO DI LUI SAREBBE ORCHESTRATA DAL...

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IL RAGIONIERE GENERALE BIAGIO MAZZOTTA AVEVA MESSO IN GUARDIA I GOVERNI SUL SUPERBONUS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carmelo Caruso per “il Foglio” - Estratti

 

BIAGIO MAZZOTTA - RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

Si è fazzolarizzato pure il Ragioniere dello stato. Vede complotti come il sottosegretario Fazzolari. Biagio Mazzotta si vuole dimettere. In ufficio dice: “Vogliono farmi fuori”.

 

Il suo ministro Giancarlo Giorgetti chiede ora: “Ma il suo mandato quando scade?”. Stiamo per perdere il cassiere d’Italia. Non scherziamo. Rischia di finire ospite da Bianca Berlinguer.

 

Da un mese, da quando Meloni ripete, come Mario Draghi, che il Superbonus è la truffa del secolo, Mazzotta sembra Sigfrido Ranucci di Report: “Vi mostro i documenti. Non è colpa mia!”.

 

Teme una commissione d’inchiesta sul Superbonus e di finire processato da Giovanni Donzelli. Giuseppe Conte, l’inventore del Superbonus, non ha sfasciato solo il bilancio, ma pure la vita di quest’uomo. Vi raccontiamo oggi come si demolisce un’istituzione. Fino a sei mesi fa, per essere ricevuti da Mazzotta, bisognava chiedergli udienza come il papa, mentre ora parla pure con Lotito, presidente della Lazio, er latino e sugo.

giorgia meloni giancarlo giorgetti

 

(...)

Mazzotta, per difendersi dalla “campagna”, così la chiama, che la destra gli starebbe scatenando, trascorre il suo pomeriggio a setacciare il cestino della mail, compresa la spam: “Ecco, ecco. Ho trovato il documento della mia innocenza”. E’ angosciato. Fa telefonare dagli amici per scoprire quale manovra si ordisce e dimentica che la vera manovra (economica) la deve bollinare lui, come ha già bollinato, padre perdonalo!, il Superbonus.

 

Dicono che sia irriconoscibile dopo aver sentito che la maggioranza vuole istituire una commissione d’inchiesta come quella Moro. Avremo quindi il regista Marco Bellocchio che dopo “Buongiorno notte” girerà il film “Buongiorno calcestruzzo”. Sono ovviamente piccole intimidazioni della politica che il suo predecessore, alla Ragioneria, Daniele Franco, conosceva bene.

 

(...)

biagio mazzotta

Lunedì, al Corriere della Sera, in piena paranoia, e la paranoia genera cattiveria, offre dei nomi alla piazza, come nel Seicento li offrivano i torturati ai preti spagnoli.

 

La colpa, la mancata previsione sui costi del Superbonus, per Mazzotta, sarebbe del Dipartimento Finanze che non gli avrebbe fornito i dati.

 

Una volta fatti i nomi è come nella Colonna Infame del Manzoni. Nessuno ricorda che, a quel tempo, il dipartimento era retto da Fabrizia Lapecorella (ora è all’Ocse). Si punta il dito contro l’attuale capo del dipartimento, Giovanni Spalletta, che però non c’entra nulla. Nei complotti è così: si finisce per dimenticare chi sia la “grande mente”.

 

DARIA PERROTTA

Ora, la “manovra”, contro Mazzotta, sarebbe, per Mazzotta, orchestrata del capo del legislativo di Giorgetti per prendere il suo posto. E’ Daria Perrotta che al Mef chiamano “la comandina”. Ma ci sarebbe pure l’ispettore capo Giampiero Riccardi, il vice di Mazzotta, che potrebbe ambire al posto di Mazzotta. Ecco cosa accade quando un funzionario comincia ad avere paura.

 

C’è una data che un giorno dovrà essere ricordata come lutto nazionale del funzionario. E’ il 22 dicembre del 2018. Servivano soldi e Rocco Casalino, scherano di Conte, minacciava epurazioni contro “i pezzi di merda del Mef”. Uno di quei “pezzi” era Mazzotta. Ora che è libero pensa di essere minacciato, quando era sotto minaccia pensava di firmare liberamente. La Ragioneria dello stato è morta quel giorno.

DARIA PERROTTA

mazzotta

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