la sicilia vista da forattini

SICILY IS NOT ITALY - 52 MILIARDI DI TASSE NON RISCOSSE, UNA SPESA REGIONALE SEI VOLTE PIU’ ALTA DELLA LOMBARDIA, 6,5 MILIARDI DI “BUCO” DEI CONTI - L’ISOLA HA ANCHE IL RECORD DELLE PENSIONI D’ORO - L'INCREDIBILE CASO DELLA FAMIGLIA CACCIOLA

PRIMA SEDUTA DELL ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA PRIMA SEDUTA DELL ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

Sicilia l'isola dei record. Negativi, perlopiù. Cinquantadue miliardi di tasse mai riscosse, una spesa regionale sei volte più alta della Lombardia (che ha il doppio degli abitanti), una voragine nei conti pubblici di 6,5 miliardi di euro. Poi in Sicilia c' è anche un altro primato, quello delle pensioni d' oro. Su circa 30mila persone che ricevono un assegno previdenziale annuo tra 49mila e 175mila euro da una serie di enti pubblici, metà dei pensionati d'oro è a carico della Regione Sicilia, come riporta Italia Oggi prendendo i dati dall'ultimo Bilancio previdenziale italiano del «Centro Studi di Itinerari previdenziali».

PALAZZO D'ORLEANS REGIONE SICILIAPALAZZO D'ORLEANS REGIONE SICILIA

 

Le casse previdenziali analizzate sono quelle del Parlamento, del Quirinale, Corte costituzionali (ex giudici ed ex dipendenti della Consulta), con una simulazione anche sulla Regione Sicilia, che ha una fondo di previdenza sostitutivo per il personale. Ebbene, sulle 29.093 prestazioni pensionistiche (costo totale annuo di oltre 1,41 miliardi), più della metà, per la precisione 16.500, appartengono a pensionati della Regione siciliana, per una spesa complessiva di 677 milioni di euro, con una pensione media è di 41mila euro.

 

CROCETTA ALL ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA CROCETTA ALL ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

In Parlamento il costo dei vitalizi degli ex dipendenti è più alto di quelli degli ex eletti, per la Camera il rapporto è tra 256 milioni l' anno per i primi contro i 145 milioni spesi nel 2016 per pagare le 2.116 pensioni agli ex deputati, e anche per il Senato è così. Anche se gli ex eletti incassano pensioni più alte degli ex dipendenti, in media 81mila euro l' anno per gli ex parlamentari, contro i 56mila euro degli ex dipendenti di Montecitorio (le pensioni più alte appartengono agli ex giudici costituzionali, con 175mila euro l' anno, mentre i dipendenti della Consulta sfiorano i 60mila euro).

 

Anche in Sicilia gli assegni previdenziali degli ex consiglieri regionali comportano una spesa annua più bassa rispetto a quella dell' esercito degli ex dipendenti della Regione: 677 milioni contro 18 milioni di euro.

 

PALAZZO D'ORLEANS REGIONE SICILIAPALAZZO D'ORLEANS REGIONE SICILIA

Ma anche in questo campo però la Sicilia strappa dei primati. Di quei 18 milioni, 7 vanno ai parenti degli ex deputati regionali siciliani (sono consiglieri ma hanno lo stesso titolo dei parlamentari), sotto forma di pensioni di reversibilità, ben 130 assegni tra vedove, figli, fratelli di defunti onorevoli dell'Assemblea regionale siciliana. Proprio quest' anno cadono 70 anni dalla prima seduta dell'Ars, e ci sono ancora sette parenti di altrettanti consiglieri eletti nel maggio del 1947, che continuano ad incassare una pensione di reversibilità a fine mese.

 

LA SICILIA VISTA DA FORATTINILA SICILIA VISTA DA FORATTINI

Il caso più spettacolare è forse quello di Anna Maria Cacciola, figlia di Natale Cacciola, messinese che si candidò all' assemblea sicula settant' anni da con il Partito Monarchico. Dopo tre anni l' onorevole finì il suo mandato, e in base a quei tre anni passati lì maturò il vitalizio di attuali 2mila euro al mese. Passato a miglior vita, l’assegno è stato trasferito per «reversibilità» alla suddetta figlia Anna Maria, che lo incassa da ben 42 anni, senza aver mai neppure messo piede all' assemblea regionale.

 

Così pure gli eredi del marsalese Ignazio Adamo, eletto nel 1955, defunto nel 1973. Da quell' anno, l' assegno di 3mila euro è stato versato prima alla vedova, e poi alla figlia. Assegno, oltre a svariate vedove, anche al figlio di Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione nel dopoguerra. La pensione d' oro, soprattutto in Sicilia, è un bene di famiglia.

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO