VIVA LA SINCERITA’, AL DIAVOLO IL POLITICAMENTE CORRETTO - IL SINDACO DI LONDRA, BORIS JOHNSON, DICE QUELLO CHE TUTTO SANNO: “L’AVIDITÀ E L’INVIDIA SONO UN VALORE CHE AIUTANO L’ECONOMIA”

Enrico Franceschini per "la Repubblica"

È una frase entrata nella storia del cinema: «L'avidità è giusta», diceva Michael Douglas nella parte del cinico banchiere Gordon Gekko in una scena del film Wall Street che gli valse il premio Oscar. Ora le stesse parole entrano nella storia della politica, perlomeno quella britannica, pronunciate da Boris Johnson, l'ambizioso sindaco di Londra: «L'avidità è un valore essenziale dell'attività economica. L'ineguaglianza serve a scatenare lo spirito dell'invidia che promuove la crescita di un paese. Esorto tutti i Gordon Gekko della City di oggi a gettarsi nella mischia».

Il primo cittadino della capitale non è impazzito: ha lanciato il suo messaggio nell'annuale Margaret Thatcher Lecture, un pubblico discorso intitolato alla memoria dello scomparso premier britannico.

E con la sua difesa del capitalismo rapace ha voluto mettersi sulle spalle il mantello della "lady di ferro", candidandosi a diventarne l'erede. Ma non è detto che sia stata una buona idea. Contro di lui si sono levate non solo le proteste dell'opposizione laburista e le ironie dei giornali, a cominciare dal progressista Guardian che titola in prima pagina, «Boris invoca lo spirito della Thatcher».

A criticarlo aspramente sono anche i suoi stessi colleghi, come Nick Clegg, vice primo ministro, leader del partito liberaldemocratico e alleato dei conservatori del premier David Cameron nella coalizione di maggioranza. «Un discorso che dimostra un elitarismo menefreghista», commenta Clegg, «Johnson parla delle persone come se fossero animali».

Un riferimento, quest'ultimo, a un altro passaggio dell'intervento, in cui il sindaco si è divertito a farsi beffe «del 16 per cento della nostra specie con un quoziente d'intelligenza al di sotto di 85»: come dire che si tratta di una specie inferiore, subumana, appunto animale. Mentre subito dopo ha chiesto al governo e alle altre istituzioni di fare di più per il «2 per cento che ha un quoziente d'intelligenza superiore a 130», insomma i geni.

Come lui stesso evidentemente si ritiene, avendo frequentato le migliori scuole e università della nazione, prima Eton e poi Oxford, preludio al suo ingresso in politica. Da tempo Johnson non fa mistero di voler rimpiazzare prima o poi Cameron come leader dei Tories e poi eventualmente come primo ministro.

Ma pur avendo conquistato due volte una città come Londra, che in passato aveva votato per un sindaco radicalmente di sinistra come Ken Livingstone, le sue posizioni sono molto più a destra di quelle di Cameron, che ha cercato di spostare il partito verso un'area più moderata. Il sindaco ha espresso un'ammirazione sconfinata per broker, banchieri e gestori di fondi di investimento. Sembra presto, tuttavia, per tornare alla sfrontata avidità degli Anni ‘80: le ferite del crack del 2008 bruciano ancora, anche in Gran Bretagna.

 

BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI