IL SILENZIO DI FORZA ITALIA SULLA SCALATA A MEDIASET: "ORA SI FACCIANO AIUTARE DAL LORO AMICO RENZI" - NEL PARTITO SONO IN MOLTI A RICORDARE L’ENDORSMENT DI CONFALONIERI PER IL “SI” AL REFERENDUM: MA SOLO DIETRO IL PIU’ RIGOROSO ANONIMATO...
Ugo Magri per la Stampa
silvio berlusconi forza italia
In altre stagioni del berlusconismo, Forza Italia si sarebbe scatenata a difesa di Mediaset. Con l' elmetto sulla testa, i sostenitori del Cav avrebbero preferito immolarsi pur di fermare l' avanzata francese. Che viceversa nel Pd sarebbe stata accolta come una vera liberazione. Adesso stranamente assistiamo al fenomeno opposto: chi corre in soccorso del «Biscione» sono soprattutto i partiti di governo, nel nome dell' italianità offesa.
Il ministro Calenda è arrivato a denunciare «manovre ostili» e «inappropriate», con una frotta di parlamentari che gli sono andati dietro tra i quali campioni della sinistra-sinistra come Fassina. Perfino il grillino Toninelli ha sostenuto che bisognerebbe «bloccare» quel Bollorè, dando così voce alla «pancia» M5S contraria allo shopping straniero.
cena fund raising di forza italia berlusconi con i partecipanti
E Forza Italia? Ci aspetteremmo pure stavolta una tempesta di dichiarazioni che, ai tempi del portavoce Bonaiuti, volevano apparire spontanee e figlie dell' indignazione quando in realtà erano tutte orchestrate a tavolino. Invece niente. Dalla trincea «azzurra» non è balzato fuori nessuno. Al massimo, due battute di Gasparri (la legge dell' emittenza reca il suo nome), di Toti e di Schifani, quando però Calenda aveva già tuonato.
La circostanza è talmente paradossale da esigere una spiegazione. La prima che viene data dai dirigenti forzisti suona così: «Lo sanno tutti con chi stiamo, non c' è bisogno di ribadirlo». Già, ma per Silvio questa è una sfida mortale, preferirebbe farsi segare un braccio piuttosto che le aziende. «Però lui non ci ha chiesto nulla, altrimenti figuriamoci se ci saremmo tirati indietro», è l' altra risposta standard e un filo ipocrita da quasi tutti i personaggi più in vista.
DECADENZA BERLUSCONI SENATRICI FORZA ITALIA A LUTTO
È vero, l' ex premier sta asserragliato nel fortino di Arcore e non comunica. Così come è fuori discussione che la politica in questo caso può fare poco, molto poco perché non ne avrebbe gli strumenti, da Gentiloni Mediaset non può attendersi nulla. «E' il mercato, bellezza», argomentano sottovoce i luogotenenti del Capo, «in un mondo globalizzato il pesce grosso Vivendi mangia il pesce più piccolo Mediaset». C' est la vie.
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Ma scavando più a fondo, dietro giuramento di non fare nomi, ecco spuntare la verità più vera, che ha il gusto dolce-amaro della vendetta: «Così Mediaset impara a far campagna per il SI... Adesso che sono nei guai, si facessero aiutare dal loro amichetto Renzi, col quale andavano d' amore e d' accordo». Sempre in privato, non c' è colonnello berlusconiano che rinunci a puntare il dito contro Confalonieri, contro Marina e Pier Silvio, caduti in un tranello («ma li hanno sentiti o no le sirene d' allarme con i ladri in casa?»). E poi, aggiungono crudeli nel fu partito-azienda, nemmeno Berlusconi ci fa bella figura: lui che bagnava il naso a tutti e adesso viene «scalato a sua insaputa».